Mamma o papà: ritratto di famiglia con nevrosi

Riccardo Milani si affida al remake della commedia francese Papa ou maman? per regalarci un ritratto della famiglia italiana libera dai cliché tradizionali. Peccato che l'originalità rimanga solo una buona premessa.

Mamma o papà?: Antonio Albanese e Matilde Gioli in una scena del film
Mamma o papà?: Antonio Albanese e Matilde Gioli in una scena del film

Nel 2014 ci aveva fatto ridere con una commedia, Scusate se esisto!, sulla discriminazione di genere in un universo declinato al maschile e dominato da una rigida distinzione dei ruoli familiari. E aveva lasciato il compito dissacratorio di scomporre le categorizzazioni sociali del Bel Paese alla vis comica di un'attrice che nella vita è anche sua moglie, Paola Cortellesi.
Oggi Riccardo Milani, che in pochi forse ricorderanno alla regia de La guerra degli Antò e Piano, solo, ci riprova: nel mirino la famiglia, pilastro della società italiana, in questo caso smontata e fatta a brandelli da un soggetto preso in prestito dalla Francia.
Mamma o papà? è infatti il remake della commedia francese Papa ou maman di Martin Bourboulon, che Milani rimaneggia affidandosi ancora una volta in fase di scrittura a Giulia Calenda e alla Cortellesi.

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Mamma o papà?, Paola Cortellesi in una scena del film
Mamma o papà?, Paola Cortellesi in una scena del film

Se la famiglia scoppia

La storia ha in sé tutto il potenziale per un approccio politicamente scorretto, cinico e feroce al simulacro della famiglia: un microcosmo al quale la nostra cinematografia si è avvicinata quasi sempre con toni molto cauti, descrivendone le crisi e le disfunzionalità, ma mai senza metterne in discussione i ruoli a tal punto da smentire un certo determinismo che ci vorrebbe tutti, prima o poi, genitori amorevoli.
Perché la verità, come dice lo stesso regista, "è che probabilmente non tutti siamo fatti per avere, allevare ed educare dei figli" e di certo non lo sono Valeria e Nicola, la coppia di genitori snaturati di Mamma o papà?: una carriera brillante per entrambi, una quotidianità modellata a immagine e somiglianza della ricca borghesia di provincia, quindici anni di matrimonio alle spalle e la decisione di porvi civilmente fine dopo esser capitolati sotto i colpi della routine familiare.

Mamma o papà?: Paola Cortellesi e Alvise Marascalchi in una scena del film
Mamma o papà?: Paola Cortellesi e Alvise Marascalchi in una scena del film

Tutto normale, almeno fino al momento di decidere a chi andrà la custodia dei tre figli dopo il divorzio: nessuno dei due infatti li vuole, soprattutto ora che è arrivata per entrambi una promozione che li porterà lontano dall'Italia. Di guerra per l'affidamento neanche l'ombra, ma una gara a chi riuscirà a sbarazzarsene prima: "I figli non sono sempre il collante - spiega Milani - ma spesso rappresentano il vero elemento di divisione all'interno della coppia".

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Guerra dei Roses all'italiana

Mamma o papà?, Paola Cortellesi e Antonio Albanese in un'immagine del film
Mamma o papà?, Paola Cortellesi e Antonio Albanese in un'immagine del film

È così che il film diventa una guerra dei Roses all'italiana con i tempi e i ritmi di una tradizione comica classica, che privilegia il lavoro con il corpo: gags, cortocircuiti fisici, sketch ai limiti dell'assurdo, rocamboleschi inseguimenti con tanto di coltelli che volano, piatti in frantumi e criceti scaraventati chissà dove.
Qui Milani riesce laddove in molti avevano fallito: portare per la prima volta insieme sul set due comicità tanto diverse quanto simili come quelle di Paola Cortellesi e Antonio Albanese. Sono loro i terribili mamma e papà del titolo, matti, sporchi e cattivi, ma soprattutto cinici e senza scrupoli nel tirarsi colpi bassissimi pur di liberarsi della sacra prole: li porteranno a vivere in case improbabili, proveranno ad avvelenarli con pasta al detersivo, irromperanno alle loro feste ubriachi e molesti, li metteranno in imbarazzo davanti ai loro amici e li convinceranno che vivere con uno dei due potrebbe essere davvero un inferno.

Mamma o papà?, Paola Cortellesi, Antonio Albanese e il regista Riccardo Milani in un'immagine promozionale
Mamma o papà?, Paola Cortellesi, Antonio Albanese e il regista Riccardo Milani in un'immagine promozionale

Peccato che però tutti i buoni propositi di Mamma o papà? rimangano solo idee sulla carta, suggestioni che difficilmente si concretizzano nella messa in scena mentre l'azione si arena su una reiterata sequela di situazioni comiche: vista una viste tutte.
Eccezion fatta per un paio di numeri in cui il duetto riesce a strapparci qualche risata vera, il resto si adagia su una scrittura priva di guizzi creativi e incapace di compiere quella sospensione dell'incredulità necessaria al pubblico perché possa affezionarsi alla storia e ai personaggi. Valeria risulta spesso prigioniera di cliché e faccette che rendono la performance della Cortellesi sopra le righe, ingessata in una ostentata cadenza veneta che non aggiunge credibilità al personaggio; meglio Albanese, che detta ritmi e tempi trascinando la sodale compagna in un paio di siparietti esilaranti. Un plauso invece ai 'caratteri' di contorno: dal piccolo di casa, Giulietto, caustico e verosimile ad ogni entrata in scena, a Carlo Buccirosso, che riesce a farci ridere ad ogni smorfia del suo orribile, maschilista datore di lavoro infilando una battuta dopo l'altra in uno dei pochi momenti brillanti del film.

Movieplayer.it

2.0/5