Venezia 2014, De Angelis presenta Perez. fuori concorso

Giornata dedicata al noir diretto dal napoletano Edoardo De Angelis, un film, interpretato da Luca Zingaretti e Marco D'Amore, che esplora la zona grigia in cui si incontrano criminali e persone comuni; "Racconto la storia di un uomo che torna in possesso della sua identità", ha spiegato il cineasta partenopeo.

Italia terra di noir? Non amiamo di certo questo tipo di semplificazioni, ma negli tempi, con il successo stratorsferico della serie televisiva Gomorra - La Serie e l'ottima accoglienza per Anime nere, in concorso a Venezia 71, la presenza di Senza nessuna pietà nel cartellone di Orizzonti, sembra di assistere ad un fiorire di opere di genere, storie a tinte fosche e personaggi ai limiti della legalità, in procinto di far esplodere le proprie vite. Come il protagonista dell'opera seconda di Edoardo De Angelis, Perez., presentato Fuori Concorso alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e in uscita nazionale il prossimo 2 ottobre con Medusa.

Il protagonista, Perez, interpretato da Luca Zingaretti, è un avvocato d'ufficio disilluso dalla vita e da un lavoro che non gli dà più alcuna soddisfazione. Quando l'ambiguo Francesco Corvino, interpretato da Marco D'Amore, si avvicina alla figlia di Perez, Tea, l'avvocato prova a darsi quel coraggio che non è mai stato capace di avere e scende a patti con un altro personaggio poco raccompandabile. Presente a Venezia per parlare del film, assieme a parte del nutrito cast, composto anche di Massimiliano Gallo, Gianpaolo Fabrizio e Simona Tabasco, il regista napoletano, ha raccontato il percorso produttivo che ha portato all'uscita della pellicola, che avrà un remake americano prodotto dalla Code 39 Films.

Criminalità al cinema

Perez.: Luca Zingaretti e Simona Tabasco in una scena del film
Perez.: Luca Zingaretti e Simona Tabasco in una scena del film

"Questo film è la storia di un uomo che torna in possesso della sua identità - ha spiegato il regista - ecco, perché sul manifesto ho voluto mettere il punto dopo il suo cognome, perché non c'è altro. Volevo proprio affrontare la storia usando un appiglio personale, raccontando di un uomo che non è il criminale, ma entra in contatto con il lato oscuro della società, conosce i criminali senza mischiarsi con loro. Sono nato da quelle parti e in quelle zone la criminalità è quotidiana, entra nella vita delle persone. Poi c'è la zona grigia in cui questi due mondi si incontrano. Volevo esplorare la dimensione criminale nell'onesto, pormi le domande che ci faremmo davanti al pericolo. Un avvocato una volta disse, se volessi potrei fare il criminale, conosco come si commette un crimine, ed è quello che succede a Perez".

Napoli senza sole

Girato nel Centro Direzionale di Napoli, quartiere modernissimo progettato dall'architetto giapponese Kenzō Tange, il film mostra un lato diverso di Napoli. "Il centro direzionale è avveneristico - ha spiegato De Angelis, ma è una promessa mancata. Avrebbe dovuto essere il cuore pulsante della Finanza del sud, ma ora assembla dei grattacieli semivuoti, è un luogo freddo, tetro, così com'è la vita di Perez. Insieme al direttore della fotografia, Ferran Paredes, abbiamo cercato un linguaggio specifico per il film e per riprendere il Centro Direzionale abbiamo scelto un'immagine pulita, ma non leccata. Abbiamo usato uno stabilizzatore per metà meccanico, per l'altra elettronico, adattato per la macchina da presa dotata di grande sensibilità. Abbiamo centrato l'obiettivo".

Perez.: Simona Tabasco con Luca Zingaretti e Marco D'Amore in una scena del film
Perez.: Simona Tabasco con Luca Zingaretti e Marco D'Amore in una scena del film

"E' un posto abbastanza strano, sinistro, vive solo due tre ore al giorno - ha aggiunto il protagonista, Luca Zingaretti -, è fatto di ambienti vuoti e disabitati, che trasformano le persone che hanno comprato quegli appartamenti in dei forzati. Eppure non mi sono relazionato al luogo per costruire il mio personaggio, quanto alla sceneggiatura, che posso dire di aver visto sin dalla prima paginetta. E' una storia che mi commuove sempre, quella della rinascita di un uomo. Perez è un uomo che ha smesso di decidere, alla deriva, ma è lucidissimo, e nel momento in cui prova a liberarsi dalle catene prova una certa voluttà. Una mattina smette di riconoscersi alla specchio e quando Corvino insidia sua figlia abbandona i codici sociali e fa appello alla regola di natura, mors tua vita mea
culpa
".

I personaggi e gli interpreti

Perez.: Luca Zingaretti con Massimiliano Gallo in una scena del film
Perez.: Luca Zingaretti con Massimiliano Gallo in una scena del film

Dopo il famigerato Ciro, Marco D'Amore, reduce dal successo di Gomorra - la serie, si è dovuto confrontare con un nuovo personaggio ai limiti della legalità. "I presupposti dai quali siamo partiti per costruire Corvino sono stati essenzialmente due, descrivere una figura criminale che non avesse le mani sporche sin dall'inizio, un po' borderline, poi raccontare un ragazzo alle prese con l'amore, quello per una ragazza che è troppo distante dal suo mondo. Francesco sceglie i sentimenti, ma la scelta si rivela nefasta".

Altro villain del film è quello interpretato da Massimiliano Gallo, il capoclan assistito da Perez che coinvolge l'avvocato nel recupero di una partita di diamanti. "Volevo allontanarmi dal cattivo, lavorando sull'impostazione vocale, sulla cadenza parlata - ha detto Gallo - non volevamo un già visto. In questo film ad essere protagonista è il male, non la camorra. E l'idea di portare Perez a ragionare diversamente mi ha affascinato tantissimo".

Cinema e televisione

A proposito del rapporto sempre più fecondo tra cinema e televisione e della grande popolarità raggiunta da Gomorra - La Serie, De Angelis è stato molto chiaro. "Gomorra ha rappresentato per me uno stimolo, ci ha aiutato a trovare un terreno diverso per un racconto non edulcorato della criminalità - ha detto -, e questo ci ha permesso di essere più liberi, perché ha preparato lo spettatore a recepire un linguaggio cinematografico più spericolato". "Stiamo lavorando per far cadere le barriere tra cinema e televisione - ha aggiunto Luca Zingaretti -, la TV non è un sottoprodotto, almeno non sempre, sono due generi che dialogano costruttivamente e si deve continuare su questa strada ampiamente tracciata".