Tutti pazzi per Stranger Things. Lucca paralizzata dai fan della serie Netflix giunta alle battute finali. Un abbraccio calorosissimo ha accolto l'arrivo a Lucca Comics & Games 2025, ospiti dell'Area Movie, dei giovani - ed elegantissimi - protagonisti dello show Finn Wolfhard, Noah Schnapp, Gaten Matarazzo e Caleb McLaughlin, accompagnati dai Duffer Brothers. Un groppo alla gola sale nel vedere gli interpreti di Mike, Will, Dustin e Lucas, ormai adulti, pronti ad archiviare l'esperienza nel Sottosopra per dedicarsi alle loro carriere televisive e cinematografiche "da adulti".
Con l'avvicinarsi del gran finale di Stranger Things 5, che uscirà divisa in tre parti a partire dal Volume 1, in arrivo il 27 novembre, le parole del cast assumono un sapore dolceamaro, come ammette lo stesso Matt Duffer che ha definito "strano" il processo di lavorazione: "Sei anni fa sapevamo già come sarebbe finita la serie, quindi abbiamo lavorato all'ultima stagione partendo dagli ultimi 40 minuti. Abbiamo lavorato al contrario e siamo tornanti indietro creando tutti gli episodi della quinta stagione". "Conoscevamo già i personaggi, non si è trattato tanto di scriverne l'evoluzione. L'ultimo episodio riflette tutto il viaggio che abbiamo fatto, è il nostro addio. Scrivendo l'ultimo episodio abbiamo capito quali emozioni vogliamo suscitare nel pubblico" ha aggiunto Ross Duffer.
Come sono cambiati i personaggi di Mike, Will, Dustin e Lucas?
Come ha anticipato il nuovo trailer di Stranger Things 5, focus della prossima stagione sarà la battaglia finale dei ragazzi di Hawkins contro Vecna per salvare la loro cittadina e il mondo intero. Mike assumerà il ruolo di leader, come ha anticipato lo stesso Finn Wolfhard a Lucca spiegando che il suo personaggio "si è evoluto in molti modi diversi nel corso delle stagioni. La crescita è un evento naturale, ma a lui è accaduto in circostanze disturbanti. Noi attori non ci siamo trovati a combattere mostri, ma anche la nostra infanzia è stata insolita. Essere insieme ci ha aiutato". Più a suo agio col mondo dello spettacolo, Gaten Matarazzo ha spiegato che ama interpretare Dustin (uno dei più amati dai fan, a giudicare dal boato con cui viene accolto a Lucca) anche perché "funziono meglio sotto pressione. Quindi devo ringraziare Matt e Ross perché mi hanno messo di fronte a questa sfida enorme, anche se non posso dire troppo o finirò per fare spoiler".
Parlando di infanzia difficile, solo qualche settimana fa Noah Schnapp ha svelato le domande inopportune sulla sua sessualità rivoltegli dalla stampa quando aveva appena tredici anni. Oggi l'attore confessa di sentire Will particolarmente vicino a sé "perché capisco le sue difficoltà e la sua insicurezza. Sono soddisfatto di come Will si è evoluto, ha affrontato tante difficoltà e tanti problemi. Ma i Duffer sono stati geniali nel riuscire a toccare temi caldi come genitori abusivi, solitudine e isolamento. Stranger Things ha dato il tempo ai personaggi di crescere. Sono soddisfatto del finale perché Will trova la sua voce e capisce che essere se stessi è ok".
Anche Caleb McLaughlin si è detto soddisfatto dell'evoluzione di Lucas. "Nella prima stagione stava sulla difensiva, era scettico" ha spiegato. "Poi ha scoperto se stesso grazie alla vicinanza di Max, è diventato resiliente, attento e premuroso nei confronti di amici e famiglia Tutto grazie alle prove superate coi mostri che spesso, prima di tutto, vivono nella nostra testa".
Tutto cominciò in uno scantinato di Hawkins
Il segreto del successo di Stranger Things non sta solo nella componente horror e citazionistica, ma soprattutto nell'umanità e nel coraggio dei suoi giovani protagonisti, che sono pronti a sacrificare ciò che hanno per salvare i loro cari. Una serie nata proprio per contrastare la cupezza di tanto cinema dei primi anni '80, come spiegano i Duffer parlando dei momenti dello show che resteranno con loro per sempre. "La scena a cui sono più legato è la primissima della prima stagione, la ripresa nello scantinato con i ragazzi che giocano a D&D. Eravamo nervosi, non avevamo mai avuto successo prima. Quella scena è un omaggio alla nostra infanzia e a tutto ciò che amiamo" ha spiegato Ross Duffer. Il fratello Matt concorda: "D'altronde siamo gemelli. Ma è altrettanto importante il giorno in cui abbiamo girato l'ultima scena".
Anche per Finn Wolfard l'ultima scena è uno dei momenti più speciali. "Ma ho tanti ricordi. Nella terza stagione tra un ciak e l'altro giocavamo con uno scivolo tra gli ascensori anche se i Duffer ci avevano proibito di farlo. Alla fine è stato inserito nella serie". "Eravamo ragazzini difficili da gestire" aggiunge Gaten Matarazzo. "Credevamo che la troupe ci odiasse per via del casino che facevamo". Per Caleb McLaughlin il momento chiave è la quarta stagione per via del "parallelo tra la vita di Lucas e la mia, come se Matt e Ross mi spiassero nella mia stanza per raccontare cosa facessi. Stavo cercando di trovare me stesso, provare cose nuove. La quarta stagione mi ha aiutato come attore e come persona".
A chiudere la carrellata dei ricordi è Noah Schnapp, che confessa: "Nelle prime stagioni piango spesso. Ricordo la prima volta che ho dovuto farlo, sentivo addosso una pressione tremenda. Allora ho mandato un messaggio a Winona Ryder per chiederle aiuto e lei, da ex attrice bambina, è stata fantastica. Mi ha invitato a parlare nella sua roulotte, mi ha incoraggiato e mi ha dato tanti consigli svelandomi che quando deve piangere sul set ascolta tanta musica e tiene la mano aperta. Per me è stata come una seconda madre, lavorare con lei ha reso tutto più facile".