Jean-Michel Blais, compositore per Matthias & Maxime di Xavier Dolan: “Ho pianto leggendo la sceneggiatura”

Intervista a Jean-Michel Blais, pianista e compositore, premiato a Cannes con il Disque d'Or d'honneur per la colonna sonora di Matthias & Maxime, che ha composto fianco a fianco al regista Xavier Dolan.

Matthias E Maxime 1
Matthias & Maxime: un primo piano del film

Un gruppo di amici, citazioni di Harry Potter, serate passate in allegria e un bacio dato per gioco, che però cambia tutto: presentato in concorso al Festival di Cannes 2019, Matthias & Maxime, l'ultimo film di e con Xavier Dolan, arriva finalmente anche in Italia, distribuito da Lucky Red, disponibile dal 27 giugno su Miocinema.it e Sky Prima Primafila Premiere.

Dopo la gestazione travagliata di La mia vita con John F. Donovan, suo primo film girato su suolo americano, Xavier Dolan è tornato nel suo amato Québec, per raccontare una storia molto intima, insieme a quelli che sono i suoi migliori amici. A dare voce ai loro sentimenti è la colonna sonora di Jean-Michel Blais, pianista e compositore anche lui originario del Canada francese.

Matthias E Maxime 6
Matthias & Maxime: una sequenza del film

Per Jean-Michel Blais quella di Matthias & Maxime è la prima colonna sonora ed è stata subito premiata: a Cannes ha infatti vinto Disque d'Or d'honneur. La collaborazione con Dolan è stata fondamentale: i due hanno composto le note fianco a fianco, seduti al piano. Ce lo ha detto lo stesso compositore, che abbiamo incontrato proprio sulla Croisette. Sguardo limpido e sorriso pieno di entusiasmo, non si scompone quando gli chiediamo quale sia secondo lui il suono dell'amore: "È una domanda davvero molto difficile. Credo sia un cuore che batte. Probabilmente. Quando sei così vicino a un'altra persona riesci a sentire il suo battito: senti il suono della vita e della morte allo stesso tempo. Sei nel momento presente. Non credo sia nemmeno un suono musicale."

La video intervista a Jean-Michel Blais

Matthias & Maxime, la recensione: il nuovo film di Xavier Dolan è tutto in un bacio mai mostrato

La colonna sonora di Matthias & Maxime: natura e piano

La tua musica è collegata agli elementi naturali del film: è stata una richiesta di Xavier o una tua scelta? Ami la natura?

Lavorare con Xavier vuol dire metterti al servizio di quello che sta facendo. Comporre la musica è andata così: ok, vuole il pianoforte qui, qui e lì. Vengo dalla campagna e ho un forte legame con la natura. Il Canada è come ve lo immaginate: la vita è così laggiù. Nella mia musica c'è un sacco di pioggia, vento, persone che camminano e parlano. Amo moltissimo i suoni della vita. Xavier lo sa e voleva proprio quello: è stata una combinazione perfetta. È qualcosa che richiama anche la musica classica: molti compositori hanno scritto cose legate al mare, alla tempesta. Cerchiamo di replicare la natura per parlare con lei. È una combinazione molto interessante e credo che dia forza alle scene. Sono toccato dal fatto che Xavier abbia lasciato tutto questo spazio al pianoforte: ci sono le riprese e il pianoforte, una descrizione perfetta del mondo interiore dei personaggi, che non ti dice come sentirti, te lo suggerisce. Credo abbia fatto un ottimo lavoro: io mi sono semplicemente seduto a improvvisare, abbiamo composto la musica insieme. È stato molto naturale e bellissimo.

Matthias E Maxime 2
Matthias & Maxime: una scena del film drammatico

Nei suoi film c'è la musica classica e poi brani come Dragostea Din Tei, Britney Spears, Lana Del Rey: come riesci a unire insieme questa musica così diversa? È lui a scegliere le canzoni o le suggerisci tu?

È tutto nelle sue mani: la prima volta che ci siamo incontrati, a casa sua, mi ha fatto vedere due lunghe liste di canzoni, una con quelle che voleva nel film, e un'altra con riferimenti per la parte strumentale, soprattutto pianoforte. È così che funziona: da un lato canzoni forti, che conosciamo, e poi un altro mondo misterioso, musica inedita, intima, improvvisata. In una scena i protagonisti sono in macchina a cantare insieme e in un'altra qualcuno è da solo a riflettere sulla sua vita: il contrasto musicale rende questi due estremi più potenti.

Matthias & Maxime: amicizia, identità e desiderio secondo Xavier Dolan

Jean-Michel Blais, il pianista psicologo

Matthias E Maxime 4
Matthias & Maxime: una scena del film diretto da Xavier Dolan

Nel film il personaggio che suona il pianoforte si domanda per chi stia suonando: ti fai mai questa domanda?

