Chissà cosa staranno pensando oggi nella sede della HBO dopo l'ennesimo schiaffo di questa fallimentare award season. L'ultimo capitolo di quella che sembrava dovesse invece essere una favola si è tenuto ieri sera con la consegna dei Golden Globes 2015, quando la serie True Detective, che pure aveva quattro nomination, è rimasta a bocca asciutta e ha dovuto cedere il passo alla, pur ottima, rivale Fargo. Nella categoria Migliore Miniserie o Film TV Movie la HBO poteva contare anche su altri due pezzi da novanta come Olive Kitteridge e The Normal Heart, 3 nomination su 5 quindi, eppure è stata la serie FX a spuntarla così come d'altronde era accaduto agli ultimi Emmy.
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Considerate anche le sconfitte (anche se più prevedibili) nelle altre categorie (tra cui spiccava una sontuosa Frances McDormand), l'unica vittoria ottenuta con il non protagonista Matt Bomer per The Normal Heart ha un sapore davvero amaro e conferma l'enorme (ed inspiegabile) difficoltà della HBO nel vincere i premi, ormai perfino nella categoria in cui è da sempre regina indiscussa. Ma è indubbio che a distanza di un anno esatto quello che più brucia è la parabola discendente proprio di True Detective.
Nata per vincere
Quando è iniziata, nel 2014, la serie di Nic Pizzolatto sembrava davvero inarrestabile: consensi praticamente plebiscitari sia dalla critica che dal pubblico, ascolti oltre le aspettative e soprattutto un protagonista, Matthew McConaughey, lanciatissimo verso l'Oscar (che poi avrebbe vinto pochi giorni prima del concludersi della prima stagione) e in un momento della carriera che non poteva essere più esaltante. Nel corso dei mesi successivi non sono mancate le polemiche per plagio, le parodie, le preoccupazione per una seconda stagione che sarà completamente rinnovata e che dovrà riuscire a mantenere le vertiginose aspettative, ma in ogni caso l'importanza e il valore di True Detective è rimasto assolutamente intatto, vera e propria punta di diamante in un'era televisiva senza precedenti.
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La HBO era evidentemente consapevole di avere tra le mani un gioiello, e fu proprio per questo che, con una mossa inaspettata e coraggiosa, nel marzo del 2014 annunciò che agli Emmy 2014 True Detective non avrebbe concorso nella categoria miniserie ma in quella, più prestigiosa e combattuta, di Miglior serie drammatica. Nella scorsa primavera sembrava una scelta coraggiosa, eppure vincente; anche se si sapeva che la concorrenza sarebbe stata importante, visto che Breaking Bad era da poco terminato, House of Cards continuava a conquistare consensi e The Good Wife era più in forma che mai; senza contare poi che la HBO in casa ha sempre un altro concorrente del calibro de Il trono di spade. Ma in quel momento erano soprattutto gli altri a dover tremare all'idea dell'ingresso sul ring di un tale avversario.
Una serie (TV) di sfortunati eventi
Volendosi lanciare in una sorta di probabile ricostruzione, l'impressione è che alla HBO avessero voluto cogliere l'occasione per rovesciare il trend negativo degli ultimi anni e contemporaneamente andare a sfidare in modo diretto e deciso la nuova e potente concorrente AMC. L'idea probabilmente era quella di rilanciarsi nel mondo dei premi televisivi nel migliore dei modi, puntando a vincere addirittura tutte e tre le categorie principali, Drama, Comedy e Miniseries or Movie.
Una missione quasi impossibile ma che andava tentata adesso o mai più, con alle spalle la certezza True Detective per la categoria drammatica, un fenomeno quale The Normal Heart come film tv e addirittura 3 commedie quali Girls, Silicon Valley e Veep in un anno in cui una quinta consecutiva vittoria di Modern Family sembrava alquanto improbabile.
