The Consultant, la recensione: l'abuso di potere per una serie dark comedy

La recensione di The Consultant: un'azienda di gaming e un nuovo - inquietante - consulente. L'altro lato del lavoro nella nerissima (e abbastanza godibile) serie realizzata da Tony Basgallop, già autore di Servant. Protagonista, Christoph Waltz. In streaming su Prime Video.

The Consultant, la recensione: l'abuso di potere per una serie dark comedy

Chiacchierando con Tony Basgallop, lo showrunner ci ha spiegato che la forza di The Consultant risiede nel suo straripante e inaspettato umorismo. È questo lo spunto principale che lo ha convinto ad adattare - pur cambiando diversi passaggi - l'omonimo romanzo di Bentley Little, proficuo scrittore horror stimato (anche) da Stephen King (di cui Little è una sorta di adepto), ahinoi poco conosciuto in Italia (The Consultant e The Revelation li trovate pubblicati da Vallecchi). Ecco, non possiamo dargli torto perché, la serie, dietro la sua coltre oscura, è una sorta di divertissement sul mondo del lavoro, che si tramuta in un universo chiuso in cui nulla è come sembra. Di più, il lavoro, secondo Tony Basgallop e Bentley Little diventa addirittura una sorta di prova di forza, chiusa nelle quattro mura di un ufficio: una catena di montaggio psicologica ed estenuante, capace di sovvertire ogni certezza.

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The Consultant: Christoph Waltz in una scena della serie

Certo, direte voi: il lato nero del lavoro - anzi, dell'ufficio - era già stato affrontato in quel capolavoro che è Scissione, eppure The Consultant, forte del suo approccio smart, e di una caratterizzazione volutamente eccessiva, riesce a portare avanti l'attenzione dello spettatore. Come? Sfruttando i colpi di scena, che abbondano negli otto episodi disponibili in streaming su Prime Video. Una scorciatoia, chiaro, in funzione di una serie che fa dell'intrattenimento e del divertimento (nonostante le svolte inquietanti) i suoi due punti chiave. Nulla di nuovo, per intenderci, ma quanto basta per dedicare allo show parte del nostro tempo. Tra l'altro, ricordiamo, che Tony Basgallop è il creatore di un'apprezzata serie come Servant. È proprio la scrittura, molto più di una regia standardizzata (il primo episodi è diretto dall'esperto Matt Shakman), a portare avanti la serie, legata fortemente saldamente al suo ambiguo protagonista, il "consulente" Regus Patoff interpretato da Christoph Waltz.

The Consultant: colpi di scena e la trama senza spoiler

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The Consultant: Nat Wolff e Brittany O'Grady in una scena della serie

Complicato addentrarsi nella trama di The Consultant senza cadere negli spoiler. Come detto, ogni episodio è studiato in funzione di una possibile visione in binge watching, e dunque pigiando l'acceleratore del cliffhanger. Possiamo dire però che la cornice svolge un ruolo cruciale: siamo negli uffici open space della CompWare, azienda di gaming on-line che sviluppa app, quando fa il suo ingresso Regus Patoff (Waltz). Chi è? Un misterioso individuo chiamato a supervisionare i progetti, così da risollevare le sorti precarie dell'azienda. Ma i dipendenti, a cominciare da Craig (Nat Wolff) ed Elaine (Brittany O'Grady), rimangono sconcertati dall'approccio di Patoff: si presenta odorando - sì, avete capito bene - gli impiegati, è ossessivo e ossessionato, è preda di numerosi tic e indefinite paturnie, è egocentrico, sociopatico e pare non aver nessun rispetto della privacy dei dipendenti, resi instabili e paranoici. Tuttavia, ammaliati dal potere, saranno pronti (forse) a tutto per farsi apprezzare. Pian piano, soggiogando e asfissiando i dipendenti, prenderà in mano le pratiche commerciali della CompWare, stravolgendo le regole basiche del lavoro. Come? Prendendo in mano le vite degli impiegati. Letteralmente.

The Consultant: il trailer e il poster della nuova serie con Christoph Waltz

Le dinamiche lavorative portate all'estremo

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The Consultant: Christoph Waltz e Nat Wolff in una scena della serie

Naturalmente, e questo potrebbe essere spunto di doppia lettura, gli episodi di The Consultant, che sfruttano la velocità e l'immediatezza data dalla breve durata (circa trenta minuti), si poggiano quasi interamente sulla verve fisica e intellettuale di Christoph Waltz, che per il ruolo sfugge al solito concetto che lo vorrebbe eterno villain: il suo Regus Patoff (un nome buffo che rende l'idea) potrebbe essere visto come un cattivo disfunzionale proprio perché risponde all'abusato paradigma del fine che giustifica i mezzi. Riempie le inquadrature, le scene sembrano accompagnarlo sembra esserci anche quando è assente. Da una parte crea squilibrio, facendo sì che la serie Prime sia una sorta di one man show (nonostante l'evoluzione, gli altri personaggi sembrano slegati, quasi fossero una realtà a parte), dall'altra enfatizza il concetto dietro l'opera: indagare le dinamiche lavorative contemporanee portandole all'estremo, facendole implodere per mezzo di un approccio nero, spiritoso e leggero.

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The Consultant: una scena della serie

Del resto, The Consultant mette in discussione anche lo stesso fine perpetuato dai mezzi di Patoff, mettendoci davanti ad un'ambigua ombra: dove inizia e dove finisce il nostro "dovere" nei confronti del lavoro? Davvero, è così complicato dire basta e capovolgere le dinamiche interne alterate da una politica aziendale perversa, minacciosa e senza scrupoli? Ecco, in mezzo agli umori thriller e alle tonalità black, scorrendo via così come è iniziata, The Consultant può essere considerata lo specchio estremo di una società lavorativa alterata dal profitto e dalla paura.

Christoph Waltz star della serie The Consultant, prodotta per Amazon Prime Video

Conclusioni

Concludendo la recensione di The Consultant rimarchiamo la centralità ambigua di Christoph Waltz, oscuro consulente che annienterà i dipendenti di una grande società di gaming. Uno spunto per riflettere, in chiave dark e umoristica, sulle perverse dinamiche aziendali, in una serie dal veloce impatto che cerca - a tutti i costi - il colpo di scena.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Il tema, rivisto tramite una luce nera e umoristica.
  • Christoph Waltz e i suoi tic.
  • Poche puntate, da mezz'ora.
  • I colpi di scena...

Cosa non va

  • ... che sembrano dover esserci per garantire il costante interesse del pubblico.
  • Non tutti i personaggi sembrano legati alla storia.
  • Chi cerca una serie thriller, potrebbe rimaner deluso.