La WETA presenta le magie de Il ritorno del re

Davanti ad una folla di curiosi ed appassionati, il Supervisore Tecnico dell'Animazione WETA Shawn Dunn ha raccontato i 'making of' delle principali sequenze di animazione dell'ultimo capitolo della Trilogia degli Anelli.

Nella sala Mosè dell'elegante hotel Michelangelo di Milano la WETA Digital, società neozelandese formatasi nel 1993 per volere di un gruppo di giovani filmakers tra cui Peter Jackson, è approdata per l'unica tappa italiana del suo viaggio tra i segreti digitali che accompagnano Il signore degli anelli - Il ritorno del re.

Davanti ad una folla di curiosi ed appassionati, il Supervisore Tecnico dell'Animazione WETA Shawn Dunn ha raccontato i making of delle principali sequenze di animazione dell'ultimo capitolo della trilogia. Sfruttando l'evento la Alias, società americana di grafica computerizzata, ha presentato a sorpresa l'ultima versione del software per animazione ed effetti speciali 3D: Maya 6. Il nuovo pacchetto software, più flessibile e potente delle precedenti versioni, è stato utilizzato nella creazione di personaggi e modelli de Il ritorno del re. Tra i prodigi dell'ultima creazione prodotta dalla Alias, spicca il modulo Maya Hair, uno strumento che simula curve dinamiche permettendo di aggiungere, allungare, intrecciare, pettinare capelli ai personaggi attraverso un effetto estremamente realistico. Tra le sbalorditive potenzialità di un simile programma emergono i nuovi deformatori di particelle che garantiscono un maggiore controllo della dinamica dei corpi. Tra i principali clienti della società all'avanguardia nel settore entertainment e video figurano: Disney, Pixar, Nintendo, Sony, Warner, e naturalmente WETA.

Dopo la presentazione e dimostrazione commerciale dell'ultimo prodotto all'avanguardia del settore, ha preso la parola Shawn Dunn che ha mostrato le applicazioni di Maya nella realizzazione del film. Tra i filmati proposti è stata mostrata la ricostruzione della battaglia finale in cui migliaia di comparse digitali prendono vita dotate ciascuna di un'intelligenza artificiale che consente loro di attuare movimenti di battaglia differenti. Grazie all'utilizzo dei sofisticatissimi software, tra cui Massive, si è potuto creare una sorta di libreria digitale in cui archiviare ogni singolo elemento della trilogia che diviene così soggetto alla manipolazione digitale.
I prodigi della computer graphics hanno consentito di animare gli scenari della Terra di Mezzo con creature mostruose ed inquietanti come i Trolls, il Balrog, l'occhio di Sauron, ma soprattutto una della star de Il ritorno del re: Gollum, il personaggio che richiedeva il maggior uso di effetti speciali. Tuttavia il regista voleva evitare che Gollum assumesse un aspetto eccessivamente computerizzato, così sfruttò i movimenti e le espressioni dell'attore Andy Serkis applicando la tecnica del motion capture, utilizzata addirittura sui cavalli. I filmati proiettati mostrano l'attore rivestito di una tuta bianca mediante la quale i sensori registrano il movimento di ossa e muscoli. La dolce e diabolica creatura appare così dotata di espressioni e gesti profondamente realistici, che le garantiscono di un'umanità resa mostruosa dall'ossessione per il potere.

Altri filmati mostrano l'utilizzo abbondante di blue screen che vedono gli attori alle prese con furiose lotte contro il nulla, ad esempio la sequenza in cui Sam combatte con Shelob, il mostruoso ragno interamente digitale, presente sul set esclusivamente in forma di uno scudo con antenne.
Largo uso si è fatto anche di modelli miniaturizzati filmati attraverso speciali cineprese in grado di compiere panoramiche all'interno delle fortezze, come nel caso di Minas Tirith. A causa poi della diversa statura delle creature tolkeniane, era necessario creare un differente rapporto di grandezza tra personaggi ed ambiente. Ad esempio, nell'ambientare le scene nel paese degli Hobbit vennero costruiti due set di diverse grandezze, una normale per i piccoli abitanti dai piedi pelosi, ed una rimpicciolita dove Gandalf risultasse più grande.
Nonostante le magie del digitale, Peter Jackson non ha voluto abusarne ricorrendo ad altro tipo di effetti, più artigianali, nella creazione di pioggia, neve, vento, nebbia, lava ecc. avvalendosi di pompe, tubature, liquidi vari oltre ad un'accorta illuminazione.

L'incontro organizzato dalla WETA è stato una preziosa ed interessante occasione per scoprire i retroscena di un mondo fantastico ricreato all'interno del mondo fantastico tolkeniano, in cui la tecnologia si sposa magicamente con la fantasia.