Venezia 70 - La parola a Gianfranco Rosi e gli altri premiati

Un trionfo tutto italiano per la 70esima edizione della Mostra lagunare in cui hanno la meglio opere a tinte forti, documentari e interpreti capaci di scuotere gli animi con ruoli disturbanti. Ecco le loro dichiarazioni e le foto!

Con un presidente di giuria come Bernardo Bertolucci le sorprese nel palmares di questa 70 edizione della Mostra veneziana non sono mancate. Il colpo di fulmine dei primi giorni, Philomena di Stephen Frears, si è dovuto accontentare del premio alla sceneggiatura, ottima per altro, firmata dal coprotagonista Steve Coogan insieme a Jeff Pope. A sorpresa il Leone d'Oro della settantesima edizione resta in Italia e va a un documentario. Il poetico Sacro GRA di Gianfranco Rosi, documentario dedicato al Grande Raccordo Anulare e all'umanità varia scovata nei suoi dintorni, si aggiudica il premio più importante e ambito lasciando a bocca asciutta un altro dei favoriti, il giovane prodigio canadese Xavier Dolan.

Stray Dogs di Tsai Ming-Liang, il più amato della critica dura e pura, si porta a casa il Gran Premio della Giuria, mentre lo sconvolgente Miss Violence del greco Alexandros Avranas, ottiene addirittura due premi: il Leone d'argento per la regia e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile andata all'incredibile Themis Panou a cui il regista ha cucito addosso un personaggio davvero raccapricciante. Due premi anche per l'Italia. Gli amanti del cinema nostrano non possono che ringraziare Bertolucci visto che, all'impeccabile Judi Dench, i suoi giurati hanno preferito l'interpretazione a tinte forti di Elena Cotta, testarda siciliana della Piana degli Albanesi in Via Castellana Bandiera di Emma Dante. Misteri di questa edizione. Una giurata, Carrie Fisher, non si presenta alla Cerimonia di consegna dei premi, mentre sbuca un riconoscimento in più, il Premio speciale della giuria assegnato al tedesco The Police Officer's Wife, ancora una pellicola sulla violenza familiare. In questo panorama siamo particolarmente felici per la Coppa Mastroianni andata a un giovane e promettente interprete: Il giovane Tye Sheridan che, in Joe, ha saputo tener testa a Nicolas Cage. Ecco i commenti del Presidente di giuria Bertolucci, dei suoi giurati e degli artisti premiati.

Bernardo Bertolucci: "Il nostro Leone d'oro è arrivato con molto entusiasmo. L'abbiamo dato all'unanimità e nessuno dei giurati ha proposto altre pellicole. Io avevo detto all'inizio della mostra che cercavo la sorpresa. Il film di Rosi è sorprendente, è uno 'one man orchestra' perché il regista ha fatto tutto da solo riuscendo a farci scoprire un mondo di luoghi e personaggi con grande stile. Il film si chiama Sacro GRA e il modo in cui Rosi ci avvicina ai personaggi ha una purezza quasi francescana. Avevamo parlato anche del documentario di Errol Morris. Avevano addirittura pensato di dargli un premio come miglior attore. Qualcuno, non dirò chi, ha suggerito miglior attrice. E' bello che a Venezia si pensi a valutare anche i documentari che vincono addirittura il Leone d'oro. Ecco, questa è una cosa nuova e coraggiosa". Bertolucci commenta poi la Coppa Volpi andata a Elena Cotta: "Le due donne che si fronteggiano dalle rispettive auto evocano qualcosa di primitivo. La loro sfida è quasi animalesca e questo mi ha fatto pensare a qualcosa di ferino e atavico. La recitazione di Elena Cotta ha colpito tutta la giuria, erano tutti molto presi".

