L'8 aprile 2020 il pubblico italiano si preparerà a dire addio al James Bond interpretato da Daniel Craig, che tornerà sui nostri schermi per la quinta e ultima volta in No Time to Die. Il venticinquesimo film del franchise è il primo ad avere un regista americano (Cary Fukunaga), e già dal primo trailer si intuisce che è impostato come un vero e proprio canto del cigno per l'incarnazione attuale della spia inglese, che ha debuttato nel 2006 e portato la saga a nuovi livelli con Skyfall, il lungometraggio che nel 2012 ha incassato un miliardo di dollari nel mondo e segnato il cinquantenario del Bond cinematografico. Cosa possiamo aspettarci da questo nuovo film girato in parte anche in Italia? Proviamo a fare il punto della situazione con il nostro consueto commento al trailer.
Doppio gioco?
Il trailer di No Time to Die si apre, ovviamente, con un inseguimento automobilistico, con James Bond (Daniel Craig) e Madeleine Swann (Léa Seydoux) inseguiti dai cattivi di turno. I due si erano ritirati a vita privata al termine di 007 Spectre, ma sembra che il passato stia tornando a fare danni: lei chiede "Perché ti dovrei tradire?", al che lui risponde "Tutti hanno dei segreti, semplicemente non eravamo ancora arrivati ai tuoi." Che i trascorsi di Madeleine non fossero del tutto innocenti già lo sapevamo, essendo lei la figlia di Mr. White, antagonista secondario dei primi due film del ciclo di Craig. Ma quale segreto può essere così terribile da mettere Bond a disagio quando, in un secondo momento del trailer, la rivede nei corridoi dell'edificio dell'MI-6? Dovremo aspettare per saperlo, ma alcuni indizi sono già presenti, ed è difficile non pensare a quanto accaduto con Vesper Lynd quando questo 007 era ancora alle prime armi.
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Ritorno al lavoro
"Dov'è 007?", si chiede M (Ralph Fiennes), frase che ha un tono volutamente ambiguo. Da lì passiamo all'incontro tra Bond e Felix Leiter (Jeffrey Wright), l'agente della CIA che mancava all'appello dai tempi di Quantum of Solace. È lui a rivolgersi al sodale inglese per farlo tornare in pista dopo alcuni anni di assenza (circa cinque dagli eventi dell'episodio precedente, come nella realtà). Ma bisogna fare i conti con il tempo che è trascorso da allora, ed è qui che entra in scena la nuova recluta Nomi, interpretata da Lashana Lynch: secondo alcune voci lei ha ereditato l'appellativo 007, ma il trailer si limita a confermare che ha ottenuto la licenza di uccidere. Inevitabile, in questa sede, la consueta frecciatina nei confronti dell'età di Bond, con tanto di inside joke legato ai danni fisici subiti da Craig sui set dei vari film: Nomi dice infatti al collega più anziano "Se ti metti in mezzo ti pianterò un proiettile nel ginocchio. Quello che funziona ancora." D'altronde, Daniel Craig aveva 50 anni durante la lavorazione del nuovo film, e nei romanzi di Ian Fleming gli agenti 00 vanno in pensione a 45...
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Tutti insieme appassionatamente
Bond torna all'MI-6, ma all'ingresso non lo riconoscono più, dopo cinque anni di assenza, e così assistiamo a un uso volutamente ironico della frase più gettonata del franchise: alla domanda "Nome?" lui risponde "Bond", prima di aggiungere, a malincuore, "James Bond". Tornato in pista, interagirà con tutti i comprimari storici: M, Q, Bill Tanner, Moneypenny. E poi c'è lui, Ernst Stavro Blofeld (Christoph Waltz), ritornato un po' a sorpresa poiché non era certa la partecipazione dell'attore austriaco, in parte a causa dei diversi avvicendamenti dietro le quinte. La sua presenza sembra legata ai segreti di Madeleine, poiché dopo aver ricordato al fratellastro che ha rinunciato a tutto per stare con lei lo sentiamo parlare direttamente con la ragazza, e ciò che dice è tutt'altro che rassicurante: "Quando il nostro segreto uscirà allo scoperto, sarà la fine per lui." Un altro promemoria circa il fatto che, in un modo o nell'altro, questa sarà l'ultima avventura del Bond di Craig. Quanto a Madeleine, l'immagine di una misteriosa maschera suggerisce che lei abbia un qualche nesso con il villain principale di turno. E a tal proposito...
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Il nuovo avversario
È giovane, sfigurato e ha le fattezze di Rami Malek. Parliamo di Safin, misterioso antagonista che, secondo una teoria dei fan, potrebbe essere una nuova incarnazione cinematografica del temibile Dr. No, primo avversario di Sean Connery nel 1962. In attesa di eventuali conferme o smentite in merito, ci dobbiamo accontentare dei suoi toni minacciosi: "James Bond. Licenza di uccidere. Un vissuto violento. È come se parlassi alla mia immagine riflessa. Solo che le tue capacità moriranno con il tuo corpo, mentre le mie vivranno a lungo dopo la mia scomparsa."
La risposta di Bond, inevitabilmente intrisa di quel fattore cool che associamo al franchise, dà anche un indizio circa i piani di Safin: "La storia non è clemente nei confronti di chi si crede Dio". Presumibilmente sapremo di più nel prossimo trailer, che in linea di massima dovrebbe anche chiarire il ruolo di Ana de Armas, la nuova Bond woman che in questo primo filmato è una presenza fisica senza parole, lasciando le battute alle colleghe.