Da Past Lives a Material Love: l’amore nel cinema di Celine Song

Quanto controllo abbiamo davvero sui nostri sentimenti? Dopo l'acclamato Past Lives, la regista e sceneggiatrice Celine Song torna a esplorare dinamiche e contraddizioni dell'amore nel film Material Love.

Un'immagine di Material Love

"Frequentarsi richiede molto impegno: molti tentativi ed errori; un sacco di rischi e di sofferenza. L'amore è facile." "Ah sì? Io trovo che sia la cosa più difficile del mondo." "È perché non possiamo farci niente: a volte succede che entra nelle nostre vite."

È possibile ricondurre l'amore, il più irrazionale e ingovernabile dei sentimenti, entro i rassicuranti binari di un principio, di una regola, o addirittura di un sistema 'matematico'? E di conseguenza, in tal modo, sperare di assumere il controllo su una parte così importante dell'esistenza? È l'interrogativo che percorre, in maniera talvolta sotterranea, talaltra più esplicita, il dittico realizzato negli ultimi due anni dalla regista e sceneggiatrice Celine Song: il suo apprezzatissimo esordio del 2023, Past Lives, e la sua seconda prova dietro la macchina da presa, Material Love, appena uscito nelle nostre sale dopo la positiva accoglienza negli USA. Due film che, pur nelle rispettive differenze, sembrano instaurare una sorta di dialogo l'uno con l'altro, in un gioco di riflessi al centro del quale vi è l'idea stessa della cosiddetta "anima gemella".

Celine Song
Un ritratto della regista Celine Song

Tanto Past Lives quanto Material Love possono essere ascritti alla categoria dei film romantici, ma in entrambi i casi la narrazione risulta imperniata sulla ricerca di garanzie, o meglio ancora di conferme, nell'impervio territorio del cuore umano. Quali dinamiche fanno sì che due persone siano fatte davvero l'una per l'altra? È una domanda sempiterna, ma che nelle due opere di Celine Song viene declinata in un senso molto specifico e calata in contesti socio-culturali ben definiti. Past Lives, del resto, prendeva spunto proprio dall'esperienza autobiografica della sua autrice: nata in Corea del Sud nel 1988 con il nome di Song Ha-Young, trasferitasi con la famiglia in Canada all'alba del nuovo millennio e poi stabilitasi a New York come scrittrice di testi teatrali, fino ad attirare l'interesse della compagnia di produzione Killer Films grazie al suo primo copione per il cinema.

Dall'amore ai tempi di Facebook all'algoritmo del dating

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Past Lives: un'immagine di John Magaro e Greta Lee

Accolto con entusiasmo nell'inverno 2023 tra il Sundance e il Festival di Berlino, per poi approdare con notevole successo nei cinema di tutto il mondo, Past Lives ha dimostrato da subito il talento di Celine Song (nome ripreso da Céline e Julie vanno in barca di Jacques Rivette), come certificato anche dai numerosi riconoscimenti ottenuti: gli Independent Spirit Award per miglior film e regia, il Directors Guild Award come miglior opera prima e due nomination agli Oscar, tra cui miglior film. In Past Lives, l'attrice Greta Lee presta il volto a Na Young, alias Nora Moon, alter ego della regista: una ragazza coreana che emigra in Canada con la famiglia, poi si sposta a New York, sposa il collega scrittore Arthur Zaturansky (John Magaro) ma intanto riprende i contatti con Hae Sung (Teo Yoo), l'amico d'infanzia mai dimenticato e capace di risvegliare un sentimento non del tutto sopito.

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Material Love: un'immagine dal set

New York, città del ritrovarsi 'fisico' di Nora e Hae Sung dopo anni di interazioni virtuali (l'amore ai tempi di Facebook), è anche la cornice di Material Love: la New York chic e opulenta dell'alta borghesia, il milieu della clientela della Lucy Madison interpretata da Dakota Johnson. Lucy lavora come matchmaker (combina-coppie) per un'agenzia di dating, equiparabile a una versione di lusso delle app di incontri stile Tinder: la sua professione, e quindi la sua visione dell'amore, la inducono a concepire i rapporti fra uomini e donne secondo una rigorosa serie di parametri, come in un complicato algoritmo che, qualora i calcoli siano corretti, può risultare nel matrimonio. Il concetto di "materialismo", presente anche nel titolo originale, Materialists, è legato appunto a questo: l'amore come un bene 'materiale', e pertanto inestricabilmente connesso alla condizione socio-economica dei due potenziali partner.

