È da tempo ormai che la settima arte è sempre più propensa a puntare su trasposizioni di storie già note al pubblico, e quindi sicuramente fruibili, più che produrre lungometraggi il cui soggetto è originale.
Oltre che dai libri, dai fumetti, dai videogiochi e dai classici dell'animazione l'industria cinematografica ha preso spesso spunto anche anche da serie di cartoni animati, riportando in auge i miti dell'infanzia della generazione che fu fanciulla negli anni '60, '70 e '80. L'ultimo live action, in ordine di tempo, che ha attinto da una serie animata è Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra, mentre solo un paio di settimane fa era arrivato nelle sale Jem e le Holograms, colorata fatica del regista Jon Chu.
Se in Occidente sono relativamente pochi i film basati su serie animate, in Giappone è quasi consuetudine che i manga divengano cartoni da piccolo schermo e poi, successivamente, lungometraggi (o anche serie tv) con attori in carne ed ossa. È però molto raro che tali prodotti arrivino nelle sale italiane: è accaduto nel 2009 con Yattaman - Il film di Takashi Miike ma il successo, almeno al box office, non è mai arrivato.
Di anime manga molto noti e amati anche in Occidente che non hanno mai trovato distribuzione italiana vale la pena annoverare il discusso film sull'Uomo Tigre del 2013 diretto da Ken Ochiai e uscito nelle sale in concomitanza con il trentesimo anniversario del felino eroe combattente. La pellicola che ripercorre la storia del wrestler Naoto Date ha mirato a imitare la cinematografia mainstream americana, tanto nella trama quanto nella maschera del protagonista, rifacendosi con scarsi risultati a cinecomics d'oltreoceano di successo mondiale come Batman Begins e The Amazing Spider-Man.
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"Anime" americane
Anche negli Stati Uniti, inizialmente non con grande apprezzamento da parte del pubblico, la mania di puntare sulla trasposizioni cinematografiche di serie animate ha lentamente preso piede. Tra i primi film figli legittimi di cartoon da piccolo schermo c'è I dominatori dell'universo di Gary Goddard (1987), ovvero il lungometraggio in live-action che narra le avventure di He-Man e i dominatori dell'universo, serie televisiva di animazione made in USA prodotta nel 1983.
Nonostante il flop al botteghino del primo film, sembra proprio che le potenzialità del fantasy eroico narrante le gesta "dell'uomo più forte dell'universo", dedito a proteggere Eternia e Grayskull dal malvagio stregone Skeletor, attraggano ancora le major della settima arte. La Sony Pictures, infatti, ha da tempo annunciato un reboot di Masters of the Universe.
Oltre ad attingere dalle proprie serie TV animate, in America è stato anche prodotto Il ritorno di Kenshiro (Fist of the North Star), l'adattamento dal vivo del manga e anime Ken il guerriero di Tetsuo Hara e Buronson. La pellicola del 1995 diretta da Tony Randel non è mai uscita nelle sale ma ha avuto un buon successo come direct-to-video, nonostante le pesanti critiche dei fan della serie originale che hanno storto il naso soprattutto a causa della trama parecchio alterata. Un tentativo di trasposizione di anime giapponesi è stato fatto anche dai fratelli Wachowski nel 2008. Il loro film Speed Racer, infatti, era la versione moderna e dal vivo di Mach Go! Go! Go!. Anche in questo caso, però, l'operazione nostalgia è stata un flop: uno degli ultimi flop di questo genere di trasposizioni cinematografiche, almeno fino all'avvento in sala del disastroso Jem e le Holograms.
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Alvin Rock'n Roll, Alvin Superstar!
Nel 2007 usciva nelle sale, per la regia di Tim Hill, Alvin Superstar ovvero il lungometraggio a tecnica mista animazione-live action ispirato ai personaggi di Alvin and the Chipmunks, protagonisti di una serie di dischi e di cartoni animati fra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Il lungometraggio, furbescamente, è una sorta di prequel ambientato nel presente delle famigerate avventure degli scoiattoli canterini: un film nato - esattamente come Jem e le Holograms - per portare al cinema sia i vecchi fan della serie animata che per "educarne" di nuovi. La pellicola ha avuto un successo al di là di ogni più rosea aspettativa, tanto che Alvin Superstar è diventata una vera e propria saga. Il quarto capitolo, uscito in Italia a dicembre del 2015, ha decretato a suon di candidature ai Razzie Awards la fine dei film dedicati al roditore superstar.
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È una banda misteriosa: sono i Cobra!