Paul Schrader, Presidente della giuria Orizzonti: "Non è sempre facile raggiungere rapidamente un consenso in giuria e a volte, per mediare, vincono prodotti mediocri. Per fortuna nel nostro caso non è successo e siamo riusciti a premiare le opere che ritenevamo di qualità più elevata".
Noaz Deshe, regista di White Shadow, premio Opera Prima Luigi de Laurentiis: "La mia speranza è che il mio film possa aiutare le persone di cui io parlo nel mio film, soprattutto i bambini albini. Spero che abbiano un riconoscimento. Il fatto che il mio film è stato premiato può aprirci molte porte. Finalmente il grande pubblico conoscerà il dramma che si vive in Africa.".

Uberto Pasolini, regista di Still Life, miglior regia Orizzonti: "Sono felice di ritirare questo premio che, in realtà, è del mio protagonista Eddie Marsan. Abbiamo collaborato straordinariamente bene, è un attore generoso e si vede il risultato".

Tye Sheridan, Coppa Mastroianni per Joe: "Il mio attore preferito è James Dean, ma sono eccitato all'idea di ricevere un premio così prestigioso, anche se non conosco i film di Mastroianni. Non ho ancora detto a Nicolas Cage del premio, ma è anche suo. E' di tutti coloro che hanno lavorato al film.".

Più personale il ringraziamento di Elena Cotta, interprete di Via Castellana Bandiera e Coppa Volpi femminile, che dedica la vittoria a "mio marito Carlo con il quale ho festeggiato da poco le nozze di diamante e a Emma Dante senza la quale non sarei qui. Recitare in un film in cui non pronuncio neppure una parola è una sfida incredibile. Il teatro è parola, mentre il cinema richiede intensità, sguardo, fisicità. La macchina da presa ti invita a una complicità inevitabile. Mi auguro che questo rpemio favorisca il mio ringiovanimento e mi porti cose buone per il futuro".

Alexandros Avranas, premio per la miglior regia per Miss Violence: "Credo che sia una situazione europea. Anche in Grecia queste violenze si verificano spesso. Io ho sentito l'esigenza di parlare liberamente di queste cose per sensibilizzare l'opinione pubblica e denunciare tutte le situazioni di questo tipo. L'arte ci aiuta a scoprire segreti personali e sociali e questo va nell'interesse della società stessa".

Philip Groning, Premio speciale della Giuria per The Police Officer's Wife: "Voglio dedicare il premio a tutte le vittime di violenze domestiche. Vincere un premio con un film come il mio è davvero un grande onor e poi il mio è un film difficile per il pubblico. Sono curioso di scoprire come verrà accolto dagli spettatori".

Tsai Ming-Liang, Gran Premio della Giuria per Stray Dogs, esordisce con un: "I love you Bertolucci" per poi proseguire "Ho deciso di ritirarmi, ma non so che segno mi voglia dare Dio con questo premio. Fare film è molto faticoso e vorrei smettere, ma non posso andare contro la volontà di Dio. Molti non capiscono perché giri film così lenti e sono contento che la giuria per una volta abbia compreso la mia opera trovando la bellezza nelle sue immagini. Vorrei che il pubblico riflettesse sulla velocità del cinema e della vita per rallentare".

Gianfranco Rosi, Leone d'oro con Sacro GRA: "Non mi sarei mai aspettato di vincere un premio così importante con un documentario. Non pensavo nemmeno di riuscire ad arrivare a Venezia con un documentario, ma finalmente questo genere prova a confrontarsi con la finzione. Il documentario è cinema. Non dobbiamo avere paura di confrontarci con questa parola. Questo premio è anche dei personaggi del film che mi hanno permesso di entrare nelle loro vite. Qualcuno, in fase di montaggio, è caduto, ma tutti sono ugualmente importanti nell'economia del mio film. Bertolucci parla di film francescano, certamente abbiamo girato con spirito monastico e ci siamo avvicinati all'idea del film dopo tanto tempo. E' stato un lungo percorso di avvicinamento al cuore della mia opera. Non è un caso che un maestro attento ai nuovi linguaggi come Bertolucci abbia premiato il nostro documentario. ieri ho visto il film con i miei attori e loro si sono riconosciuti in quel pezzetto di verità che ho raccolto. In questo modo ho capito che il mio lavoro va nella direzione giusta".

Ecco le foto dei premiati!