Oddio! Quella scena è così divertente per me: Xavier mi ha chiesto di imparare Schubert, ma ho dovuto suonarlo in modo diverso da come farei, come qualcuno che suona senza che nessuno lo ascolti. Era dietro di me, mi faceva il solletico e mi spingeva per farmi sbagliare. L'ho vissuto anche io: ho lavorato in un ristorante e in una caffetteria per tre anni suonando il piano. A volte ero infastidito, ma impari molto. Capisci perché a volte catturi l'attenzione di tutti e altre volte invece non ti ascolta nessuno. Capisci come ottenere l'attenzione e mantenerla. In quella scena il personaggio non avrebbe dovuto suonare, non è il contesto giusto: quando suoni per persone che non ascoltano sminuisci la forza della musica. Ma è anche una bella scena: tutti i musicisti fanno quell'esperienza prima o poi. È potente e divertente.

Img 8442
Cannes 2019: il cast sul red carpet di Matthias & Maxime

Ho letto che ti sei trasferito, hai lasciato il Canada e abbandonato la musica per qualche tempo, per studiare psicologia. Questo studio ti ha aiutato a essere un musicista migliore?

Tutto mi ha aiutato a essere un musicista migliore: quando avevo 21 anni credevo ancora che avrei fatto musica, ma non sapevo niente, ero molto ingenuo, non avevo esperienza. Imparare altre lingue, viaggiare, ascoltare ogni tipo di musica mi ha aiutato. Ho studiato educazione di sostegno e psicologia. Incontrare persone, lavorare, mi ha aiutato ad aprirmi ed essere empatico, capire gli altri e come relazionarmi a loro. Ho anche fatto l'insegnante e ho imparato come passare questa conoscenza agli altri. Tutto questo ha dato forma al mio modo di fare musica: sta tutto nell'autenticità, nell'entrare in connessione con le persone, essere nel posto giusto al momento giusto. Mi ha formato molto.

Matthias Maxime Xavier Dolan Cannes 2019 2
Matthias & Maxime: Xavier Dolan a Cannes 2019"

Nel film il protagonista deve capire delle cose di se stesso prima di andare dove deve andare: deve trovare la propria voce. Tu hai fatto la stessa cosa: credi che, a volte, dobbiamo prima capire noi stessi per farci capire dagli altri?

Certo, ma non credo che uno non sappia chi è e poi all'improvviso lo sai e ti apri. È un processo in continua evoluzione. Pensi di conoscerti e poi continui a imparare: quando pensi di aver capito tutto probabilmente stai per avvicinarti a un'altra grande incognita. C'è questo scambio continuo tra te e il mondo. Prima di questo film non sapevo di poter comporre per il cinema: non l'avevo mai fatto. Ora lo amo e voglio continuare a farlo. Ho un'idea di come potrebbe essere la prossima volta, ma magari non sarà così. Bisogna vivere nel presente e aprire la nostra mente: bisogna affrontare ciò che abbiamo di fronte. Penso che le persone entrino in connessione con questo film perché mostra questo: non parla soltanto dell'interrogarsi sulla propria sessualità. Si riflette sul lavoro, sulla coppia in cui si è, la famiglia. Il bello è che mostra come tutto non sia bianco o nero, ma sfumato: è per questo che a volte prendere delle decisioni è così difficile, così come sentire chiaramente la nostra voce. Per questo molte persone si riconoscono nel film. Quando ho letto la sceneggiatura ho pianto: sembrava parlasse della mia vita! Credo che succeda a molte persone._"

John Williams: da Star Wars e Harry Potter a Jurassic Park, le 10 colonne sonore più memorabili

Matthias E Maxime 5
Matthias & Maxime: una foto del film

Questa è una domanda alla Billy Elliot: cosa provi quando suoni?

Quando improvvisi e hai accanto Xavier Dolan, che controlla il tuo lavoro per il film, sai che deve essere buono! È stato stressante, ma in modo bello. Ho cercato di rilassarmi e connettermi a qualcosa di più grande da far scorrere dentro di me. Quando suono non vedo immagini: penso ad accordi, pentagrammi e numeri. È molto noioso. Xavier mi ha insegnato a farlo per un film, non sapevo come si facesse: mi faceva vedere delle scene e mi suggeriva cosa voleva. A volte lo seguivo, altre volte girava il film a partire dalla musica, mettendola durante le riprese. Era un modo molto variegato di lavorare. Abbiamo avuto un processo molto creativo è per questo che è tutto fuso insieme. Penso che, grazie a lui, funzioni davvero bene.