Tartarughe Ninja: 10 cose che (forse) non sapete sul franchise

Qualche curiosità sulle avventure di Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello, dalle origini cartacee al recente reboot cinematografico prodotto da Michael Bay.

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Risale al maggio del 1984 il debutto ufficiale delle Tartarughe Ninja, quattro improbabili eroi nati come personaggi fumettistici per la casa editrice Mirage Studios per mano del duo creativo composto da Kevin Eastman e Peter Laird. Un successo di nicchia successivamente divenuto fenomeno globale, grazie soprattutto all'enorme popolarità della serie animata Tartarughe Ninja alla riscossa, andata in onda dal 1987 al 1996. Da allora le avventure di Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello sono sopravvissute a diverse mutazioni sullo schermo, ultima delle quali, ad oggi, la nuova incarnazione cinematografica realizzata grazie alla partecipazione produttiva di Michael Bay. E mentre nelle sale è arrivato Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra, noi abbiamo voluto ricordare l'evoluzione del franchise nel suo insieme, dalle origini al giorno d'oggi, attraverso alcuni dettagli curiosi e spesso divertenti.

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1. Marvel chi?

Oggi la prima serie a fumetti, in bianco e nero e dai contenuti più seri e violenti, è un po' la "pecora nera" del franchise, generalmente impostato per un pubblico giovane. Eppure, nonostante l'atmosfera più dark, questa prima incarnazione delle avventure delle tartarughe è nata come parodia dei fumetti di supereroi, in particolare quelli della Marvel. L'idea di avere come protagonisti dei mutanti adolescenti viene dalla lettura del mensile The New Mutants, uno spin-off della saga degli X-Men, mentre l'ambientazione a New York e l'uso dei ninja deve molto a Daredevil, citato anche nella sequenza che racconta l'origine delle tartarughe. L'omaggio più esplicito riguarda il famoso Clan del Piede (Foot Clan in originale), allusione alquanto ovvia alla Mano, organizzazione criminale che ha spesso dato del filo da torcere al supereroe cieco.

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2. Nomi "d'arte"

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Una delle caratteristiche più memorabili dei quattro protagonisti è l'origine italiana, e più precisamente rinascimentale, dei loro nomi: a seconda della versione, o Splinter o April O' Neil battezza le tartarughe traendo ispirazione da quattro artisti, ossia Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio e Donatello. Inizialmente Kevin Eastman e Peter Laird avevano pensato di usare nomi giapponesi, per rendere omaggio alla cultura nipponica da cui proviene la tradizione del ninja, ma rinunciarono perché nessuna delle proposte li convinceva pienamente (ma l'elemento giapponese fu mantenuto per i veri nomi di Splinter e Shredder).

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3. Ninja o eroi?

Concepita appositamente per un pubblico più giovane rispetto ai lettori del fumetto, Tartarughe Ninja alla riscossa è una serie famosa per aver attenuato i contenuti violenti della fonte (le tartarughe cartacee non esitano ad uccidere gli avversari). Ciononostante, il programma andò incontro ad alcune modifiche per la messa in onda in Inghilterra, dove all'epoca la parola "ninja" aveva connotazioni negative per via delle immagini cruente associate ad essa. Perciò il titolo del cartoon venne modificato da Teenage Mutant Ninja Turtles a Teenage Mutant Hero Turtles (il termine incriminato fu anche omesso nei dialoghi e nel testo della canzone originale). Anche alcune immagini furono censurate, per l'esattezza quelle contenenti l'arma usata da Michelangelo, il nunchaku. Quest'ultimo problema fu risolto a partire dalla terza stagione, dove il nunchaku fu sostituito da un rampino.

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4. Dalle fogne a Bel Air

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Nelle prime sette stagioni del cartoon originale la voce di Shredder apparteneva, il più delle volte, a James Avery, noto soprattutto per essere stato Philip Banks in Willy, Il Principe di Bel Air. Furono proprio gli impegni live action a costringere l'attore a lasciare definitivamente il mondo delle tartarughe al termine della settima annata, mentre negli anni precedenti fu talvolta necessario sostituirlo in alcuni episodi in caso di indisponibilità. Per l'esattezza, a seconda delle stagioni, fu sostituito da Dorian Harewood (Eightball in Full Metal Jacket), Townsend Coleman (la voce di Michelangelo) o Jim Cummings (il doppiatore americano di Winnie the Pooh). I produttori dell'attuale reboot televisivo avrebbero voluto farlo tornare in azione per un crossover tra le due versioni (1987 e 2012), ma purtroppo Avery è morto prima che venisse realizzato l'episodio in questione.

