WandaVision, la recensione del sesto episodio: una puntata di passaggio verso l'ultimo atto

La recensione del sesto episodio di WandaVision, la serie Marvel disponibile su Disney+, che continua ad appassionare nonostante un episodio di transizione.

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WandaVision: un'immagine della serie

E adesso che succede? Cominciamo con questa domanda la nostra recensione del sesto episodio di WandaVision, la serie Marvel disponibile in esclusiva su Disney+ che sta, lentamente, giungendo al suo terzo e conclusivo atto della storia. Una conclusione che, possiamo prevedere, dalla prossima settimana inizierà a tirare i fili della storia e siamo sicuri potrà emozionare molto. Ma prima dei fuochi d'artificio in arrivo, lo show intende rallentare un po', centellinare le nuove rivelazioni e regalare una puntata che, benché lasci soddisfatti una volta giunti ai titoli di coda, sembra un po' più di transizione, anche se non superflua. Colpa di un modello di sit-com da replicare che non funziona perfettamente come negli episodi precedenti, di un senso generale di preparazione verso quello che succederà e di una mancata autonomia che possa rendere l'episodio anche godibile a sé stante. Totalmente legato alla puntata precedente e, soprattutto, di preparazione a quello che verrà, questo sesto episodio mantiene il suo fascino grazie alla storyline di un personaggio che, nel poco tempo a sua disposizione, è capace di essere motore degli sviluppi della storia fungendo anche da elemento emotivo molto forte. Prima di scendere un po' più nel dettaglio, vi ricordiamo che questa recensione non contiene spoiler.

Dolcetto o scherzetto?

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WandaVision: Elizabeth Olsen e Paul Bettany in una scena del terzo episodio

Puntata a tema Halloween, come vuole la tradizione delle sit-com, per il sesto episodio di WandaVision, stavolta alle prese con un modello che richiama i "telefilm" a cavallo tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila (un'incertezza che si mantiene anche nel tabellone dei film proiettati al cinema di Westview). Spariscono le risate fuori campo, si abbraccia uno stile di regia un po' più virtuoso rispetto a quanto visto finora e cambia pure la recitazione dei protagonisti dello show di Wanda risultando un po' più enfatizzata. Alla fine dell'episodio precedente facevamo la conoscenza di Pietro, il fratello gemello di Wanda, teoricamente morto per mano di Ultron (come mostrato nel film Avengers: Age of Ultron) e qui ritornato magicamente in vita, come Visione, grazie a Evan Peters. Un gioco meta-cinematografico di cui vi abbiamo parlato nella recensione del quinto episodio e che potrebbe essere il primo indizio per l'inizio del Multiverso. Proprio Pietro, insieme ai due figli gemelli di Wanda già cresciuti, è il mattatore della puntata, rispettando le dinamiche dello "zio pazzo" dei giovani protagonisti, dando vita a una simpatica notte di Halloween e lasciando Wanda un po' più sullo sfondo. Non abbiamo parlato di Visione perché il personaggio interpretato da Paul Bettany sarà escluso da queste vicende più leggere: la frattura iniziata alla fine dell'episodio precedente qui prosegue separando la coppia di supereroi e se Wanda continua a vivere e recitare nel suo mondo fittizio e leggero, Visione è, invece, l'occhio della verità. Un'inquietante e drammatica verità.

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Poche risate, molta inquietudine

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WandaVision: Elizabeth Olsen in una scena del terzo episodio

Quella dedicata a Visione è la parte migliore di un episodio che, a differenza dei precedenti, non diverte quanto dovrebbe. Complice un modello di sit-com molto diverso dalle altre e, se vogliamo, un po' più infantile e già "invecchiato" in breve tempo, i momenti con protagonisti Wanda, Peter e i due gemelli non appassionano molto. All'interno della commedia e della comicità ci sarebbe anche spazio per un discorso un po' più serio in relazione a Wanda e alla perdita di suo fratello, ma il tutto appare un po' una ripetizione di quanto già raccontato negli episodi precedenti. Non si ritrova quella coesione e quella perfezione che WandaVision aveva dimostrato, mostrando il fianco alle varie critiche che erano state mosse alla serie durante i primi episodi. Anche i momenti ambientati al di fuori del perimetro di Westview sembrano ritornare su dinamiche già raccontate nonostante, tra le righe, possiamo trovare degli indizi e delle rivelazioni sul personaggio di Monica che potrebbe dimostrarsi molto più importante nel futuro del Marvel Cinematic Universe. Le sequenze migliori della puntata sono destinate a Visione. Il nostro androide continua ad indagare sulle stranezze di Westview fino a trovare una zona poco curata e letteralmente spenta della cittadina, ai confini del muro che separa la finzione dalla realtà. È in quei momenti, posti intelligentemente verso la fine dell'episodio, che WandaVision dimostra di saper inquietare con poco, di mantenere alto un mistero, di emozionare attraverso piccole sequenze e di cambiare il peso degli eventi e della situazione mostrandone il lato negativo.

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Un episodio di passaggio

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WandaVision: Elizabeth Olsen e Teyonah Parris in una scena del terzo episodio

Da una parte la S.W.O.R.D. che cerca un modo di oltrepassare il muro che li separa dalla cittadina sotto il controllo di Wanda; dall'altra un personaggio che quel muro riesce a passarlo non senza conseguenze. Proprio i minuti finali di quest'episodio che non è solo di passaggio tra il secondo e il terzo atto della serie, ma fa del passaggio stesso il suo tema principale (del tempo, nell'esilarante spot pubblicitario posto a metà puntata; quello emotivo di Wanda con Pietro; quello fisico attraverso il muro) aprono le porte a un ultimo terzetto di episodi che si preannuncia esplosivo. Gioca con noi, WandaVision, gioca con la nostra empatia e gioca con il nostro sguardo. Attraverso un brusco passaggio tra un tono comico e demenziale a uno più cupo, maturo e serio, la serie ci disorienta continuamente, facendo di tutto per respingerci ma allo stesso tempo trattenendoci sospesi per sapere come i nodi si scioglieranno. Un gioco che diverte, magari non sempre allo stesso livello, ma che è di fatto rischioso, perché gioca con le aspettative di un pubblico che, dopo la fiducia, richiede una conclusione all'altezza.

Conclusioni

A conclusione della nostra recensione del sesto episodio di WandaVision possiamo ritenerci soddisfatti dall’episodio, più per il colpo di scena finale che lascia presagire un atto conclusivo della storia appassionante ed esplosivo che per la puntata in sé. Un po’ troppo adagiato su sé stesso, replicandone gli argomenti già affrontati in passato, gran parte dell’episodio non diverte quanto vorrebbe nella sua metà sit-com. Funziona meglio quando riesce a inquietare e a compiere certe scelte coraggiose che, di quella finzione artificiale e apparentemente perfetta, ne mostrano il rovescio della medaglia. Lungi dall’essere deludente o poco riuscito, si tratta di un episodio di passaggio.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • La conclusione dell’episodio lascia presagire un atto finale esplosivo.
  • I momenti dedicati a Visione sono tra i più riusciti dell’episodio.
  • Rimane l’intrattenimento e il divertimento generale…

Cosa non va

  • …ma, complice un modello da replicare non perfetto, la parte sit-com non è troppo riuscita.
  • L’episodio è fin troppo di transizione e in preparazione a quello che verrà.