Recensione Ovunque sei (2004)

Mire e ambizioni troppo alte, soprattutto quando si è alle prese con una sceneggiatura frutto di otto mani che assomiglia a un grande puzzle i cui pezzi sono tutti clamorosamente sbagliati.

Il sesto senso all'amatriciana

Amore e morte, l'uno che sopravvive all'altra, magari solamente nel ricordo, o solamente nelle memorie degli altri, destinate via via all'oblio. Sarà stato questo il tema del film di Michele Placido? Probabilmente sì, ma il beneficio del dubbio è d'obbligo dopo un'opera che appare più un grande pasticcio che una riflessione sul confine con l'al di là.

Al centro della storia sono Matteo (Stefano Accorsi) ed Emma (Barbara Bobulova), una coppia il cui amore appare un po' in fase di stanca. Lui lavora a bordo delle ambulanze mentre Emma è un chirurgo nello stesso ospedale. Matteo durante un corso da lui tenuto conosce la giovane volontaria Elena (Violante Placido), e se ne sente subito attratto. Nella stessa notte in cui Emma tradisce malvolentieri il marito con il primario Leonardo (Stefano Dionisi) che la corteggia da tempo, Matteo ed Elena finiscono nel Tevere con l'ambulanza dopo un incidente, causato proprio dall'auto di Leonardo.
Entrambi riemergeranno lontano dal luogo dell'incidente.

Michele Placido ha detto di essersi ispirato a Pirandello, ma forse voleva anche regalare le stesse suggestioni dello M. Night Shyamalan de Il sesto senso transitando per un attimo dalle parti del Martin Scorsese di Al di là della vita. E francamente è un po' troppo. Mire e ambizioni troppo alte, soprattutto quando si è alle prese con una sceneggiatura frutto di otto mani che assomiglia a un grande puzzle i cui pezzi sono tutti clamorosamente sbagliati. Difficile con questo script salvare la baracca con una regia comunque diligente.

Se a questo aggiungiamo interpretazioni anonime se non addirittura fastidiose (ad esempio uno Stefano Dionisi poco incisivo e una Violante Placido ad espressività zero), situazioni al limite del ridicolo, dialoghi imbarazzanti e un nudo integrale di Stefano Accorsi (che dalla faccia sembra già morto a inizio film) che più gratuito non si può, ecco perché Ovunque sei appare per Placido una parentesi da archiviare il prima possible.

Movieplayer.it

1.0/5