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5. Questioni di voce

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Il nuovo Teenage Mutant Ninja Turtles catodico vanta un cast vocale di tutto rispetto, con interpreti come Jason Biggs - sostituito poi da Seth Green - nel ruolo di Leonardo e Sean Astin nei panni di Raffaello. Ma la presenza più curiosa per i fan del franchise è senz'altro quella di Rob Paulsen, celeberrimo nel mondo dell'animazione per aver prestato la voce a personaggi come Yakko Warner e Mignolo in Animaniacs o Becco d'Acciaio in Darkwing Duck. È stato anche, dal 1987 al 1995, il doppiatore ufficiale di Raffaello nella prima serie animata dedicata alle tartarughe, mentre dal 2012 è la voce di Donatello. Un elemento di cui gli sceneggiatori hanno tenuto conto in occasione di un episodio speciale dove, complice un viaggio tra le dimensioni, le tartarughe del 2012 incontrano le loro controparti del 1987. Inevitabile, a questo punto, una scena in cui Paulsen sostanzialmente parla da solo, poiché il Raffaello degli anni Ottanta si mette ad ironizzare sulla voce del Donatello di oggi...

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6. Sigla "d'autore"

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Prima di diventare uno sceneggiatore e produttore televisivo di successo, Chuck Lorre ha iniziato la sua carriera nell'entertainment come musicista, e ha firmato, insieme a Dennis C. Brown, la sigla di Tartarughe Ninja alla riscossa. Un dettaglio sul quale lo stesso Lorre ha scherzato in un paio di occasioni: in una delle sue vanity cards (testi di natura autobiografica e spesso ironica che appaiono alla fine dei titoli di coda di tutte le serie prodotte dall'autore), ha ricordato un dettaglio spiacevole - lui e Brown non ricevettero royalties per lo sfruttamento della canzone nei videogiochi e nelle edizioni VHS del cartoon - come un esempio di qualcosa che "non faceva ridere allora, e continua a non far ridere"; e nel secondo episodio di Due uomini e mezzo, Charlie Harper, noto compositore per cartoni animati e spot pubblicitari, cerca di fare colpo sul nipote Jake suonando una delle sue prime fatiche (vedi sotto)... _

7. Tartaruga femmina? Giammai!

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Mentre oggi c'è la controversia sul nuovo Ghostbusters interamente al femminile, nel 1997 fu decisamente meno scandalosa l'inclusione di una donna nella "famiglia" delle tartarughe: parliamo di Venus De Milo, "sorella" del quartetto e, ad oggi, apparsa solo nella serie televisiva Tartarughe Ninja - L'avventura continua, andata in onda per una stagione (il progetto è nato dalle ceneri di un film mai realizzato, dove la quinta tartaruga doveva essere un maschio di nome Kirby). Il suo debutto comportò un retcon riguardo il rapporto di parentela fra i protagonisti, che in questa serie non sono consanguinei (decisione dovuta alla volontà di eventualmente rendere Venus la ragazza di Leonardo o Raffaello), ma nel complesso la sua presenza non fu disastrosa, anzi, la cancellazione dello show dopo appena 26 episodi colse tutti di sorpresa, dati gli ascolti non proprio deludenti. Eppure non la si è mai più vista, a causa dell'odio viscerale di Peter Laird, co-creatore del franchise, nei confronti del personaggio.

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8. Crossover cosmico

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Oltre ad aver introdotto Venus, la serie live action è famosa anche per aver fatto incontrare le tartarughe e un altro gruppo di eroi televisivi degli anni Novanta: i Power Rangers. Per l'esattezza, parliamo della sesta incarnazione del franchise, Power Rangers in Space, andata in onda in America su Fox Kids dal febbraio al novembre del 1998. Questo crossover fu reso possibile dal momento che, all'epoca, entrambi i brand erano in mano a Saban Entertainment, e contiene un'immagine indelebile per i fan delle tartarughe: il surf spaziale. Difficilmente assisteremo di nuovo ad un incontro simile, dato che oggi i diritti della creazione di Eastman e Laird appartengono a Nickelodeon, mentre i Power Rangers sono ancora proprietà della Saban.

9. Tartarughe in concerto

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Tra le diverse trovate pubblicitarie nate per sfruttare l'immagine dei quattro fratelli ninja, la più stramba è senz'altro quella del tour musicale nel 1990, chiamato Coming Out of Their Shells. Questo evento trasformò le tartarughe in cantanti, trattandole come una vera e propria band, e il successo dell'iniziativa portò ad altre esibizioni musicali, tra cui l'uso dei personaggi come presenze fisse in una delle attrazioni della sede floridiana di Disneyland, dal 1990 al 1996. Lo spettacolo è uscito in VHS, e una delle canzoni è stata riciclata in uno dei videogiochi basati sul franchise. Per rendere un'idea del contenuto del concerto, ecco l'omaggio degli Screen Junkies con un Honest Trailer:

10. L'ira dei fan

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Inizialmente, quando fu girato il primo Tartarughe Ninja prodotto da Michael Bay, il temibile Shredder doveva avere le fattezze di William Fichtner e usare lo pseudonimo Eric Sacks (versione americanizzata di Oroku Saki, il vero nome del villain nel fumetto e nella maggior parte degli adattamenti). La cosa non andò giù ai fan di vecchia data del franchise e di conseguenza, forse anche per evitare una controversia come quella di Iron Man 3, furono effettuati dei palesi reshoots dove viene svelato che Sacks è il figlio adottivo/discepolo di Shredder. Il che ovviamente significa che, ammesso che questa versione della saga continui abbastanza a lungo, Fichtner potrebbe comunque finire per indossare l'armatura del celebre antagonista delle tartarughe...

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