E' mezzogiorno e il sole scalda le vie dello shopping di Madrid. I primi fan di Hunger Games, incuranti del caldo, si sono già posizionati sull'asfalto di Plaza de Callao, davanti al Cinema che stasera ospiterà la premiere del film-evento tratto dalla trilogia young adult di Suzanne Collins. I tecnici testano l'impianto audio e montano le luci che stasera illumineranno la "ragazza di fuoco", Katniss Aberdeen, alias Jennifer Lawrence, la stella più splendente del giovane firmamento hollywoodiano. Nel frattempo Jennifer, vestita con un tailleur nero, i capelli biondissimi sciolti sulle spalle, scarpe di vernice dal tacco vertiginoso che la rendono ancora più alta di quanto non sia, ci accoglie in una stanza del lussuoso Palace Hotel per raccontarci la sua esperienza sul set boschivo del North Carolina. "Per girare Hunger Games mi sono allenata duramente per mesi. Ho imparato il tiro con l'arco, ho praticato la corsa, la lotta, mi sono arrampicata sugli alberi. Non sono cose che faccio abitualmente e non sono coraggiosa come Katniss. Io nella vita sono completamente diversa".
Katniss è diversa da te, ma ha molto in comune con Ree, la protagonista di Un gelido inverno, ruolo per cui hai conquistato una nomination all'Oscar.
Jennifer Lawrence: E' vero, sono molto simili. Sono entrambe ragazze forti, intraprendenti, lottano per difendere la propria famiglia e sono pronte a rischiare la vita per proteggere coloro che amano.
Sì, è vero. Avevo già letto la trilogia su consiglio di mia madre. Avevo paura di partecipare all'ennesimo blockbuster di scarsa qualità, ma a convincermi è stato il regista Gary Ross. Gary è un autore e la sua visione del romanzo è molto triste, cupa. Col suo sguardo e con la sua capacità di infrangere le regole è riuscito a crerare un mondo fantastico dandone una visione molto realistica, quasi tangibile. Hunger Games è un film sofisticato, che si discosta dalla media e che contiene un messaggio importante per la nostra generazione.
Avevi timore ad accettare anche perché temevi che il film si rivelasse un flop?
Quando accetto un lavoro cerco sempre di selezionare copioni intriganti. Amo i film indipendenti. Non sono preoccupata di girare film che abbiano successo perché non è questa la mia priorità, come non sono particolarmente interessata a sembrare sempre bella. Il mio lavoro non è essere una modella, ma immedesimarmi nei personaggi che mi vengono affidati. Per il ruolo di Katniss dovevo essere credibile come cacciatrice, essere pronta a lottare, a uccidere. La bellezza non era richiesta. Kate Moss che ti rincorre con un arco non fa molta paura.
Katniss e Peeta non hanno tempo di concentrarsi sulla loro relazione sentimentale perché sono troppo impegnati a sopravvivere. E' vero che a un certo punto Katniss sembra apparentemente ricambiare il suo compagno di squadra, ma in realtà lei stessa non ha le idee chiare sui propri sentimenti.
Come ti sei trovata a lavorare con gli altri membri del cast?
Tutto il cast è stato fantastico. Woody Harrelson è esattamente come appare nei film, è divertentissimo, dolce, affabile. Nei momenti di pausa chiacchiera con i membri della crew, una volta si è messo a parlare con un addetto alle pulizie e dopo un quarto d'ora sapeva quali materie studiava al college il figlio dell'uomo o cosa faceva il resto della famiglia. Anche Lenny Kravitz è una persona fantastica, sul set ridevamo in continuazione.
Un critico americano ha scritto che il film è meglio del libro grazie alla tua presenza. Cosa ne pensi?
E' una cosa incredibile da sentire, sono senza parole.
Come vedi il tuo futuro lavorativo?
Mi vedo in veste di produttrice.
Da spettatrice che tipo di film ti piacciono?
Adoro i film strani, divertenti, fuori dal comune. Uno dei miei film preferiti è I Heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita. E' così divertente, stralunato. Adoro David O. Russell.
I reality show creano dipendenza, anche se penso che la loro forza sia proprio quel senso di verità che li accompagna. Lo spettatore viene avvolto in un'illusione e si affeziona all'idea di spiare la vita degli altri, anche quando è tutto preparato ad arte dalla regia.
Cosa provi ogni volta che torni a casa tua in Kentucky?
Una sensazione strana. In Kentucky è tutto come una volta, ritrovo il mio letto, mio fratello, mia mamma che cucina, ma allo stesso tempo, ora che sono famosa, persone che conosco da sempre mi trattano in modo diverso, come se fossi avvolta da una campana di vetro, e questo è un po' triste.
Al liceo tu eri una cheerleader. Sei sempre stata considerata la bellezza locale?
Per niente. Non ero molto attraente, soprattutto a causa della mia voce. Ho sempre avuto un tono di voce basso, quasi maschile, e questo ai ragazzi non piaceva molto.
Tua madre è una presenza importante nella tua vita, non solo personale, ma anche lavorativa.
E' vero, spesso mia madre mi consiglia suoi ruoli da accettare. E' stata lei a segnalarmi il romanzo della Collins, ma anche quello da cui è tratto Un gelido inverno. Quando ho deciso di fare l'attrice lei mi ha sempre sostenuto. Ha lasciato la sua vita in Kentucky per seguirmi a New York e a Los Angeles e ed è rimasta con me finché non sono riuscita a sistemarmi.
Io vivo il mio lavoro come un gioco, cercando sempre di dare il meglio. E' un gioco pericoloso, anche se non come gli Hunger Games. E' vero, però, che in casi come questo gli impegni legati alla campagna promozionale sono superiori al lavoro sul set.
Michael Fassbender ha dichiarato di non veder l'ora di tornare a interpretare Magneto nel sequel di X-Men: l'inizio. Tu tornerai nei panni di Mystica?
Sì, se mi chiameranno ci sarò. E tornerò anche nei sequel di Hunger Game insieme ai miei compagni di set.
Si è creata una leggenda sui provini di The Hunger Games, A quanto pare la tua audizione è stata talmente convincente da sbaragliare la concorrenza. Cos'hai fatto di così speciale?
In realtà ho solo imparato a memoria le mie battute. Spesso alle audizioni sono pessima, ma stavolta credo di aver compreso a fondo il personaggio di Katniss fin da subito.