Con l'uscita di Toy Story 4 si chiude un'era per la Pixar, che porta a termine il recente filone dei sequel - tutti i film annunciati dal 2020 in poi sono originali - tornando dove tutto era iniziato: nella stanza di Andy (mostrata nel prologo), dove incontrammo Woody, Buzz e compagnia bella un quarto di secolo fa. Il quarto capitolo del franchise, che come potete leggere nella nostra recensione di Toy Story 4 è una sorta di estensione narrativa e filosofica di quanto già esplorato nell'episodio precedente, funge da vero epilogo della storia, e come tale è ricco di riferimenti, rimandi e omaggi che faranno la gioia di chi è cresciuto con questi personaggi. Come da consuetudine, ecco alcune curiosità sul film e dettagli nascosti. N.B. L'articolo contiene spoiler !
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1. La vecchia guardia
All'inizio del film, quando Woody viene ignorato da Bonnie per la terza volta nell'arco di una settimana e lasciato nell'armadio insieme ad altri giocattoli in disuso, questi ironizzano sulla situazione attuale del cowboy. Nei titoli di coda questi personaggi sono identificati con i nomi seguenti: Melephant Brooks, Chairol Burnett, Bitey White e Carl Rhinoceros. Questi appellativi sono tutt'altro che casuali, poiché alludono agli attori scelti per doppiare il quartetto in inglese: Mel Brooks, Carol Burnett, Betty White e Carl Reiner, una vera e propria "vecchia guardia" della comicità cinematografica e televisiva. L'orologio Old Timer ha invece la voce di Alan Oppenheimer, veterano del doppiaggio per vari prodotti d'animazione a partire dagli anni Settanta. In particolare, è noto per essere stato Skeletor in He-Man e i dominatori dell'universo, dal 1983 al 1985.
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2. Camei aziendali
La Pixar è nota per alcune situazioni o gag ricorrenti - ne abbiamo parlato anche in questa news a proposito degli easter eggs di Toy Story 4 - il numero A113, rimando alla sala universitaria dove si conobbero molte delle firme fondamentali dello studio (nel caso di Toy Story è la targa della macchina della madre di Andy); la presenza fissa di John Ratzenberger come uno dei comprimari (è la voce di Hamm, P.T. Pulce e svariati altri personaggi dal 1995 a oggi); e il furgone di Pizza Planet. Nel caso specifico di Toy Story 4 ci sono un paio di altri omaggi significativi: nella base segreta dei giocattoli all'interno del negozio di antiquariato vediamo infatti Tinny, protagonista del cortometraggio Tin Toy che valse alla Pixar il suo primo Oscar e convinse la Disney ad approvare la prima avventura di Woody e Buzz; e durante i titoli di coda, quando il cowboy ha scelto una nuova vita al fianco di Bo Peep, li ritroviamo in un parco divertimenti il cui nome omaggia Andrew Stanton, sceneggiatore di tutti i film della saga e creatore di WALL·E e Alla ricerca di Nemo.
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3. Keanu Reeves e Duke Caboom, orgoglio canadese
Tra i nuovi personaggi più notevoli nel film c'è Duke Caboom, lo stuntman canadese, il quale ribadisce le proprie origini più volte tramite la frase "Yes, I Canada!" e ricordi della sua vita passata in quella che si presume essere stata una regione dove si parla francese (dato che lo stesso Duke, almeno in originale, si esprime talvolta con termini transalpini). La sua voce in inglese appartiene a Keanu Reeves, il che aggiunge un elemento metacinematografico al personaggio dato che l'attore è cittadino canadese - ha vissuto a Toronto dal 1971, quando aveva sette anni, fino al 1984 - e noto per i suoi ruoli ad alto tasso di action. C'è anche un piccolo rimando proprio alla carriera di Reeves, nelle scene situate durante i titoli di coda: esclusa la gag finale con il logo Pixar, la battuta conclusiva di Duke è infatti "Whoa!", celeberrima esclamazione di Reeves in diversi film.
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4. Coincidenza da brivido
Toy Story 4 ha, in alcuni momenti specifici, un tono decisamente più horror rispetto ai precedenti (basti pensare al personaggio di Benson), ed è pertanto piuttosto curioso - ma si tratta di una coincidenza, per questioni di tempistiche di lavorazione - che una parte importante del film sia ambientata in un luna park e che proprio in quel contesto facciamo la conoscenza del nuovo personaggio Bunny. Questi è doppiato in originale da Jordan Peele (mentre il socio Ducky è il suo amico e collaboratore Keegan-Michael Key), il quale proprio quest'anno ha dominato le sale con Noi, film horror il cui inquietante prologo è ambientato in un luna park.
5. Le canzoni giuste
Come in tutti i film precedenti della saga, ha una presenza importante la canzone principale del franchise, Hai un amico in me. Solo che in questo caso, collocandola durante i titoli di testa, le parole in originale anticipano il contenuto del film stesso, in particolare la componente road movie: "When the road looks rough ahead and you're miles and miles from your nice warm bed", la strada è difficile e siamo a chilometri di distanza dal nostro letto. Importante anche "And as the years go by, our friendship will never die", che nei primi tre film era riferito al rapporto tra Woody e Andy, mentre qui allude al legame affettivo tra i diversi giocattoli. Durante i credits finali sentiamo invece un brano nuovo di zecca che si chiama The Ballad of the Lonesome Cowboy, descrizione della nuova vita di Woody che, volente o nolente, fa pensare a un altro noto pistolero, Lucky Luke, le cui avventure si concludono sempre con la stessa immagine: lui, a cavallo con il sole che tramonta, che intona "I'm a poor lonesome cowboy and a long way from home..."