Ci era mancato Tom Hiddleston. Ci era mancato sia per la sua distintiva bravura, sia perché, diciamolo, uno degli elementi che sta mancando nel Marvel Cinematic Universe post-Endgame è il carisma dei grandi interpreti che hanno costruito le prime tre fasi. E l'affetto che provavamo per loro. Per questo la recensione dei primi episodi di Loki 2 non può che partire da qui, dalla sensazione di gioia e soddisfazione (e sollievo) che abbiamo provato nel vedere Hiddleton tornare nei panni del Dio dell'Inganno, protagonista accanto a Owen Wilson della serie che racconta le sue gesta a spasso per il tempo e lo spazio e contro una minaccia che è diventata preponderante anche sul versante cinematografico dell'Universo Marvel. Con tutti i pro e gli inevitabili contro che comporta, considerando che a interpretare il villain è quel Jonathan Majors coinvolto in accuse di aggressioni ed abusi.
Ancora salti temporali e una trama che riprende dove avevamo lasciato
È quasi simbolica la prima sequenza della seconda stagione di Loki, con il protagonista Tom Hiddleston inseguito dal Mobius di Owen Wilson mentre la statua con le fattezze del Colui che Rimane di Majors incombe sullo sfondo. Loki era tornato all'origine dopo il peregrinare spazio-temporale della prima stagione, o almeno così sembrava, ma nessuno sembrava ricordare chi fosse costringendolo a scappare. È solo un attimo, un residuo di quanto sapevamo, perché il personaggio di Hiddleston torna a subire una delle sue crisi spazio-temporali e torna alla TVA che ben conosciamo, con il Mobius e B-15 con cui aveva avuto a che fare per poter riprendere il suo viaggio e venire a capo di una situazione che si fa sempre più bizzarra e pericolosa. Ora che il multiverso è aperto, anche i confini del mondo della serie si sono ampliati. E con loro le possibili minacce. Ci sarà modo di entrare nel dettaglio nelle prossime settimane, approfondendo i sei episodi della serie man mano che andranno in onda, ma va da subito detto che la seconda stagione non si tira indietro quando si tratta di mettere sul tavolo nuovi spunti, nuove e vecchie minacce, e nuovi personaggi.
Loki 2: che ruolo narrativo avrà la serie all'interno dell'MCU?
More of the Same, insomma?
Sì e no. Loki 2 non è soltanto una nuova incarnazione di quanto già visto poco più di due anni fa, ma un'evoluzione di quegli stessi concetti (pensiamo a una Sylvie in gran forma con il suo prosaico impiego mortale) con delle aggiunte interessanti. Una su tutte? Ouroboros, detto anche O.B. di un adorabile Ke Huy Quan, che si dimostra perfetto nel reggere la scena sia con Tom Hiddleston che Owen Wilson con tempi del dialogo fenomenali (e per questo è consigliato l'ascolto in originale), oltre ad avere un ruolo significativo nello sviluppo dell'intreccio di questi primi episodi.
Intrigante anche la variante principale di Colui che Rimane con cui avremo a che fare, con Jonathan Majors che si conferma ottimo interprete e promettente villain per queste Fasi dell'Universo Marvel... ma ci aspettiamo sviluppi riguardo la sua situazione nel prossimo futuro. E chissà che non sarà proprio Loki 2, da qui al finale, a darci un'idea più concreta delle intenzioni di Kevin Feige e compagni per il cammino futuro dell'MCU e delle tre Fasi che dovrebbero comporre la Multiverse Saga.
Il futuro Marvel è nel multiverso?
Per la sua natura di avventura sopra le righe e senza limiti, Loki è la serie Marvel che ci fa accettare più di buon grado il concetto di multiverso: un po' Doctor Who, un po' A spasso nel tempo, l'approccio del racconto della serie con protagonista Tom Hiddleston permette allo spettatore di fregarsene se non riesce a cogliere tutti gli sviluppi di un intreccio a volte ingarbugliato. Ci si diverte, e questo può bastare, con un Tom Hiddleston che sa aggiungere sempre nuove sfumature al suo Loki nonostante i 12 anni dalla sua prima prova sul personaggio in Thor. È lui il cuore pulsante della serie, è lui che ci intrattiene e tiene incollati allo schermo con affetto. Perché fa parte della vecchia guardia, di quegli interpreti che hanno fatto la storia della Marvel e del cammino pre-Endgame.
Se basterà a farci digerire anche le vie più tortuose del multiverso, permettendo ai Marvel Studios di mantenerlo centrale nelle prossime Fasi del Marvel Cinematic Universe, forse è presto per dirlo e dovremo aspettare i risultati al botteghini dell'imminente The Marvels e dei titoli successivi. Quel che ci sembra chiaro e certo è che ci sarà bisogno di continuare a dar spazio alla vecchia guardia accanto ai nomi illustri che stanno per arrivare (Blade e I Fantastici Quattro su tutti), ma con i quali non abbiamo ancora un legame affettivo. Lo abbiamo con Loki e vedere i primi episodi della seconda stagione non ha fatto altro che confermarcelo.
Conclusioni
Nella recensione dei primi episodi di Loki 2 vi abbiamo parlato di conferme e novità: la serie Marvel prosegue sulla stessa impostazione della prima stagione, ma aggiunge alcuni elementi di rilievo (su tutti Le Huy Quan nel ruolo di O.B.) e alza l'asticella sul piano dello spettacolo, dei salti temporali… e della complessità dell’intreccio. Ma la più grande conferma è Tom Hiddleston nel ruolo del protagonista, uno dei pilastri dell'Universo Marvel sin dal principio e uno di quei volti storici di cui la Casa delle Idee ha bisogno per continuare a far funzionare il proprio progetto.
Perché ci piace
- Tom Hiddleston, una conferma nel ruolo di Loki, a cui riesce a dare sempre ulteriori sfumature pur dopo 12 anni dalla prima apparizione.
- L'approccio sopra le righe al racconto, coerente con storia e personaggi.
- Alcune aggiunte di rilievo, su tutti Ke Huy Quan.
- Jonathan Majors nel ruolo di Colui che Rimane…
Cosa non va
- … ma capiremo a fine stagione se e come la sua partecipazione al progetto sarà ridimensionata.
- Non si allontana di molto dall’impostazione della prima stagione e non piacerà a chi non aveva apprezzato la serie sin dall'inizio.