Come quello della protagonista di Metti la nonna in freezer, Claudia, come le sue amiche e collaboratirci Rossana e Margie, anche il sodalizio artistico tra i due giovani registi Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi è un sodalizio rodato negli anni: cresciuti a Matera, laureati in discipline dello spattacolo alla Sapienza, hanno mosso i primi passi sul web con i loro spoof trailer virali per poi diventare autori televisivi ad alto tasso di graffiante satira politica.
È il loro stile dinamico, moderno e cinefilo che li ha posti sulla mappa di Indigo Film e Rai Cinema per la regia di Metti la nonna in freezer, commedia riuscita e giocosamente macabra che vede protagonisti Miriam Leone e Fabio De Luigi, circondati da uno spassoso cast di contorno, e alle prese con una vicenda surreale e giocosamente macabra. Abbiamo incontrato la nutrita e brillante compagine - Stasi & Fontana, Leone & De Luigi, più la nonna Barbara Bouchet, le irresistibili Lucia Ocone e Marina Rocco, lo sceneggiatore Fabio Bonifacci e il produttore Nicola Giuliano di Indigo - in occasione della presentazione romana del film; ecco quello che ci hanno raccontato.
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Dalla cronaca alla black comedy
Fontana e Stasi, siete poco più che trentenni eppure avete alle spalle giù una lunga carriera televisiva. Com'è stato questo passaggio al grande schermo?
Giancarlo Fontana: Un sogno, è davvero un sogno arrivare al cinema con un progetto simile, un cast di questo livello e una sceneggiatura perfetta. Abbiamo cercato di fare una commedia un po' diversa, una black comedy come in Italia non se ne fanno spesso nonostante gli spunti non manchino. Rispetto al lavoro per la TV qui siamo meno "arrabbiati", ma questo è un film di intrattenimento e i film di intrattenimento si fanno pensando al pubblico.
Bonifacci, come è nata questa sceneggiatura dal ritmo travolgente?
Fabio Bonifacci: Beh, se il ha ritmo, è perché tutti sono stati i bravi, dai registi al cast. Per l'idea dobbiamo ringraziare Nicola Giuliano che questa volta ho convinto a firmare come soggettista, dopo che anche Benvenuto Presidente! era nato da una sua pensata. Io all'inizio pesnavo che l'idea della nonna surgelata fosse bellissima ma avesse un po' le gambe corte, ma Nicola ha insistito. La nonna anziana è quella che tira fuori dal suo freezer i tortellini fatti a mano e altre delizie, invece qui nel freezer ci finisce lei. Ma una cosa che ho capito subito lavorando lavorando alla sceneggiatura era che se entrava nel freezer doveva anche uscirne, e andare in giro.
Nicola Giuliano: Sì, l'idea mi venne leggendo un articolo di giornale che raccontava di questo paese in cui ben quaranta nuclei familiari continuavano a incassare la pensione di un nonno deceduto.
Secondo voi il film ha un messaggio?
Fabio Bonifacci: Forse sì, vedendolo mi rendo conto che parla del fatto che non si può essere onesti da soli. I protagonisti non sono persone disoneste, ma sono costrette a diventarlo perché vivono in un sistema in cui tutti truffano e rubano e sono corrotti.
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Le diaboliche complici
Lucia Ocone e Marina Rocco, voi siete due spalle perfette perfette, come avete ottenuto questa alchimia tra i personaggi?
Lucia Ocone: Semplice, io la insulto continuamente anche nella vita. Marina è bionda dentro e fuori! A parte gli scherzi, c'era una clima di demenza sul set, sembrava una gita nelle medie, mi è dispiaciuto per i registi costretti a lavorare in quelle condizioni. Ero molto curiosa di lavorare con Miriam Leone per scoprire se ha quelche difetto: ce l'ha, è matta! Ci siamo trovate molto bene tra donne e credo che si veda.
Marina Rocco: Sì, sin dalle primissime scene è stato difficile rimanere serie.
Miriam Leone, questo è il tuo primo ruolo comico e siamo tutti impressionati.
Miriam Leone: Mi sono trovata benissimo con questa scatenate e anche con i registi (Stasi è più giovane di me!), la creatività e il divertimento ci accompagnavano dentro e fuori dal set. Sono felice di questo debutto nella commedia, sentivo di volermi lasciare andare a qualcosa di più leggero. Mi dispiace solo di aver surgelato la bellissima nonna Barbara Bouchet...
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Guardie e nonne
Barbara Bouchet, appunto; è stata una scelta insolita quella di accettare un ruolo sapendo di dover finire subito nel freezer?
Barbara Bouchet: È molto tempo che cerco di liberarmi di questa fama di sex symbol. Fatemi vecchia e brutta ma basta col sex symbol! Il mondo è andato avanti e io sono andata avanti, sono invecchiata e sembra che non ci sia nulla da fare per una donna della mia età. Ho saputo del ruolo grazie a mia nipote Serena Filippone, che è aiuto regista. Mi ha chiamato e mi ha detto "zia, c'è una parte per te! Però muori subito". Così ho fatto il provino e ottenuto la parte, certo è un piccolo ruolo ma magari servirà a fare capire che posso fare altro. Prima di girare mi sono fatta ricoverare per qualche tempo per esercitarmi a fare la malata, ed erano tutti un po' preoccupati che non ce la facessi ma ce l'ho fatta. Poi quando ho girato la scena il letto era caldissimo, avevo la parrucca, abbiamo finito alle cinque del mattino... quasi quasi dovevo farmi ricoverare un'altra volta!
Fabio De Luigi, tu come ti sei trovato in questo gineceo?
Fabio De Luigi: Mi sento onorato di essere in mezzo a questo gruppo di donne brave e divertenti, è vero che la forte presenza femminile porta tantissime risate. Sono davvero felice di aver accettato questo ruolo e ringrazio Nicola per avermi corteggiato e aspettato.