Pezzi unici, la recensione: due artigiani, cinque ragazzi difficili e un omicidio

La recensione di Pezzi unici, nuova fiction Rai1 con Sergio Castellitto di Cinzia Th. Torrini che mescola crime story e sguardo sull'adolescenza, il tutto immerso nel mondo degli artigiani fiorentini.

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Pezzi unici: un'immagine dei giovani protagonisti

Fa piacere notare l'attenzione sempre maggiore della Rai nei confronti del pubblico giovane, come sottolineato nella recensione di Pezzi unici. Con la serie ideata e diretta da Cinzia Th. Torrini, la fiction Rai1 si apre a un ambito finora ignorato dal piccolo schermo, quello del mondo dell'artigianato, trattandolo però in una prospettiva inedita. In un'Italia colpita dalla crisi e afflitta dalla piaga della disoccupazione giovanile, l'artigianato non è più il regno dei mestieri al crepuscolo, ma diviene il luogo delle possibilità per una manciata di ragazzi difficili, afflitti da turbe, dipendenze, violenze familiari e traumi vari.

Due universi antitetici si incontrano (e scontrano) nella Firenze di Pezzi unici, quello dell'artigianato artistico fatto di precisione, sacrificio, fatica e amore, e quello dell'adolescenza problematica. Il tutto immerso in una crime story, un puzzle che viene ricostruito grazie all'ausilio di flashback nell'arco di sei serate, per un totale di 12 puntate. A fungere da collante ci pensa Sergio Castellitto, protagonista della serie nel ruolo di Vanni Bandinelli, falegname afflitto dalla perdita del figlio, morto in circostanze misteriose, che accetta di fare da tutore ai cinque "pezzi unici", cinque ragazzi in difficoltà costretti a seguire un programma di recupero per sfuggire al carcere o alle ricadute.

Pezzi unici: Sergio Castellitto e Giorgio Panariello presentano la Fiction Rai

Una serie tv corale all'insegna della varietà

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Pezzi unici: un'immagine di Sergio Castellito in un momento della serie

Il segreto di Pezzi unici sta nel dosare ingredienti diversi amalgamandoli in un prodotto fruibile da un vasto pubblico. Cinzia Th. Torrini mette a frutto la sua lunga esperienza schivando gli errori tipici di tanta fiction italiana e realizzando un'opera che sia prima di tutto avvincente. A giudicare dalla struttura narrativa dei primi due episodi, la scrittura si concentra su due aspetti essenziali: lo sviluppo dei personaggi e la gestione della suspence della trama gialla. Il mistero intorno a cui ruota Pezzi unici riguarda la morte di Lorenzo, figlio di Vanni. La scomparsa del ragazzo, ex tossico e presunto suicida, pesa sulla coscienza di Vanni e ha distrutto il suo matrimonio con Chiara (Fabrizia Sacchi). L'artigiano accetta di proseguire il corso di falegnameria tenuto dal figlio ai cinque ragazzi per ripianare i propri debiti e scoprire cosa sia realmente accaduto a Lorenzo la notte in cui è morto. Gli unici a sapere la verità, infatti, sono proprio i cinque pezzi unici.

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Pezzi unici: un'immagine della serie

Nel ruolo di Vanni, Sergio Castellitto è garanzia di qualità recitativa. L'attore dona sfumature impreviste al suo ruvido falegname, chiuso nel suo dolore e incapace di comunicare, ma pronto a mettersi in gioco quando di tratta di insegnare un mestiere ai cinque ragazzi difficili. A stemperare la tensione drammatica interviene un inedito Giorgio Panariello nei panni dell'amico fabbro Marcello, sempre pronto alla battuta e preoccupato per la figlia Beatrice (Margherita Tiesi), che lavora con lui in bottega e sembra un po' troppo interessata a Elia, uno dei giovani. E veniamo ai cinque pezzi unici: Anna Manuelli, Lucrezia Massari, Moise Curia, Leonardo Pazzagli e Carolina Sala spiccano ognuno con le proprie peculiarità sfruttate a dovere dalla regista (l'allure da femme fatale di Jess fa da contraltare all'ingenuità da Valentina, interpretata da Carolina Sala, la più giovane del gruppo) anche se a tratti membri giovani e meno giovani del cast si lasciano prendere la mano da qualche eccesso di drammaticità. A stemperare i toni ci pensano le battute piazzate con sapienza nei dialoghi e la presenza di una convincente Irene Ferri nei panni dell'onnipresente operatrice della casa-famiglia.

