L'ultimo anno è stato particolarmente intenso per Domhnall Gleeson, capelli rossi e risata contagiosa: negli ultimi mesi è uscito in sala con, in ordine, Barry Seal - Una storia americana, Dolce vendetta, Madre! di Darren Aronofsky, in concorso all'ultima Mostra Internazionale del cinema di Venezia, Vi presento Christopher Robin, Star Wars: Gli ultimi Jedi, in cui ha ripreso il ruolo del Generale Hux, e ora Peter Rabbit, ispirato all'omonimo coniglio protagonista delle storie di Beatrix Potter, in sala dal 22 marzo, giusto in tempo per Pasqua.
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Nel film, diretto da Will Gluck, Gleeson è Thomas McGregor, responsabile del Toy Center di Harrod's, che si ritrova catapultato in campagna quando riceve in eredità la casa dello zio appena defunto (un Sam Neill praticamente irriconoscibile). Qui trova un'intera famiglia di conigli, guidata da Peter (che in originale ha la voce di James Corden, mentre nella versione italiana è doppiato da Nicola Savino), giacca azzurra e una propensione per l'irriverenza.
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L'ostinata banda di conigli non si limita a rovinare l'orto di Thomas, ma anche la sua relazione con Bea (Rose Byrne), vicina di casa amante della pittura e degli animali, da cui il ragazzo di città si sente immediatamente attratto. Tra Thomas e Peter inizia dunque una vera e propria guerra, senza esclusione di colpi, non solo per conquistare il territorio, ma anche il cuore di Bea.
Abbiamo incontrato Gleason a Londra, in occasione del junket europeo del film, dove ci ha spiegato perché si è tinto i capelli e come, da fan di Mamma, ho perso l'aereo, in questo film si sia trasformato nei ladri e non in Kevin McCallister. Una passeggiata rispetto alle gesta di Thomas, che arrivan quasi a bere acqua dal water: "Per un ruolo a cui tengo farei quasi tutto" ci ha detto, spiegando meglio: "Parte della bellezza di essere un attore è poter fare cose diverse e vivere vite diverse per un breve periodo di tempo. Ho fatto dei film molto impegnativi, come Revenant - Redivivo e Unbroken, in cui ho dovuto fare delle cose folli, quindi non mi do dei limiti. Se ne vale la pena lo faccio. Valeva la pena essere sbattuto qua e là e tingermi i capelli per Peter Rabbit".
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