Meryl Streep strega da favola nel musical Into the Woods

Arriva al cinema il film di Rob Marshall campione d'incassi negli USA, basato sul celebre musical teatrale di Stephen Sondheim ispirato all'immaginario delle fiabe: nel cast Anna Kendrick, Emily Blunt, Chris Pine e un'inedita Meryl Streep.

Nel bel mezzo del revival, apparentemente inarrestabile, delle fiabe classiche targate Disney, riproposte in versione live action in remake, prequel, spin-off e quant'altro (l'ultimo esempio, in ordine di tempo, la Cenerentola di Kenneth Branagh), la stessa casa Disney ha pensato bene di sfruttare il medesimo immaginario fiabesco per portare sul grande schermo uno dei musical più popolari nella storia di Broadway: Into the Woods.

Into the Woods: James Corden, Emily Blunt e Daniel Huttlestone in una scena
Into the Woods: James Corden, Emily Blunt e Daniel Huttlestone in una scena

Basato su un libretto di James Lapine e sulle canzoni di un gigante del songwriting teatrale quale Stephen Sondheim, rappresentato per la prima volta nel 1986 (un anno più tardi a Broadway) ed oggetto, in tempi recenti, di diversi riallestimenti, Into the Woods era uno dei titoli di culto del musical americano che ancora mancavano all'appello delle trasposizioni cinematografiche. Un progetto importante, che la Disney ha consegnato alla mano sapiente di Rob Marshall, già regista nel 2002 dello strepitoso successo da Oscar Chicago di John Kander e Fred Ebb e, nel 2009, del meno fortunato Nine di Maury Yeston.

C'era una volta...

Into the Woods: la Strega Meryl Streep in una scena del film
Into the Woods: la Strega Meryl Streep in una scena del film

Benché siano passati quasi trent'anni dalla sua creazione, e considerando che nel frattempo la rivisitazione postmoderna e dissacrante della tradizione fiabesca è stata pienamente sdoganata (basti pensare al fenomeno Shrek), Into the Woods si è dimostrato in grado di attrarre anche il pubblico odierno proprio in virtù della popolarità inossidabile del suddetto immaginario, nonché della sua capacità di riproporre personaggi e vicende già ben noti a spettatori di ogni età sulla base di un canovaccio brillante e vivace (e i risultati hanno confermato appieno il potenziale dell'operazione, con duecento milioni di dollari d'incasso ed un consenso più o meno generale da parte della critica). Ovviamente Lapine, incaricato del riadattamento del suo stesso libretto, ha smussato alcuni degli aspetti più crudi o 'scabrosi' del musical, in funzione del target medio di una pellicola Disney, conservando per il resto l'impianto dell'opera originale con poche e trascurabili varianti, mentre gli scenografi Dennis Gassner ed Anna Pinnock hanno ricostruito quel bosco che, con i suoi anfratti oscuri e misteriosi, assurge a ideale "castello dei destini incrociati" per i vari personaggi.

Into the Woods: Anna Kendrick insieme a Chris Pine in una scena
Into the Woods: Anna Kendrick insieme a Chris Pine in una scena

Personaggi fra i quali, per l'appunto, ritroviamo i nomi noti di quattro fiabe intramontabili dei fratelli Grimm: Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Rapunzel e Jack e la pianta di fagioli. Into the Woods si muove pertanto lungo una pluralità di percorsi narrativi che si intrecciano e si allontanano di volta in volta, mescolando con disinvoltura gli elementi canonici dei rispettivi racconti e aggiungendovi ingredienti inediti: fra questi ultimi la vicenda, vero cuore emotivo del film, del fornaio e di sua moglie, impersonati dagli inglesi James Corden ed Emily Blunt, ovvero una coppia senza figli impegnata a raccogliere i quattro amuleti in grado di spezzare l'incantesimo lanciato su di loro dall'esuberante Strega, la quale ha il volto (artefatto dal make-up) e la voce di una Meryl Streep che sfoggia l'ennesima prova di versatilità. Anna Kendrick, novella star del musical cinematografico, è invece una Cenerentola tormentata dalla matrigna Christine Baranski e rincorsa dal Principe Chris Pine, mentre nei panni di Cappuccetto Rosso e di Jack si distinguono i giovanissimi e talentuosi Lilla Crawford e Daniel Huttlestone (quattordicenne già visto e 'ascoltato' ne Les Misérables), senza dimenticare il fugace cameo di Johnny Depp dietro le fattezze del famelico Lupo.

Children Will Listen

Emily Blunt in Into the Woods
Emily Blunt in Into the Woods

In Into the Woods assistiamo così ad una virtuosistica rielaborazione degli archetipi fiabeschi, applicati fino al parossismo e poi rovesciati in prossimità dell'epilogo, con una serie di significativi ribaltamenti - il Principe, educato ad essere affascinante (Prince Charming) piuttosto che sincero, e la Strega, villainess ma in seguito aiutante dei protagonisti - che conducono verso un finale di sorprendente cupezza. Marshall, al solito efficace nel garantire vitalismo ed energia alla messa in scena senza calcare troppo la mano, si avvale di un comparto tecnico invidiabile (la suggestiva fotografia di Dion Beebe, i costumi di Colleen Atwood), ma soprattutto sa trarre il meglio da un cast pressoché ineccepibile anche per quanto riguarda le performance vocali: a partire dal numero iniziale, vale a dire il trascinante prologo corale di Into the Woods, per arrivare alla strepitosa Your Fault, con cinque interpreti alle prese con un serratissimo scambio di accuse.

Into the Woods: la prima immagine di Meryl Streep nei panni della Strega
Into the Woods: la prima immagine di Meryl Streep nei panni della Strega

Le maggiori perle della soundtrack, tuttavia, sono affidate non a caso a quella Strega con l'aspetto da fattucchiera a cui Meryl Streep, ricompensata con la diciannovesima (!) nomination all'Oscar della sua carriera, conferisce tratti di umana fragilità: assumendosi il ruolo di "capro espiatorio" nella vibrante Last Midnight e nel timore di perdere l'affetto della figlia Rapunzel (MacKenzie Mauzy) in Stay With Me. Perché in fondo, dietro la scorza del divertissement, in Into the Woods si può intravedere pure un accenno di riflessione, dai risvolti dolorosi ed amari, sul peso - talvolta addirittura logorante - di assolvere il compito di genitori, così come sulla difficoltà di essere figli. E in tale prospettiva assumono un valore ancor più emblematico i versi del brano più giustamente famoso della colonna sonora di Sondheim, la splendida Children Will Listen, sulle cui note scorrono le immagini conclusive di un film che ha fascino da vendere: "Children may not obey, but children will listen / Children will look to you for which way to turn / To learn what to be / Careful before you say "Listen to me" / Children will listen...".

Movieplayer.it

3.0/5