Supernatural - Stagione 5, episodio 2: Good God, Y'All

Mentre l'angelo Castiel si mette sulle tracce dell'ultima speranza per fermare Lucifero, ai ragazzi tocca rispondere alla richiesta di aiuto di una vecchia conoscenza.

In Good God, Y'All, secondo episodio della quinta, e probabilmente ultima, stagione di Supernatural, scritto da Sera Gamble e diretto da Philip Sgriccia, ritroviamo i due Winchester più o meno dove li avevamo lasciati, ovvero al capezzale di Bobby, ferito seriamente nella lotta con Meg e i suoi scagnozzi e apparentemente destinato a non ritrovare l'uso delle gambe. Dean e Sam vengono raggiunti in ospedale da Castiel, che, a causa dell'articolato tatuaggio osseo con simboli enochiani con cui ha recentemente decorato le costole dei due fratelli (rendendoli quasi altrettanto interessanti dentro che fuori, come testimonia il referto radiologico), non è più in grado di rintracciarli come del resto gli altri angeli, i demoni e il nuovo arrivato Lucifero, ed è stato costretto a chiamarli sul cellulare. Castiel ribadisce ai ragazzi che il loro piano di fermare Lucifero è senza speranze, e annuncia di essere in procinto di partire per la ricerca dell'unica altra entità, oltre all'arcangelo Michele, in grado di riuscire nell'impresa. Dean non ha molta fiducia nell'altolocato presunto alleato, ma Castiel è inamovibile: "Non è in cielo, ma deve essere da qualche altra parte. Vado a cercare Dio".
Il contributo dei Winchester a questa ricerca per ora è il talismano di Dean, che Castiel prende in prestito senza troppe cerimonie e che a quanto pare risplende in presenza dell'Altissimo.

Ma per Winchester c'è anche la richiesta di aiuto del cacciatore Rufus, bloccato in un paesino del Colorado dall'ineludibile milizia demoniaca. Giunti sul posto, Dean e Sam ritrovano Ellen, che rivela di essere ormai da qualche tempo a caccia di demoni in compagnia di sua figlia Jo. Le due donne, però, sono state separate, e quando i ragazzi ed Ellen s'imbattono in Jo questa è in compagnia di Rufus, e entrambi sono indemoniati. Il loro comportamento però ha qualcosa di stridente, e c'è il fatto non trascurabile che questi demoni accusano Sam, Dean, Ellen e il resto dei sopravvissuti della cittadina di essere loro gli indemoniati.
Dopo un'inquietante parentesi in cui Sam, dopo aver ucciso due demoni, si trova a combattere l'impulso di ingerirne il sangue, anche i due Winchester finiscono e separati ed è Dean a capire cosa davvero sta succedendo. Uno dei sopravvissuti, Roger, non è quello che sembra: il suo rosso bolide, parcheggiato all'ingresso del paese, è uno dei destrieri dei Quattro Cavalieri dell'Apocalisse, e lui, Guerra, si sta divertendo a mettere i locali gli uni contro gli altri perché si massacrino a vicenda.
In tutto questo, Dean e Sam sono sempre alle prese con il loro problema: il maggiore dei Winchester non riesce più ad affidarsi al fratello, ed è perennemente angosciato dall'idea di essere nuovamente deluso da lui, e di vederlo mutare schieramento. D'altra parte, Sam inizia a capire che non si è ancora liberato della sua "tossicodipendenza": parte di lui è ancora convinta che i poteri che il sangue demoniaco può dargli possono essere messi al servizio della giusta cosa. I due finiscono per maturare, nel finale, una decisione che può portare a sosprendenti sviluppi nei prossimi episodi.
Per quanto riguarda Good God, Y'All, si tratta di un episodio divertente, compatto, molto action e reminescente dei migliori momenti delle prime stagioni dello show: l'elemento più gradito, e più promettente, è però proprio Guerra, interpretato dal bravo e carismatico Titus Welliver. Per questa volta i ragazzi riescono ad avere la meglio su di lui, ma i Cavalieri dell'Apocalisse sono ovviamente immortali, e abbiamo una lunga stagione davanti a noi per conoscere meglio Guerra e per incontrare i suoi "colleghi". Ci sembra quindi di poter dire la imagery apocalittica di questa stagione di Supernatural si dimostra produttiva non solo nella prospettiva della storyline di base, ma anche per quanto riguarda episodi più a sé stanti come questo Good God, Y'All.