È prossima a scoccare l'ora dell'undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, ormai tradizionale appuntamento con la Settima Arte dell'autunno capitolino. E dopo la piacevole rivelazione sul film d'apertura di quest'anno - Moonlight di Barry Jenkins, già applaudito dal pubblico e acclamato dalla critica al Toronto Film Festival - siamo di nuovo in compagnia della presidente della Fondazione Cinema per Roma e con il direttore artistico Antonio Monda per scoprire il resto del cartellone.
Se sembra proprio che, come del resto lo scorso anno, il primo della direzione di Monda, il pezzo forte della kermesse saranno gli incontri con il pubblico, non mancano titoli di grande richiamo nella selezione e tante bellissime opportunità per i cinefili.
Dai festival del mondo a Roma
Antonio Monda continua a dare un'impronta decisa alla kermesse proclamando con orgoglio, "Noi non siamo un festival!" e confermando il suo interesse a portare a Roma film che sono già passati altrove con successo, rinunciando magari al clamore mediatico e al glamour ma assicurando la qualità al pubblico romano. Così, accanto a una selezione forte e variegata con film provenienti da ben 26 paesi diversi, troviamo anche una sezione "Tutti ne parlano" dedicata a film presentati nel circuito internazionale nella prima parte dell'anno ma non ancora usciti in Italia: tra questi, gli acclamati Train to Busan, Hell or High Water e La tartaruga rossa. Nell'altra sottosezione, creata in collaborazione con la rassegna parallela dedicata ai più giovani, Alice nella città, troviamo un altro film applauditissimo a Cannes, Captain Fantastic, accanto a Louise en hiver di Jean-François Laguionie e a Sing Street di John Carney.
Sono passati per Toronto, invece, titoli inclusi nella selezione ufficiale come Moonlight, quali Manchester by the Sea, Snowden e Lion, che sono in assoluto tra i titoli più attesi dell'ultima parte dell'anno anche nell'ottica degli Academy Awards.
Leggi anche: Corsa all'Oscar 2017: la nostra lista aggiornata dei favoriti nelle categorie principali
Dal centro alle periferie
Piera Detassis, introducendo la presentazione di Monda, pone l'accento sulla difficoltà di realizzare importanti progetti culturali e ringrazia i fedeli, preziosi sponsor e i nuovi acquisti (il budget della Festa, con un giorno di proiezioni e incontri in più, è lo stesso dell'anno scorso, 3 milioni e 400.000 euro) oltre ai partner istituzionali, e annuncia l'aumento degli sforzi della Fondazione cinema per Roma per allargare i confini dell'evento nel tempo e nello spazio: "Non cinema 365 giorni l'anno, ma quasi". Una miriade di eventi che hanno portato alla proclamazione di Roma Città creativa per il cinema da parte dellUNESCO; Nell'ambito di questi progetti sono state organizzate rassegne nel carcere di Rebibbia e nelle scuole romane, con un'attenzione particolare alla formazione del pubblico. Non può mancare da parte della Presidente una dedica commossa a Gian Luigi Rondi, ex direttore della kermesse capitolina scomparso poche settimane fa, e che sarà ricordato durante una serata della Festa con la presentazione di un documentario dedicato a una sua creatura, i David di Donatello.
Discontinuità, varietà e respiro internazionale
Le parole chiave della direzione Monda sono le stesse dello scorso anno, con l'accento posto con vigore sulla volontà di proporre un eventi cinematografico senza gli "orpelli" dei festival tradizionali. La varietà nella selezione è pure un elemento che salta agli occhi, perché "andiamo dal cinema d'autore agli zombi" (quelli di Train to Busan). Insomma cinema per tutti, ma cinema di qualità. Del respiro internazionale abbiamo detto, ventisei sono i paesi rappresentati e abbiamo maestri europei come Herzog e Wajda, titoli americani attesissimi, ben tre film messicani e naturalmente quattro film italiani, con tre opere di fiction (7 minuti di Michele Placido, Sole cuore amore di Daniele Vicari e Maria per Roma dell'esordiente Karen Di Porto) e un eccezionale documentario, Napoli 44.
Leggi anche: Che valore hanno i premi e i festival cinematografici?
E gli ospiti?
Il red carpet non conta più di tanto per Monda ("si parte dal quadro, non dalla cornice"), ma certamente gli ospiti non mancheranno, nemmeno quelli che daranno da fare ai fotografi sul tappeto rosso: basta guardare al formidabile ruolino di artisti che animeranno le conversazioni degli Incontri ravvicinati: Tom Hanks, protagonista anche di una delle bellissime retrospettive, Meryl Streep, David Mamet, Don DeLillo, Viggo Mortensen, Oliver Stone, Werner Herzog, Roberto Benigni e tanti altri.
Insomma, vi abbiamo parlato per un po' di questa selezione e ci sembra di non avere neppure cominciato. Sembra proprio che questa sarà una Festa tutta da scoprire. L'appuntamento è per il 13 ottobre, nella città eterna; noi ci saremo, e voi?