La porti un bacione a Firenze

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Pezzi unici: Sergio Castellitto in un'immagine della serie

Mai come in questo caso Firenze, dove Pezzi unici è ambientato, è più di una semplice location. La volontà di raccontare il mondo delle botteghe artigiane trasforma la città in una dei protagonisti. La città natale di Cinzia Th. Torrini, e di molti degli interpreti della fiction, è protagonista tra i protagonisti, ma stavolta agli scorci turistici e ai celebri monumenti si sostituiscono le viuzze d'Oltrarno, le botteghe di San Frediano, l'Antico Setificio Fiorentino (location davvero speciale, che vedremo nell'ultimo episodio) e le colline su cui si trova la cascina trasformata in casa-famiglia. Una Firenze meno nota, diversa da quella 'da cartolina' che siamo soliti vedere in tv, offre una dimensione più intima. La stessa via in cui si trovano le botteghe di Vanni e Marcello diventa un microcosmo in cui i personaggi vivono in costante contatto, lavorano insieme, pranzano insieme, e condividono problemi e preoccupazioni.

Tanto resta da scoprire in Pezzi unici. In primis il mistero che circonda la morte di Lorenzo, che immaginiamo verrà centellinato episodio dopo episodio fino al gran finale. Avvolto nel mistero anche passato dei cinque pezzi unici, le cui storie, a quanto pare, occuperanno le cinque serate che condurranno al gran finale dopo gli episodi introduttivi. I numerosi spunti contenuti nelle puntate introduttive si preannunciano ricchi di spunti. Nuovi personaggi entreranno in scena e si presume che maggior spazio verrà dato a figure la cui presenza finora è stata appena accennata come quella di Carlo (Marco Cocci), cognato di Vanni che sembra in qualche modo legato a Jess. La presenza del pratese Cocci, qui particolarmente a suo agio, ci invita ad aprire una breve parentesi sull'uso del toscano nella fiction che vede chiaramente avvantaggiati i numerosi interpreti autoctoni, ma apprezziamo l'impegno del romano Castellitto e della napoletana Fabrizia Sacchi a risultare credibili anche nella parlata, seppur con qualche forzatura.

Conclusioni

Le nostre impressioni sono positive, come si desume dalla recensione di Pezzi unici, dopo la visione dei primi due episodi della fiction Rai che mescola afflato sociale, sguardo sull'adolescenza, crime story e tragicommedia il tutto immerso nel piccolo mondo dell'artigianato artistico fiorentino. Un'occasione per scoprire aspetti inediti del capoluogo toscano affrontando un tema di cui si parla poco e cercando di indovinare il mistero legato alla morte di uno dei personaggi accompagnati per mano da Sergio Castellitto, Giorgio Panariello, Irene Ferri, Fabrizia Sacchi e da un manipolo di giovani attori. La partenza lascia ben sperare in un ulteriore passo avanti da parte della Rai, anche se non tutti gli attori sono allo stesso livello e l'eccesso di toni drammatici penalizza alcune interpretazioni.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.7/5

Perché ci piace

  • Tanti gli spunti interessanti in questa fiction Rai che si sforza di usare un linguaggio capace di avvincere anche i giovani.
  • La scelta del cast che unisce figure di grande esperienza come Sergio Castellitto a un manipolo di giovani promesse tutte dotate di presenza scenica.
  • Outsider Giorgio Panariello che qui frena la sua verve comica fungendo da spalla del protagonista.
  • La scelta di mostrare una Firenze inedita, meno da cartolina, attraverso l'esplorazione del mondo artigiano.
  • La trama gialla appare ben strutturata e ricca di suspence.

Cosa non va

  • In una struttura corale, non tutte le interpretazioni sono ugualmente convincenti, alcuni eccessi drammatici stridono un po' con l'atmosfera generale.
  • Ammirevole l'accuratezza nell'uso del toscano anche se non sempre i non toscani risultano naturali.