I Razzie Awards e il malinteso Blonde: ma davvero è il peggio del peggio?

Secondo i Razzie Awards 2023, Blonde di Andrew Dominik è il peggior film dell'anno. Al netto della goliardia, il premio ci sembra un tantino esagerato.

I Razzie Awards e il malinteso Blonde: ma davvero è il peggio del peggio?

Possiamo dirlo? Siamo un po' arrabbiati con i Razzie Awards. O meglio, siamo perplessi. Il premio, fondato da John J.B. Wilson è, dal 1981, una sorta di contro-Oscar, pensato e dedicato a quelle pellicole che, nel corso dell'anno, si sono fatte notare per la loro... bruttezza. Il peggio del peggio, la s-mitizzazione di Hollywood in una cerimonia che, nel corso degli anni, è diventato il momento scult per eccellenza. Più o meno, le categorie sono le stesse degli Oscar, con l'aggiunta del Peggior Cast o il Peggior Prequel, più diverse sezioni saltuarie, come il Peggiori uso del 3D o la Peggior Carriera. Alcuni momenti, nella storia del bislacco premio (il simbolo è un lampone), sono entrati negli annali: Sandra Bullock che, in grande stile, presiede la cerimonia dei Razzie, ritirando il premio per A proposito di Steve, vincendo poi l'Oscar (il giorno dopo!) per The Blind Side. Storico il primato di Jack e Jill, che nel 2011 ha ricevuto ben dieci Razzie. Un record. Insomma, se amate gli Oscar, non potete non amare anche i Razzie Awards.

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Blonde: Ana de Armas in una foto del film

Eppure, come anticipato all'inizio dell'articolo, quest'anno i premi, organizzati dalla Golden Raspberry Award Foundation, sembrano aver "svoltato" verso una direzione discutibile, nominando e premiando film o performance che, oggettivamente parlando, hanno ben poco di "peggiore". Una digressione: per la loro disincantata bruttezza, molti film candidati spesso non arrivano in Italia o all'estero, restando confinati nel mercato US. Qualche esempio? Good Mourning, interpretato dal controverso Machine Gun Kelly, non è mai arrivato da noi, così come The Moon and the Sun (The King's Daughter) con Pierce Brosnan. Entrambi hanno ricevuto diverse candidature, e probabilmente avrebbero meritato di vincere. Già perché secondo i Razzie Awards il peggior film dell'anno è Blonde di Andrew Dominik.

Tom Hanks e Blonde...

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Blonde: Adrien Brody e Ana de Armas in una foto del film

Non solo, il film Netflix, interpretato da Ana De Armas, ha pure vinto il Razzie per la Peggior Sceneggiatura. Lo script di Andrew Dominik ha battuto, si fa per dire, quello di Morbius, quello di Jurassic World: Il Dominio, lo script di Good Mourning e il terribile adattamento live action di Pinocchio con Tom Hanks. Lo stesso Tom Hanks che ha portato a casa un altro Razzie ingiustificato, quello per il ruolo del Colonnello Parker in Elvis.

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Elvis: Austin Butler e Tom Hanks in un'immagine

Sempre Hanks ha poi vinto il premio Peggior Coppia sullo Schermo, in quanto i Razzie lo hanno insignito per aver recitato insieme ad una "faccia di lattice" e un "ridicolo accento". Un'assurdità, perché quella di Tom Hanks è stata una grande interpretazione, lavorando perfettamente sulla sua voce che sulle espressioni facciali. Questo per dire: davvero, Blonde è il peggior film dell'anno? E Tom Hanks, è davvero il peggior attore del 2022? Secondo noi no. Anzi, oggettivamente, no. Ovviamente un film può o non può piacere (è sacrosanto), può essere apprezzato o meno, ma considerare Blonde il peggio del peggio, ce ne vuole.

Blonde: perché il sogno è l'unico modo per raccontare l'inferno di Marilyn Monroe

Il peggio del peggio? No, un malinteso...

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Blonde: un'immagine di Ana de Armas

Tutto vero, la storia impressionista di Marilyn Monroe, resa da Domink un incubo estetico dominato dalle ossessioni e dal dramma (con qualche sterzata eccessiva), ha diviso le opinioni fin dalla presentazione a Venezia 2022, con la successiva release accolta tiepidamente dal pubblico, eppure la centralità di un film non può essere riassunta solo attraverso le incrinature, le esagerazioni, le involontarie svolte cringe. Blonde non è solo un feto che parla, ma è anche (e soprattutto) la rappresentazione di una donna distrutta, sul baratro della fine. È un'accusa alle ipocrisie di Hollywood, di cui gli stessi Razzie si fanno goliardica e necessaria bandiera. Ed è anche un film valido tecnicamente: la fotografia di Chayse Irvin è eccellente, come lo score di Nick Cave e Warren Ellis. Qual è stato, dunque, il motivo per cui Blonde è stato eletto il meglio del peggio? Davvero non riusciamo a capirlo, e anzi restiamo interdetti proprio perché i Razzie hanno sempre colto nel segno, smascherando i lati più effimeri dietro le produzioni cinematografiche, fregandosene dei botteghini o dei franchise. Vanno dritti per la loro strada, spulciando le più basse e improbabili produzioni cinematografiche.

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Blonde: Ana de Armas e Bobby Cannavale in una foto sul set del film

Ma se vale tutto, dovrebbe valere anche un certo equilibrio: è un gioco, ma ogni gioco ha le sue regole. E quelle dei Razzie Awards sono sempre state limpide e chiare: uno spassoso tripudio di bruttezze, una dichiarata passerella di strampalati film, un carnevale di sciatteria a buon mercato. Ecco, Blonde, al netto del giudizio critico, ci sembra un intruso, e non avrebbe meritato di essere affiancato ad opere come Cats o il musical Diana. Tuttavia, il problema è, forse, rintracciabile al principio: i Razzie hanno nominato nella categoria Peggior Coppia anche Andrew Dominik "e i suoi problemi con le donne". Questo potrebbe far luce sul premio, spiegando il misunderstanding: molto semplicemente, il mitico Lampone d'Oro non ha capito il senso di Blonde. Del resto, quando qualcosa non la si capisce, la si etichetta come in negativo. Un concetto che, purtroppo, non vale solo per i Razzie Awards.