Jackass Forever, la recensione: Evasione pura, per non pensare a niente

La recensione di Jackass Forever: il nuovo film tratto dalla famosa serie di MTV, al cinema dal 10 marzo, ci riporta vecchie conoscenze come Johnn Knoxville e Steve-O; per loro passa il tempo, ma non la voglia di farsi male.

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Jackass Forever: una scena

"Sono Johnny Knoxville e vi do il benvenuto a Jackass". Sono ormai più di vent'anni che questa frase apre le trasmissioni di Jackass, show cult di MTV che è difficile definire. Dopo il fortunato Jackass 3D, Knoxville, Steve-O e gli altri tornano sul grande schermo con quello che vi raccontiamo nella recensione di Jackass Forever, in uscita al cinema il 10 marzo. È un film che inizia in modo molto particolare. È come una sorta di disaster movie, o monster movie, che tra stop motion e live action ricalca l'arrivo in città di Godzilla. Solo che, lo capiremo ben presto, Godzilla è ottenuto usando una parte del corpo, una parte tipicamente maschile. Basta questo per capire da che parte vada questo Jackass Forever. È uno di quei film per cui, per gustarselo, deve piacere il genere.

Ha senso l'uscita in sala?

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Jackass Forever: una prova con una tarantola

Ha senso vedere un prodotto del genere, tipicamente televisivo, al cinema? Ne parliamo spesso in questi giorni. Ci sono tanti film che un tempo sarebbero usciti in sala e oggi vengono distribuiti direttamente in piattaforma, e sembrano avere senso solo lì. Nel frattempo ci sono cose che non sono propriamente cinema, nel senso stretto del termine, che però vanno in sala e funzionano. Molto spesso dipende dal seguito. Se un personaggio, un marchio, un prodotto, ha una fan-base piuttosto larga, e molto fidelizzata, il risultato è che un'uscita al cinema può avere senso. Lo dicono i numeri. I recenti successi dei Me Contro Te e del documentario Chiara Ferragni - Unposted, non propriamente dei prodotti da cinema, ma che al cinema hanno funzionato, sono lì a testimoniarlo. Jackass questo seguito ce l'ha? In America sicuramente, in Italia non lo sappiamo. Certo è che, a vedere le spericolate azioni dei protagonisti, anche per chi non è uno spettatore della serie, viene una certa nostalgia della vecchia MTV, quella irriverente e controcorrente, e di quegli anni tra la fine dei Novanta e l'inizio degli anni Zero, dove in TV a volte trovavi cose sorprendenti.

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Cosa spinge questi ragazzi cresciuti a fare tutto questo?

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Jackass Forever: un torero in erba

Guardare un film come Jackass Forever oggi è una di quelle esperienze che ti fa porre delle domande. Quelle che ti ponevi vent'anni fa, ma che, con l'avanzare dell'età dei protagonisti, diventano ancora più evidenti. Che cos'è che spinge questi uomini a farsi davvero male, in modo totalmente gratuito? Chi sono gli "spingitori" di stuntmen?, direbbe la Vulvia di Corrado Guzzanti. Ci sono ovviamente il successo della trasmissione e i guadagni, ma non possono essere solo i soldi. C'è qualcosa di più. C'è dell'allegro e spensierato masochismo in questi ragazzi cresciuti, (o del sadismo se lo vediamo dal punto di vista di chi prepara il gioco) ma davvero cosa li animi è uno di quei misteri destinati a rimanere senza risposte.

Il silenzio degli innocenti, Dirty Dancing Rocky e Apocalypse Now

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Jackass Forever: una foto del film

Nel frattempo assistiamo a un film, pardon, a un montaggio di una serie di gag slegate una dall'altra che hanno il solo comun denominatore del dolore, e, a volte, della paura. Così la gag più particolare e, se vogliamo, quella più cinematografica, è quando i protagonisti vengono chiusi in una stanza, completamente buia, dove credono che si sia liberato un serpente velenoso. C'è chi in quella stanza ha degli occhiali a infrarossi e vede dove sono i malcapitati, in modo da fargli credere che il serpente sia vicino a loro. Il rimando è all'ultima scena de Il silenzio degli innocenti, E c'è anche un simil Buffalo Bill che balla seminudo. Ci saranno anche altre citazioni, da Dirty Dancing a Rocky, fino ad Apocalypse Now. Ovviamente, alla maniera di Jackass...

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Jackass Forever: un'immagine

La sindrome di Peter Pan...

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Jackass Forever: faccia a faccia con un serpente

Un'altra chiave di lettura per questo Jackass Forever è che, più ancora di quello che facevano i film del nostro Gabriele Muccino, riesca a raccontare con fatti concreti che cosa sia la sindrome di Peter Pan. Perché Johnny Knoxville, Steve-O e questi ragazzoni di cinquanta sessant'anni hanno i capelli bianchi, o tinti, ma in fondo non sono mai cresciuti, Continuano a fare quello che facevano vent'anni fa (quando forse, a dire il vero, errano già cresciuti) e sono felici di farlo. Anche se, probabilmente, rischiano di farsi più male che allora. Jackass per loro vuol dire non diventare mai adulti.

Lo stuntman diventa protagonista

Jackass è un mondo che però ha il pregio di aver fatto un ribaltamento per quanto riguarda il mondo degli stuntmen. È con questa serie, e con questi film, che lo stuntman non è più la controfigura del protagonista, il suo alter ego che si assume i rischi ma non la gloria. No, qui gli stuntmen sono i protagonisti, li vediamo in faccia, si mettono davanti alla telecamera per quello che sono, e non come "doppi" di qualche attore famoso.

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Un film scaccia pensieri

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Jackass Forever: una scena del film

Jackass Forever è un film che è pura azione e nessun contenuto, è ovviamente volgare e politicamente scorretto e, come al solito, lascia a bocca aperta nel vedere fino a dove si può spingere un umano per fare le sue imprese demenziali e dolorosissime. Dopo lo stupore, e a volte il raccapriccio, iniziale, qualche sorriso lo strappa, perché, si sa, gente che cade, che si fa male, che rovina fa sempre ridere, dai tempi del cinema muto. Qui però è tutto vero, volontario. E non c'è niente di poetico. Jackass è talmente vuoto che è probabilmente la cosa più scaccia pensieri che possiate vedere in questi giorni cupi. È evasione pura: davvero in quell'ora e mezza non penserete a niente. E di questi tempi è già qualcosa.

Conclusioni

Nella recensione di Jackass Forever vi abbiamo raccontato quello che si può facilmente immaginare: vedendo il film tratto dalla famosa serie di MTV tornerete indietro di vent'anni e tornerete a vedere questi ragazzoni cresciuti che tentano in tutti i modi di farsi male. Tra volgarità e qualche inevitabile sorriso, si tratta di stare al gioco.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • Solo il marchio Jackass fa venire nostalgia della vecchia, irriverente, MTV...
  • Superato lo shock ed entrati nel mood, ci si trova a volte a sorridere.
  • Le citazioni cinematografiche, come quella de Il silenzio degli innocenti, ovviamente alla maniera di Jackass...

Cosa non va

  • Si tratta, più che di un film, di un montaggio di gag.
  • La volgarità è spinta, e chi va a vedere Jackass lo sa.
  • Gli schemi sono più o meno sempre quelli, da vent'anni.