Come i Masters of The Universe anche i G.I. Joe hanno dovuto il loro iniziale successo a una serie di giocattoli sui quali poi, negli anni '80, è stata basata una serie animata. Nel 2009 le avventure della squadra speciale anti-terrorismo composta da un gruppo di veterani militari è diventata un film diretto da Stephen Sommers e interpretato da attori del calibro di Joseph Gordon-Levitt, Channing Tatum e Dennis Quaid.
Il successo di G.I. Joe: La nascita dei Cobra ha fatto sì che a quattro anni dal primo capitolo uscisse nelle sale G.I. Joe: La vendetta. Il secondo lungometraggio dedicato ai G.I. Joe, che ha tra i protagonisti anche un Bruce Willis in splendida forma, è stato diretto da Jon Chu, il quale potrebbe essere il regista del terzo capitolo che la Paramount ha già messo in cantiere.
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Dragon Ball! Bursting Through the Clouds...
Dragon Ball Z è forse l'anime/ manga più famoso del mondo e dopo tre live action giapponesi nel 2009 è stato prodotto un film co-prodotto da Hong Kong e Stati Uniti: Dragonball Evolution di James Wong. Il lungometraggio ha come protagonista l'attore canadese Justin Chatwin mentre il ruolo di Piccolo è stato interpretato da James Marsters, all'epoca reduce dall'enorme successo di Buffy - L'ammazzavampiri in cui vestiva i panni del vampiro dark Spike.
Proprio grazie alla fama del franchise su cui è basato, il lungometraggio ha ottenuto un enorme successo al box office, anche se la critica e il pubblico non sono stati clementi con la pellicola. Secondo i più, infatti, Dragonball Evolution ha sminuito l'etica dell'eroe giapponese in favore dei più banali - e mainstream - archetipi del (super)eroe americano.
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Puffiamo su per giù due mele e un poco più
Chi ha vissuto la sua infanzia negli anni '80 non può non essere stato un fan de I Puffi e non può non aver sperato di ritrovare la magia di quel villaggio "che non conosce malinconia" nel film diretto da Raja Gosnell nel 2011. A differenza di Alvin Superstar, il primo lungometraggio che ha visto come protagonisti gli ometti blu che "puffano su per giù due mele e un poco più" si è limitato a spiegare la "mitologia medievale" dei suoi protagonisti per poi riproporli, grazie a un viaggio temporale, nella New York odierna. Operazione narrativa azzardata ma riuscitissima che ha fatto sì che nel 2013 uscisse il sequel del live action, sempre ambientato a New York. I due film dedicati agli irresistibili esserini nati dalla fantasia del disegnatore belga Peyo hanno rilanciato il franchise, tanto che il prossimo episodio della saga sarà una pellicola animata che svelerà la loro vera origine.
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Quattro tartarughe per difendere la terra... W i Ninja!
Il successo dei cinecomics e dei film basati su serie animate non poteva non (ri)portare sul grande schermo un live action dedicato alle Tartarughe Ninja. I mutanti nati dalla fantasia di Kevin Eastman e Peter Laird erano divenuti noti al grande pubblico di adolescenti grazie alla serie a cartoni Tartarughe Ninja alla Riscossa della fine degli anni '80. Già nel 1990 le tartarughe erano state protagoniste di un lungometraggio diretto da Steve Barron, che diede il via alla prima saga composta da tre film e inizialmente legata ai fumetti per poi, con l'ultima pellicola Tartarughe Ninja III, avvicinarsi al mood più sornione dei cartoni.
Nel 2007 con TMNT, diretto da Kevin Munroe, viene ripresa in mano la saga iniziata da Barron.
Nel 2014, ovvero nel pieno dell'era reboot, remake e cinecomics, la saga cinematografica delle tartarughe mutanti viene completamente riavviata con Tartarughe Ninja, prodotto da Michael Bay e diretto da Jonathan Liebesman. Versione in motion capture del lungometraggio del 1990, la pellicola riporta al successo i quattro eroi adolescenti e mutanti di New York. Inizialmente, come recita la storica sigla, le tartarughe erano "tutte identiche d'aspetto" ad eccezione della propria arma, caratteristica stravolta con la serie animata del 2003 (da cui è ripreso il film), dove Leonardo è un samurai, Raffaello un combattente, Michelangelo un punk estremamente goloso e Donatello un inventore.
Complice l'ormai più che rodato effetto "amarcord" e l'avvento della nuova golden age dei fumetti, il successo del film è stato ottimo, tanto che il sequel non ha tardato ad arrivare: Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra è anche nelle sale italiane dal 7 luglio e, oltre alla splendida Megan Fox nei panni di April O'Neil, conta nel cast anche il Green Arrow del piccolo schermo Stephen Amell, che vestirà i panni di Casey Jones. Per la felicità delle generazioni dell'altro ieri, di ieri e di oggi.