Jennifer Lopez: Halftime, la recensione: J. Lo non ha bisogno dell'Oscar...

La recensione, di Jennifer Lopez: Halftime: il documentario dal 14 giugno in streaming su Netflix racconta la storia dell'esibizione dell'attrice e cantante di origine portoricana all'halftime del Superbowl nel febbraio 2020, e ripercorre la sua carriera.

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Jennifer Lopez - Halftime: un'immagine del film

Halftime è la parola che, in inglese, denota l'intervallo di una partita. Ma c'è un halftime che è diventato l'intervallo per eccellenza. È quello del Supebowl, la finale del campionato di football americano NFL, l'evento televisivo più visto d'America. La recensione di Jennifer Lopez: Halftime, il documentario dal 14 giugno in streaming su Netflix, inizia da qui, perché racconta proprio la storia dell'esibizione dell'attrice e cantante di origine portoricana all'halftime del Superbowl nel febbraio 2020. Un'esibizione che è stata una delle più viste di sempre e che ha lasciato un segno, e ha una storia piuttosto complessa. Il film, mentre segue l'avvicinarsi all'evento, racconta anche il ritorno di Jennifer Lopez nel cinema che conta, con Le ragazze di Wall Street, e la sua preparazione alla stagione dei premi, e ripercorre la carriera della star dagli inizi a oggi. La parola halftime, allora, può significare anche un bilancio della star, arrivata ai cinquant'anni, nel mezzo del cammin della sua vita. Jennifer Lopez: Halftime è un film che non ti aspetti, sorprendente e anche, a suo modo, interessante. Ma, strano per un personaggio che ha fatto della musica uno dei fondamenti della sua carriera, ha dei problemi di ritmo, e ha anche una massiccia dose di retorica che potrebbe non piacere a tutti.

Verso quello show al Superbowl

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Jennifer Lopez - Halftime: una scena del documentario

Jennifer Lopez: Halftime inizia nel luglio del 2019, quando Jennifer Lopez compie 50 anni. Con un salto in avanti ci troviamo sei mesi dopo, nel febbraio del 2020, a Miami, dove Jennifer Lopez, insieme a Shakira, sta per esibirsi in quello che è uno degli eventi dello show business più importanti del mondo, lo show dell'halftime, l'intervallo del Superbowl. Nel frattempo, nel settembre del 2019, l'uscita de Le ragazze di Wall Street - Business I$ Business (Hustlers), presentato al Festival di Toronto, rilancia Jennifer Lopez nel cinema che conta, e la lancia verso la stagione dei premi. Durante tutto questo, alcune atrocità dell'amministrazione Trump fanno venire in mente a Jennifer un'idea: nel suo show al Superbowl ci sarà anche un messaggio politico.

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Il privato è politico

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Jennifer Lopez - Halftime: un momento del film

La cosa più sorprendente è questa: assistere a un documentario su Jennifer Lopez e trovarsi di fronte a una storia che parla di politica. A un certo punto della storia, infatti, Jennifer Lopez assiste alle immagini di migranti, "latinos" come lei, bloccati alla frontiera con gli Stati Uniti e messi in gabbia, con i bambini separati dai propri genitori. Era stata una delle immagini simbolo dell'era Trump. Jennifer Lopez così decide di inserire un messaggio politico nel suo show: a un certo punto intorno al palco compariranno 18 gabbie, da cui dei ragazzi usciranno, per far capire che non ci stanno ad essere ingabbiati. E, a un certo punto, ci sarà un accenno di Born In The Usa, di Bruce Springsteen, come inno di inclusione, per dire che l'America è di tutti.

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Jennifer Lopez - Halftime: una foto del documentario

Jennifer Lopez e il cinema

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Jennifer Lopez - Halftime: un momento del documentario

Accanto alla politica c'è anche tanto cinema. A partire da qui musical che la mamma di Jennifer Lopez amava guardare e che lei, da bambina, sono serviti di ispirazione. Così, nelle prime battute del documentario, vediamo delle scene di West Side Story: alla piccola Jennifer, cresciuta nel Bronx, tra mattoni marroni e grigi, che ci fosse un mondo colorato piaceva. E si sentiva ispirata da Rita Moreno, un'artista latina come lei che diventava protagonista. Pian piano il documentario segue anche la carriera cinematografica di J Lo: Selena, proprio la storia di una cantante latina, un altro modello per Jennifer, U-Turn - Inversione di marcia, Out of Sight, Prima o poi me lo sposo. L'arrivo della stagione dei premi, con una candidatura al Golden Globe, poi non tramutatasi in premio, per Le ragazze di Wall Street, e una sperata nomination agli Oscar mai arrivata (ma c'è il premio dei critici di Los Angeles), a fronte di 10 nomination ai Razzie Awards ricevute in carriera ci ridanno il ritratto di un'attrice forse troppo sottovalutata, e che ha ricevuto poco, a livello di riconoscimenti, rispetto a quello che ha fatto. Quando, però, ci sarà l'esibizione al Superbowl, tutti diranno: non serve l'Oscar, lo ha già vinto all'halftime.

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Poco ritmo e tanta retorica

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Jennifer Lopez - Halftime: un'immagine

Jennifer Lopez: Halftime è un racconto interessante, che però lascia qualche dubbio. Il discorso politico stride un po' con l'immagine tutta lustrini e successo che, dall'altra parte, è la vita di Jennifer Lopez. Le sue intenzioni, raccontate in modo esplicito, ci sembrano sincere. E, sia chiaro, non è detto che una popstar non possa far sentire la sua voce, dare un messaggio forte, anche se finora l'abbiamo associata ad altro, anche se non è Bruce Springsteen. Poi, però, le gabbie che dovrebbero dare quel messaggio forte hanno luci al neon e sono fluorescenti, e allora qualche dubbio torna. Il problema del documentario, però, è che paradossalmente - visto che parliamo di un'artista che ne ha fatto uno dei capisaldi della sua carriera - manca il ritmo. E poi, nonostante le intenzioni siano le migliori, il racconto non sfugge da una certa dose di retorica e di commozione un po' studiata a tavolino. Nel complesso, però, ha il pregio di averci fatto conoscere una J. Lo che non conoscevamo.

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Jennifer Lopez - Halftime: una scena tratta dal documentario

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Conclusioni

Nella recensione di Jennifer Lopez: Halftime vi abbiamo parlato di un film sorprendente e interessante. Ma, strano per un personaggio che ha fatto della musica uno dei fondamenti della sua carriera, ha dei problemi di ritmo, e ha anche una massiccia dose di retorica che potrebbe infastidire molti.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Il film racconta i retroscena dell'esibizione al Superbowl del 2020, e gli aspetti politici.
  • Il documentario attraversa anche la carriera di J. Lo al cinema.
  • Ci racconta anche i lati nascosti della star.

Cosa non va

  • Stranamente, è un film che difetta di ritmo.
  • Il tutto è raccontato con un'abbondante dose di retorica.