Supernatural - Stagione 4, episodio 19: Jump the Shark

Di fronte a un titolo del genere e alle sue eco, non potevamo che attenderci l'ennesimo atto di sfida, l'ennesima follia, o almeno una trovata abbastanza ridicola da rischiare di affossare lo show. Ma la trovata di 'Jump the Shark', ancorché grossa, è sbrogliata troppo in fretta ed è persino troppo plausibile per lasciare un segno duraturo nel bene o nel male.

Non bisognerebbe evocare inutilmente certi fantasmi - e dovrebbero saperlo meglio di tutti, gli autori di Supernatural. Come i più incalliti fan di serial americani ben sapranno, l'espressione "to jump the shark", cui fa riferimento questo episodio della quarta stagione, scritto da Andrew Dabb e Daniel Loflin e diretto da Philip Sgriccia, allude a un famoso episodio di Happy Days in cui l'eroe Arthur Fonzarelli aka The Fonz si esibiva in imbarazzanti acrobazie sugli sci d'acqua che includevano, appunto, il salto dello squalo, e viene utilizzata per parlare di uno show che ha passato il segno, ha esaurito ogni parvenza di solidità narrativa e ha ormai i giorni contati: un punto di non ritorno che in molti casi corrisponde all'improvvisa introduzione di un parente stretto arrivato dal nulla con improbabile agnizione.
Di fronte a un titolo del genere non potevamo che attenderci l'ennesimo atto di sfida, l'ennesima follia dopo il delirio profetico e le scudisciate ai fan di The Monster at the End of this Book, o almeno una trovata abbastanza ridicola da rischiare di affossare lo show. Ma la trovata di Jump the Shark, ancorché grossa, è sbrogliata troppo in fretta ed è persino troppo plausibile per lasciare un segno duraturo.

Ma procediamo con ordine: dopo il siparietto con il monster of the week, durante il quale abbiamo visto una donna bionda risucchiata in un tunnel sotto il suo letto, ritroviamo i nostri Winchester che si svegliano ai margini di una strada secondaria, senza nulla da mangiare se non un sandwich al tonno che il carnivoro Dean disdegna di divorare - quando arriva una telefonata sul famoso cellulare di John, ancora acceso dopo due anni dalla morte di papà Winchester. A cercarlo è il giovane Adam Milligan, che ha subito per Dean una notizia sconvolgente: John è suo padre.
Dean è incredulo e anche piuttosto infastidito, ma Sam scova immediatamente segnali sospetti nel diario di John: un riferimento a un passaggio in Minnesota diaciannove anni prima, seguito da alcune pagine strappate... così i due accettano di incontrare il ragazzo, che non è più sorpreso di loro quando scopre di avere due consanguinei simili.

Adam spiega ai due che sua madre è scomparsa senza lasciare traccia, e Sam e Dean si mettono subito al lavoro, scoprendo che la donna ha fatto molto probabilmente una fine orribile. Il fatto è collegato a un caso a cui aveva lavorato John nel 1990 in collaborazione con un poliziotto locale, anch'egli recentemente svanito nel nulla. E il problema è che la creatura non è ancora sazia, e il suo prossimo obiettivo è proprio il giovane Adam. E qui, come nelle migliore tradizione di casa Winchester, Dean e Sam si trovano in disaccordo: Sam pensa che sia inevitabile addestrare il ragazzo perché impari a difendersi ("E' un Winchester, è segnato"), mentre Dean vorrebbe rispettare il volere paterno: è evidente che John non ha mai raccontato loro dell'esistenza di Adam - anzi, ha cercato di nasconderla manomettendo il diario - per risparmiargli la vita da cacciatore di demoni.

I due "maggiori" Winchester finiscono quindi per separarsi: Sam resta con Adam, mentre Dean va in cerca del misterioso predatore, e trova un antro sotterraneo zeppo di scheletri e membra semidecomposte. Ma la scoperta più spaventosa arriva dopo che Dean si rinchiude accidentalmente nell'orrenda cripta: laggiù sono nascosti anche i cadaveri di Adam e di sua madre.
Quest'ultima ricompare al fianco di Adam e Sam, e presto diventa chiaro che gli assassini sono due, e si tratta di due repellenti ghoul, mangiatori di cadaveri che assumono l'aspetto dell'ultimo essere umano di cui si sono cibati. Le loro recenti scorribande ai danni dei viventi hanno rappresentato una vendetta nei confronti di John Winchester, colpevole di avere ucciso il loro padre 19 anni prima. Dopo aver torturato e ucciso il poliziotto, Kate Milligan e suo figlio, ora è il torno di un altro Winchester, Sam. I due ripugnanti esseri stanno per dissanguare Sam quando Dean riesce a trovare una via d'uscita e a salvarlo e a ridurre in poltiglia il cranio dei due - ovviamente in extremis.
Per Dean e Sam non c'è stato tempo, dunque, per imparare a conoscere davvero quello che troppe prove confermano essere stato il loro fratello minore; ma trovano il tempo di onorarlo con una pira funeraria come quella con cui avevano dato l'addio a John.

Una pagina che si apre e che si chiude molto rapidamente e con una nochalance quasi irritante, quella relativa al giovane Adam, che per questo non ci sembra destinata ad alterare granché le dinamiche interne al duo dei Winchester - anche se offre il destro a Dean per riflettere sulla somiglianza tra Sam e il padre: Sammy, che aveva rifiutato la sua vocazione per andare al college, allontanandosi dalla famiglia, è oggi un cacciatore determinato e incapace di compromessi come è stato John Winchester. Per il resto, questo salto dello squalo non pare lasciare il segno né in positivo né in negativo; fortunatamente lo show ha ancora tre episodi per entusiasmarci o deluderci prima del season finale. E nel prossimo episodio, The Rapture ("rapture" significa estasi, esaltazione), parrebbe avere un ruolo prominente il caro Castiel - praticamente una celestiale garanzia. A volersi fidare dei titoli.