Luke Cage 2, Cheo Hodari Coker e Lucy Liu: "Ogni stagione della serie è un concept album"

La musica, la rapidità, le difficoltà sul set, le scelte non gender, l'evoluzione dello show. Questo è altro al centro dell'incontro romano con l'autore di Luke Cage e con la regista del primo episodio della nuova stagione.

Luke Cage 2: Lucy Liu e Cheo Hodari Coker al See What's Next Event di Roma
Luke Cage 2: Lucy Liu e Cheo Hodari Coker al See What's Next Event di Roma

Cheo Hodari Coker e Lucy Liu sono un fiume in piena. Quando si tratta di parlare delle novità in arrivo, il creatore di Luke Cage e la regista del primo episodio della seconda stagione non si fanno pregare. Pur evitando di rivelare anticipazioni troppo dettagliate, il team creativo ci racconta l'atmosfera sul set della serie Marvel/Netflix nell'incontro romano in occasione del See What's Next, evento nel corso del quale, lo scorso aprile, Netflix ha presentato le novità in arrivo sulla piattaforma streaming. Cheo Hodari Coker e Lucy Liu non ci hanno fatto sentire la mancanza della star Mike Colter, assente per motivi di lavoro, e se la regista ci tiene a ribadire di essere stata scelta solo in base alle sue competenze e non in virtù di fantomatiche quote rosa, Hodari Coker, ex giornalista musicale, si infervora quando il discorso cade sulla score di Luke Cage, parte integrante dello show.

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"La seconda stagione ha un suo ritmo perché per me entrambe le stagioni di Luke Cage sono concept album" ammette Cheo Hodari Coker. "La musica è nata prima, ho scelto i titoli degli episodi, che sono titoli di canzoni, e poi ho adattato il tema. È per questo che la musica è organica allo show. Troviamo la canzone perfetta e poi ci costruiamo attorno la storia. I dialoghi hanno una loro musicalità e Lucy ha compreso subito tutto questo". Modo di lavorare, questo, che ha richiesto uno sforzo ulteriore da parte della neofita Lucy Liu: "Entrare nel team è stato fantastico. È un gruppo molto unito, per me è un onore far parte di un'opera così speciale. Ciò che rende la serie unica è il lavoro sulla musica, cosa di cui non mi ero mai occupata prima. Ho dovuto collegare la recitazione alla musica. È stato come girare un video musicale, una vera e propria sfida a tutti i livelli".

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Ritmi serrati sul set

Luke Cage 2: Lucy Liu al See What's Next Event di Roma
Luke Cage 2: Lucy Liu al See What's Next Event di Roma

Dopo aver girato un lungometraggio, il semisconosciuto Meena, Lucy Liu si è formata principalmente dirigendo alcuni episodi di Elementary. Sul set ha acquisito il senso pratico che sembra contraddistinguere le sue scelte creative. "Da regista, ero concentrata sulle soluzioni da proporre perché sul set accadono di continuo imprevisti. Vorresti più soldi e più tempo, ma devi rispettare le scadenze. Per fortuna avevo una lunga esperienza in tv che mi ha permesso di fronteggiare le difficoltà". Ritmi di lavoro serrati, anche dodici ore al giorno sul set contando il trucco, il pranzo e le pause degli attori "che passano ore al telefono" come testimonia Lucy Liu ridendo.

A scandire i ritmi lavorativi è, inoltre, una location impegnativa come New York, visto che buona parte di Luke Cage è girata in esterni. "Una delle mie sequenze preferite del primo episodio è Luke Cage che si allontana per le strade della città" confessa Cheo Hodari Coker. "Lo abbiamo girato in dieci minuti perché avevamo pochissimo tempo e Lucy ha deciso di aggiungere lo slow motion. Girare in questo modo fa paura, perché se sbagli non hai margini per rimediare, ma è anche incredibilmente eccitante". "Un regista esperto non ha bisogno di perdere tempo, sa subito quando ha il take che gli serve" gli fa eco Lucy Liu. "Anche perché quando gli attori non sono esausti forniscono performance più energetiche".

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Lucy Liu, una regista multitasking

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Con tanti successi alle spalle, da Kill Bill a Charlie's Angels, Lucy Liu è un'attrice molto amata che ha scelto di passare dall'altra parte della barricata. La ragione? "Adoro l'idea che il regista sia multitasking, mi piace far vibrare il mio cervello il più possibile a vari livelli. È come cucinare per tanta gente, ma invece degli ingredienti hai a che fare con persone. Devi tener d'occhio il tempo, la temperatura. Un regista deve essere sempre presente, tenere tutto sotto controllo. Un attore si concentra solo sulle proprie battute, sul proprio aspetto, al limite sulla posizione del microfono. Non deve pensare ad altro".

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Mentre parla, Lucy Liu realizza un origami da un foglietto di carta dandoci un'idea chiara del suo concetto di multitasking. "Ecco perché l'ho chiamata" scherza Cheo Hodari Coker, mentre ci racconta delle sue esperienze giovanili da deejay al college. "Tenere a bada una folla di afroamericani che vuole ballare non è facile, devi scegliere il disco giusto, metterlo su e nel frattempo ascoltare un altro disco per trovare il punto esatto in cui fare il mix. Al tempo stesso devi guardare la folla per capire quale disco scegliere il modo da condurla al livello successivo. Sei nervoso, hai poco tempo, sei concentrato sulla transizione, ma poi dopo che l'hai fatto sperimenti un secondo di pace perfetta. Il nostro lavoro è puro caos, ma è anche elettricità".

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Tornando alla scelta di Lucy, Cheo Hodari Coker ribadisce che non è legata al sesso, ma alle capacità: "Sono contento di aver dato la possibilità a una donna come Lucy Liu di dirigere un episodio di Luke Cage, ma quando l'ho scelta avevo in mente la sua visione e le sue competenze. La nostra è una serie action e questa era un'opportunità per mostrare che le capacità e il genere non sono legati al sesso del/della regista. Nei 13 episodi ho cercato di creare sapori diversi, abbiamo cercato di infrangere tutte le barriere artificiali, colore della pelle, sesso. Quello che ci interessava era raccontare una buona storia". Lucy Liu concorda e conclude: "La vita è troppo breve per invischiarsi in situazioni sbagliate. Se non fosse stato come dice Cheo non avrei accettato il lavoro".