The Perfect Couple, recensione: la coppia perfetta? Non esiste. E la serie Netflix lo dimostra

Il weekend del 4 luglio, un tragico incidente, un matrimonio interrotto, una famiglia benestante che va in pezzi. Dirige Susanne Bier, guida il cast Nicole Kidman. In streaming su Netflix.

Il cast di The Perfect Couple

Parlando di Respira, il nuovo medical drama Netflix, scrivevamo quanto la piattaforma dimostrasse di continuare la sua impronta generalista e procedurale degli ultimi anni. Eppure, non molti giorni dopo ha proposto Kaos, una serie in cui in modo assolutamente brillante si riscrivevano in maniera attuale i miti greci. Ora il servizio streaming ci sorprende con una produzione che sarebbe potuta finire tranquillamente su qualche canale via cavo come HBO, tanto più che ne condivide alcune personalità davanti e dietro le quinte. Stiamo parlando di The Perfect Couple, miniserie ideata da Jenna Lamia e tratta dall'omonimo romanzo di Elin Hilderbrand. Alla regia Susanne Bier (già dietro The Night Manager e The First Lady) che ritrova Nicole Kidman come protagonista per un altro crime familiare dopo The Undoing.

Un family crime extra-lusso

The Perfect Couple Nicole Kidman
La coppia perfetta... o forse no

È interessante come una serie che si intitola The Perfect Couple faccia di tutto per presentare una serie di coppie che sono tutt'altro una volta che si chiude la porta di casa. Se la parola 'perfezione' poi è effimera, ha ancora una certa valenza nel mondo dell'informazione. È quello che fa Greer Garrison Winbury (Kidman), spostata con da 29 anni con Tag (Liev Schreiber).

Maniaca del controllo - è chiaro chi prende le decisioni in casa e anche chi paga per tutto - è la matriarca di una famiglia ultra-benestante di Nantucket, che sta preparando non solo il lancio del suo nuovo libro (è una scrittrice di gialli) ma anche il matrimonio del secondogenito Benji (Billy Howle) nella tenuta di famiglia, dove ha riunito tutti per il weekend del 4 luglio. Quella festività americana - in cui guarda un po' si celebra l'indipendenza - si trasformerà presto in un incubo per tutti i partecipanti dopo che avviene un terribile incidente e qualcuno perde tragicamente la vita. Ma è davvero un incidente? Tanti i possibili sospettati: non tanto e non solo lo staff, a partire dalla domestica russa impicciona Gosia, ma soprattutto gli invitati: gli altri due figli, il maggiore Tom (Jack Reynor) e la moglie incinta (Dakota Fanning) e il "piccolo di casa" Will (Sam Nivola); i migliori amici degli sposi, Shooter (Ishaan Khatter) e Merritt (Meghann Fahy); l'amica francese di famiglia Isabel (Isabelle Adjani) e ovviamente la sposa (Eve Hewson) insieme ai propri genitori.

Un'indagine a ritroso in The Perfect Couple

The Perfect Couple Cast
Nicole Kidman e i suoi "figli" nella serie Netflix

Tutti sono sospettati nei sei episodi che compongono la miniserie, dalla grande cura formale oltre che dal cast scelto accuratamente tra nomi molto noti e altri pronti a farsi conoscere. Dakota Fanning dopo l'esperienza seriale ne L'alienista propone un personaggio irriverente e lontano dalle sue corde (e proprio per questo ci è piaciuta molto). Nicole Kidman, a Venezia in questi giorni con Babygirl, è perfettamente a proprio agio nei panni della madre-padrona che nasconde fin troppi segreti, come del resto tutti i membri di questa famiglia fin troppo benestante, anche a fianco di Liev Schreiber, fascinoso cinquantenne che vive alle spalle della moglie, dipendente dalla marijuana. O ancora Meghann Fahy che dopo The White Lotus 2 ci regala ancora una volta un personaggio a più strati, oppure la rifattissima Isabelle Adjani che interpreta un personaggio talmente sopra le righe che non può che far sorridere.

The Perfect Couple Dakota Fanning
Dakota Fanning convince

Infine i due poliziotti, sceriffo compreso, impegnati ad indagare sul caso: della loro storia familiare si sa quanto basta, perché la loro attenzione (e di conseguenza quella dello spettatore) è risucchiata dall'indagine e dai colpi di scena che si susseguono, un sospetto dopo l'altro. Proprio in questo ping pong con il pubblico si inserisce perfettamente la regia di Susanne Bier: la sua macchina da presa si concentra sugli occhi e sul linguaggio del corpo che possano rivelare qualcosa tanto ai detective quanto agli spettatori mentre due personaggi stanno parlando. Come fosse un prolifer di Lie to Me. Una regia claustrofobica che fa sentire gli spettatori dentro ad un giallo da camera: la casa diventa una prigione, come il luogo isolano in cui è ubicata.

Una serie Netflix di gran classe

The Perfect Couple Scena
Grande chimica tra Nicole Kidman e Liev Schreiber

È di alta fattura quindi The Perfect Couple, distinguendosi nell'immenso catalogo. Tanto che sembra appartenere ad una linea editoriale molto diversa e ben definita, concentrata sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Attraverso questa storia e i suoi personaggi, ci parla di disparità economica - fin troppo evidente grazie all'esagerazione ed ostentazione del lusso, come in The White Lotus e la stessa The Undoing - e di famiglie disfunzionali, del valore delle apparenze e del potere che si instaura in una coppia, portando a volte disequilibrio e dolore. Come in Succession, man mano che procediamo nella visione scopriamo quanto sono marci questi personaggi ed è sempre più difficile sentirsi vicini a loro. A questo scopo il punto di vista del racconto è quello dell'ousider, la sposa di umili origini che si ritrova prigioniera insieme agli altri di quel weekend da incubo. È importante scoprire chi è stato tanto quanto svelare tutti i segreti di famiglia, ricordandoci i principali moventi per un possibile omicidio: soldi, sesso, amore e potere.

Conclusioni

The Perfect Couple è una serie di pregio, che sembra quasi strizzare l’occhio agli esordi delle produzioni originali della piattaforma oppure alla tv via cavo. Nicole Kidman, perfetta nel ruolo, guida un cast ottimamente scelto che, attraverso la regia claustrofobica e attenta ai dettagli di Susanne Bier, prova non solo a scoprire il colpevole ma anche a guardare nell’abisso dell’animo nero di questi personaggi, così lontani (per la propria estrazione sociale) eppure così vicini a noi da farci sentire partecipi alla vicenda raccontata, grazie anche al dark humour di fondo che volutamente fa a pugni con una storia profondamente tragica.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Il giallo da camera che omaggia il genere.
  • La regia di Susanne Bier, tra primissimi piani e linguaggio del corpo.
  • La satira sociale.
  • Il finale.
  • La scrittura che bilancia l’elemento comico a quello drammatico…

Cosa non va

  • …anche se ogni tanto zoppica.
  • Alcune sequenze sono un po’ riempitive e fini a se stesse.