Un anno fa, The Batman di Matt Reeves (qui trovate la recensione) usciva al cinema mettendo in scena uno spettacolo cinematografico esaltante. Un film ragionato attorno all'ideale investigativo del personaggio, alla sua natura di "migliore detective del mondo", noir e poliziesco, pensato come un titolo di genere anni '70 ma aggiornato al presente, forte di una concettualità tecnica e contenutistica votata alla questione identitaria. Per dare vita a un Batman prima vendicativo e poi eroico, lanciandolo in un percorso di autodeterminazione tra paure e simbolismi, Reeves ha dovuto pensare alla nemesi più adeguata da mettergli conto, essendo di base il nemico a valorizzare azioni ed evoluzione dell'eroe, a intaccarne la psicologia per costringerlo a dimostrare la fermezza dei suoi ideali e del suo coraggio.
Debuttava così sul grande schermo l'Enigmista di Paul Dano, anarchico e destabilizzatore, psicopatico ma brillante, nato da una commistione d'ispirazioni fincheriane (c'è dentro Seven ma anche Zodiac) che hanno trovato in Paul Dano l'interprete più intenso e adeguato. L'idea è che per l'annunciato The Batman 2 in uscita nel 2025 si riesca a bissare il successo del villain, che questa volta dovrebbe essere il Due Facce di Harvey Dent, già visto in Batman Forever interpretato da Tommy Lee Jones e ne Il Cavaliere Oscuro impersonato da Aaron Heckart. I nomi trapelati per la nuova iterazione, adesso, sono quelli di Joel Edgerton e Josh Hartnett, entrambi di tutto rispetto e di enorme potenziale per il ruolo. Scopriamo insieme il perché.
Un artista a tutto tondo
Scorrendo rapidamente le carriere di entrambi, emerge un dettaglio che li accomuna: in quindici anni di vita ed espansione del mercato dei cinecomic, né Joel Edgerton né Josh Hartnett hanno mai preso parte a un franchise di questo tipo. Ma di più: nessuno dei due ha partecipato a franchise hollywoodiani in generale, costruendo le rispettive carriere su collaborazioni indipendenti o autoriali di spessore, anche in ambito blockbuster. Soprattutto Joel Edgerton si è affermato nel tempo come artista a tutto tondo, scrivendo e dirigendo anche due riusciti lungometraggi molto diversi l'uno dall'altro, spaziando dal thriller al dramma più crudo con discreto successo. Si potrebbe quasi definire un artista complementare a Dano ma con un taglio interpretativo differente, di fisicità praticamente opposta, d'espressione più cruda e carismatica. Il suo nome è perfettamente adeguato alla parte di Harvey Dent, non solo per un certo fascino che lo accomuna al procuratore distrettuale divenuto super criminale di Gotham, ma anche per una grande capacità d'immedesimazione, dedizione e scompare nel personaggio che abbiamo già avuto modo di ammirare nell'ultimo Master Gardener di Paul Schrader, in Loving di Jeff Nichols o in Animal Kingdon di David Michôd.
Rispetto all'Enigmista, Due Facce è un nemico estremamente più fisico e arrogante, che non tenta di nascondersi ma che gioca con la fortuna e col destino e dall'approccio più concreto e spietato. Joel Edgerton regalerebbe una performance (in)credibile grazie al suo physique du rôle e mettendosi nuovamente alla prova con un personaggio che potrebbe addirittura rappresentare una summa della sua carriera (difensore, coraggioso, criminale, spietato), quella parte che racchiude un intero mondo di similitudini e contraddizioni che si incontrano nella bipolarità di un individuo spezzato, crudele e violento ma capace di nascondere ancora una profonda e latente umanità.
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Guerra e noir nel sangue
Classe 1978 e più giovane di Edgerton di appena 4 anni, Josh Hartnett ha invece vissuto esperienze interpretative più rocambolesche - se vogliamo. Lanciato a livello internazionale da Sofia Coppola nel suo Il giardino delle vergine suicide, l'attore è esploso agli occhi del grande pubblico con il Pearl Harbour di Michael Bay, imponendosi nel 2001 come astro dei war movie anche grazie a Black Hawk Dawn di Ridley Scott. Capace di forte intensità ma al contempo di sfumature più da commedia (vedi 40 giorni e 40 notti), Hartnett è un interprete preparato e versatile che ha nel sangue guerra, azione e anche una dose generosa di thriller e di noir, pensando ad esempio al Black Dahlia di Brian De Palma - dove recitava proprio al fianco di Heckart - o all'incredibile Slevin - Patto Criminale di Paul McGuigan. Da non trascurare inoltre la sua performance nella serie televisiva Penny Dreadful, che insieme a 30 giorni di buio ha sancito l'entrata a gamba tesa dell'attore nel mondo dell'horror d'autore.
Di forte ed elegante appeal, rappresenterebbe una scelta interessante e valida per il ruolo di Due Facce, personaggio nato dalla corruzione dell'anima e della carne come metafora dualistica della società, dove giustizia e criminalità rappresentano in verità i volti di una stessa medaglia. "Sporcare" la bellezza di Hartnett per creare su grande schermo un'immagine diversa da quella vista finora (soprattutto in un momento di rinascita, per lui, grazie a Guy Ritchie e Christopher Nolan) sarebbe un modo intrigante di mostrare sul grande schermo quella stessa corruzione incarnata da Harvey Dent, specie pensandolo come un criminale assuefatto al senso più ancestrale di giustizia e in guerra contro l'ordine prestabilito, soprattutto in un sequel che sicuramente manterrà intatta l'anima da detective noir che ne ha decretato il successo. In questo senso, Hartnett appare una scelta adeguata e vincente.