Past Lives, l'esordio di Celine Song sull'amore che si trasforma ma non si distrugge Past Lives, l'esordio di Celine Song sull'amore che si trasforma ma non si distrugge

Material Love: teoremi e triangoli

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Dakota Johnson, Chris Evans e Pedro Pascal in una foto promozionale

È una prospettiva anticipata in chiave ironica, nel prologo del film, dall'accoppiata in era preistorica sulla base di una mutua utilità, e poi rimarcata, ai nostri giorni, da una New York contrassegnata da rigide barriere di classe. Gusti, età, aspetto fisico e soprattutto censo: le relative compatibilità fungono da assiomi del teorema applicato da Lucy alla propria strategia professionale, ma anche alla vita privata. Fin quando la sua ferrea logica non si scontra con un duplice dilemma, nel momento in cui Lucy si imbatte in un bivio amoroso (e qui Celine Song ci trasporta dritti nel campo della commedia romantica classica): l'uomo d'affari Harry Castillo di Pedro Pascal, talmente ricco e fascinoso da costituire un "unicorno" (il non plus ultra degli appuntamenti), e l'aspirante attore John Finch di Chris Evans, ex fidanzato lasciato anche a causa delle sue difficoltà finanziarie.

Material Love Pedro Pascal Dakota Johnson
Dakota Johnson e Pedro Pascal in una foto

Rispetto al dichiarato autobiografismo di Past Lives, un film come Material Love rientra senz'altro in codici più tradizionalmente hollywoodiani, ma senza rinunciare a una spiccata originalità nello sguardo della regista. Se certe coordinate narrative, così come l'apparente leggerezza delle prime scene, recuperano modelli canonici della commedia a tinte rosa, all'occorrenza Celine Song non esita a smarcarsi dai suddetti modelli: l'irruzione repentina del dramma, l'ardita commistione fra romanticismo e realismo, e poi ancora la tendenza dei protagonisti ad enunciare i propri punti di vista sulle relazioni, in una costante tensione dialogica che potrebbe rimandare perfino echi del cinema di Eric Rohmer. Perché, come nelle malinconiche commedie rohmeriane, pure i personaggi di Celine Song tentano di difendere la propria idea dell'amore, salvo poi scontrarsi con la sua imprevedibilità.

Celine Song prima di Past Lives: dall'off-Broadway a Čechov versione The Sims 4 Celine Song prima di Past Lives: dall'off-Broadway a Čechov versione The Sims 4

Frammenti di un discorso amoroso fra rimpianti e speranze

Material Love Dakota Johnson Chris Evans
Material Love: un'immagine di Dakota Johnson e Chris Evans

Se secondo la matchmaker di Dakota Johnson il segreto per la "coppia perfetta" risiede in una formula fondata su un pragmatismo innanzitutto economico, la Nora di Greta Lee si affida invece allo in-yeon: una filosofia buddhista per la quale ciascun essere umano è il prodotto di innumerevoli "vite passate" in grado di influenzare il nostro presente, incluse le relazioni amorose. "Se due persone si sposano, si dice che sia perché ci sono stati ottomila strati di in-yeon in ottomila vite", spiega Nora, che in Past Lives dovrà fare i conti con l'angosciosa questione che in inglese definirebbero "what if": se non fosse mai partita dalla Corea, o se si fosse rivista con Hae Sung già nel 2011, ora i due starebbero insieme? O magari non si può sfuggire alla predestinazione, perché in fondo "Se sono finita qui... qui è dove dovevo essere"? Che senso hanno, allora, la nostalgia e il rimpianto?

Past Lives
Past Lives: una scena del film

Quello di Celine Song, a giudicare dai suoi due primi tasselli, è insomma un cinema di domande, di presunte certezze che si incrinano, di personaggi disposti a ripensare se stessi e il corso delle loro vite. Lo schema del triangolo amoroso, presente sia in Past Lives che in Material Love, è solo il perimetro entro cui circoscrivere un'indagine sentimentale perennemente sospesa fra disillusione e speranza. "Perché le persone si sposano?", chiede John a Lucy; "Perché la gente gli dice di farlo. E perché sono sole. E perché sono speranzose", replica lei, ancora indecisa se credere all'amore o no. In compenso sembra crederci l'autrice del film: forse proprio in virtù del fatto che l'amore, più che risposte definitive, lascia spazio a dubbi e inquietudini, ma pure al dischiudersi di un orizzonte di meravigliose possibilità. "E se anche questa fosse una vita passata, e noi fossimo già qualcos'altro nella nostra prossima vita?".