Neanche il tempo di entrare in scena per sconvolgerci ed è subito costretta ad abdicare. L'assetata e temibile Lucille ha dovuto subito cedere il passo. Sì, perché tra le affollate e colorate vie carnevalesche del Lucca Comics & Games 2016, la fedele arma di Negan, il villain di The Walking Dead, ha perso il "braccio di ferro tra mazze da baseball" con la migliore amica di Harley Quinn. Come prevedibile, l'evento lucchese si è presto trasformato in una scintillante parata di glitter e parrucche bionde, dominata da aspiranti Margot Robbie di tutte le età. Molte di loro si sono sedute nella platea del Cinema Centrale di Lucca, in compagnia di altri appassionati cosplayer, tutti rigorosamente ispirati a quella folle combriccola di pazzoidi meglio nota come Suicide Squad; tutti curiosi di assistere a 30 minuti inediti tratti dell'edizione home video del film di David Ayer.
E siccome Suicide Squad parla di una squadra che stenta ad amalgamarsi, la Warner ha chiesto ai fan di mettersi in competizione attraverso un contest fotografico tra cosplayer (chiamato SquadUp). Così, poco prima della proiezione, una dozzina di volenterosi fan vestiti (benissimo) da Deadshot sbruffoni, squamosi Killer Croc e El Diablo con tanto di accendino in mano ha ritirato il suo premio. Poi è giunto il tempo di accomodarsi in sala per gustare il dietro le quinte di uno dei cinecomic più attesi e discussi dell'anno. Per fortuna sia i Joker che le Harley Quinn, almeno per mezz'ora, non hanno fatto baccano.
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Le radici della follia
Mettiamo subito in chiaro una cosa: non è stato mostrato nemmeno uno dei 13 minuti inediti promessi dall'edizione estesa del film. Insomma, il Joker di Jared Leto deve ancora avere un po' di pazienza. Subito dopo i trailer di Wonder Woman e di Lego Batman - Il film (già idolo delle folle), ecco arrivare uno scrupoloso approfondimento dedicato ad ogni componente della squadra suicida. Come ricorderete, il film stesso aveva presentato i personaggi con una scheda di presentazione che abbozzava in maniera ripetitiva e schematica il carattere dei protagonisti. Bene, qui l'espediente viene ripreso con una maggiore dovizia di particolari e di dettagli, puntando l'attenzione soprattutto sull'armamentario di questa squinternata compagnia. Dalla spada di Katana alla pistola di Harley Quinn, passando per boomerang, fucili e mani infuocate, ogni arma viene quasi vivisezionata per farci capire cosa la leghi al suo proprietario.
Imprescindibile (e interessante) è soprattutto il legame con la fonte fumettistica. Si fa riferimento alla prima effettiva apparizione della Suicide Squad, avvenuta nel 1959 con un team sprovvisto di superpoteri, capitanati dal colonello Rick Flag, così come all'importante valore simbolico di un personaggio femminile forte (e afroamericano) come Amanda Waller nell'immaginario fumettistico. Senza dimenticare le ragioni che hanno portato Ayer a stravolgere l'aspetto orginale di Captain Boomerang e un cenno al fascino di Harley Quinn, personaggio talmente complesso da rubare la scena nonostante i suoi "soli" 24 anni di vita editoriale.
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Il senso dell'azione
Ricordate il meraviglioso backstage di Star Wars: Il risveglio della forza in cui J.J. Abrams e soci dichiaravano il loro ritrovato amore per gli effetti speciali artigianali, meno digitali e più realistici? In questi contenuti extra David Ayer ammette di essersi iscritto al club dei "nostalgici". Limitando il più possibile l'uso di green screen e pixel (presenti soprattutto nelle scene finali), il regista ha preferito focalizzarsi su una fisicità più autentica soprattutto per rendere efficaci le scene d'azione. Tutto quello che vediamo sullo schermo (persino i nemici che prendono fuoco) è vero: esplosioni, vetri rotti, colluttazioni.
Mentre Margot Robbie ammette di aver fatto ricorso ad una stuntman, gli autori spiegano che dietro i tre principali combattimenti di Suicide Squad si nasconde un preciso senso logico. Infatti nel primo scontro contro l'esercito degli Occhi, la squadra è scoordinata: ognuno bada a se stesso e pensa alla propria sopravvivenza. Nel secondo faccia a faccia, quella negli uffici, tra loro nasce un istintivo affiatamento, mentre nell'epilogo emerge la scelta consapevole di unirsi per combattere l'Incantatrice. Insomma, scopriamo che anche le scene apparentemente rivolte all'intrattenimento hanno un preciso messaggio alla loro base, e che ogni minimo movimento in scena è pensato per suggerire qualcosa allo spettatore. Poi, anche quando la proiezione finisce, basta guardarsi attorno per capire di essere ancora in compagnia di questi personaggi deliranti. Riecco Joker adolescenti e Harley Quinn di tutte le altezze. D'altronde siamo pur sempre al Lucca Comics & Games, ed è bello così.
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