E invece anche la serata degli Emmy dello scorso 25 agosto, come ben ricorderete, rappresentò una cocente sconfitta per la HBO, e tutto quello che poteva andare storto andò storto: Modern Family agganciò il record clamoroso e unico di Frasier di cinque vittorie consecutive, il Breaking Bad della AMC fece piazza pulita della categoria Drama e addirittura la categoria che negli ultimi 3 anni era stata Outstanding Miniseries or Movie venne nuovamente scissa in due, tra Miniserie e Film TV, con Fargo a trionfare nella prima e The Normal Heart ad accontentarsi della seconda, meno prestigiosa. E True Detective? Pizzolatto deve accontentarsi del sacrosanto premio per la regia a Cary Fukunaga per l'episodio Cani sciolti (Who Goes There), per capirci quello con 6 minuti di piano sequenza da far strabuzzare gli occhi. Bella forza vero?
Ora viene spontaneo chiedersi se non sia stato proprio il voler puntare ad una categoria più prestigiosa ad innescare tutta questa serie di sconfitte. E' lecito immaginare che True Detective a fine agosto contro Fargo avrebbe vinto, ma a questo punto è anche plausibile immaginare che sia stata stesso la vittoria agli Emmy a dare visibilità e slancio alla serie FX Fargo e lanciarla verso il Golden Globe vinto ieri sera. Insomma è davvero paradossale vedere come una vittoria data quasi per scontata nel giro di pochi mesi si sia trasformata davvero in una beffa, non solo per la serie stessa ma per l'intero canale. Un canale che, tra l'altro, negli anni e soprattutto per quanto riguarda le serie drammatiche ha seminato tantissimo ma ha raccolto veramente poco in termini di allori.
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Da regina della Cable a Cenerentola dei nostri giorni
Se parliamo di serie drammatiche e di HBO a tutti verrà certamente in mente I Soprano, per molti la serie per eccellenza. Ebbene lo show con James Gandolfini ha vinto sì due Emmy, ma solo per le ultime due stagioni, prima c'era stata l'incredibile West Wing di Aaron Sorkin a negarle la vittoria per ben quattro volte di seguito. E che dire allora di Six Feet Under o The Wire? La prima è stata candidata come migliore serie ma ha vinto solo premi minori (una regia e due guest), la seconda incredibilmente ha avuto solo due nomination in cinque anni, per la sceneggiatura, senza vincere mai nulla. Discorsi simili per The Newsroom, Boardwalk Empire - L'impero del crimine, In Treatmentt, Roma, Deadwood, Oz e così via. Migliore fortuna, ogni tanto, hanno avuto ai Golden Globes (Boardwalk nel 2010, Six Feet Under nel 2001 e I Soprano nel 2009) ma anche qui è poca roba se consideriamo la qualità e la quantità delle produzioni del canale via cavo per eccellenza.
La vera bestia nera, si intuisce chiaramente, per la HBO è stata la AMC e le novità che ha portato nel corso degli ultimi 7 anni: novità che hanno i nomi altisonanti di Mad Men e Breaking Bad, che hanno fatto piazza pulita di tutti i premi più prestigiosi e che hanno praticamente annullato gli investimenti fatti dalla HBO che pure ha portato nella sua scuderia Martin Scorsese, Alan Ball, Aaron Sorkin e via dicendo. Ma per ogni nuova produzione di altissima qualità HBO sembrano spuntare come funghi nuovi pretendenti, la Showtime di Homeland e adesso anche il fresco premiato The Affair, Netflix con House of Cards, Fx con Fargo.
La battaglia insomma si fa sempre più avvincente e sempre più difficile. La domanda è: riuscirà la HBO ad avere la meglio a lungo andare? Noi ci auguriamo proprio di sì, non fosse altro che non vediamo l'ora di avere altri prodotti di qualità da poterci gustare di fianco ai nuovi episodi di True Detective, la meravigliosa miniserie Olive Kitteridge e le nuove avventure de Il trono di spade.
Stupisci HBO, noi non aspettiamo altro.
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