A quasi 50 anni di distanza dal classico d'animazione del 1967, la Disney torna a esplorare la giungla selvaggia raccontata nei romanzi di Rudyard Kipling, realizzando una versione in live action di Il libro della giungla. Protagonista è ancora il piccolo Mowgli (l'esordiente Neel Sethi), "cucciolo d'uomo" allevato dalla lupa Raksha e dalla pantera Bagheera, che non ha perso l'indole canterina andando a caccia di miele con l'orso Baloo al ritmo di "Lo stretto indispensabile". Chi non ha voglia di cantare è la tigre Shere Khan, ferita dall'uomo e per questo ostile verso il bambino, mentre Re Louie è molto più grosso e minaccioso di quanto non fosse nel film anni '60.
Grazie a un 3D davvero spettacolare e a una sceneggiatura senza sbavature che rimane molto più fedele ai romanzi di Kipling, il regista Jon Favreau realizza una delle rivisitazioni dei classici Disney più riuscita degli ultimi anni, una pellicola che richiama il film anni '60 (Mowgli ha la stessa pettinatura e lo stesso pantaloncino rosso) ma ha il coraggio di mostrare una natura più selvaggia e di approfondire i punti più oscuri della storia, come il perché dell'abbandono del protagonista.
Nella versione originale a dare voce ai protagonisti è un cast stellare: i premi Oscar Ben Kingsley, Christopher Walken e Lupita Nyong'o doppiano rispettivamente Bagheera, Re Louie e Raksha, la voce suadente di Scarlett Johansson sibila attraverso le spire di Kaa, mentre quella imponente di Idris Elba è Shere Khan.
Per il doppiaggio italiano sono stati chiamati invece Toni Servillo, Violante Placido, Giovanna Mezzogiorno, Neri Marcoré e Giancarlo Magalli - che torna a doppiare un film Disney a 20 anni da Hercules, in cui era un perfetto Filottete - rispettivamente nei ruoli di Bagheera, Raksha, Kaa, Baloo e Re Louie. Li abbiamo incontrati a Roma, alla presentazione del film, in sala dal 14 aprile.