Quando la Marvel si è preparata, una decina d'anni fa, a lanciare il proprio universo cinematografico, ha dovuto fare i conti con un ostacolo di non poco conto: i suoi personaggi più noti ed amati erano praticamente tutti in mano ad altri studios (gli X-Men sono tuttora di competenza della 20th Century Fox, mentre fino a due anni fa Spider-Man era il franchise di punta della Sony). Per poter vendere al pubblico generalista, non per forza conoscitore dei fumetti, eroi come Iron Man o Captain America (ma anche Hulk, penalizzato dal film "troppo cervellotico" di Ang Lee), era quindi necessario l'approccio giusto, a livello di contenuti ed atmosfere, per non parlare degli interpreti.
E lì sta, forse, la vera forza della Marvel al cinema: anche quando il film è meno riuscito (vedi alle voci Iron Man 2 o Thor: The Dark World), il divertimento è comunque assicurato grazie ad un cast per lo più impeccabile. L'esempio più recente è Captain America: Civil War, dove le due nuove reclute Chadwick Boseman (Black Panther) e Tom Holland (Spider-Man) hanno spesso e volentieri rubato la scena ai veterani del Marvel Cinematic Universe. Nell'attesa di rivederli a breve, ecco le scelte di casting che, a nostro avviso, esemplificano al meglio l'ottimo pedigree della Casa delle Idee per quanto concerne gli attori.
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10. Clark Gregg
Nella stesura originale del copione di Iron Man era un agente governativo qualsiasi, e il suo interprete fu scelto principalmente perché aveva recitato in una parte simile in West Wing. Poi sul set Phil Coulson divenne un agente dello S.H.I.E.L.D., e non ci volle molto prima che Clark Gregg, volto "umano" del Marvel Cinematic Universe, entrasse nel cuore dei fan, conquistando addirittura un soprannome - Son of Coul - grazie alla sua apparizione in Thor. Fino alla creazione dell'hashtag #CoulsonLives, reazione alla morte del personaggio in The Avengers e poi usato per la campagna promozionale di Agents of S.H.I.E.L.D., dove Gregg continua a salvare il mondo col sorriso sulle labbra e la battuta pronta. Forse non esiste regalo migliore per un fanboy dichiarato, ora oggetto di svariati meme (il nostro preferito, in inglese: "Phil Coulson does simply walk into Mordor").
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9. Vin Diesel
Già di suo Guardiani della Galassia era un progetto abbastanza folle, ma la sfida maggiore era costituita da due personaggi in particolare: Rocket, un alieno che somiglia ad un procione, e Groot, un albero senziente il cui dono della parola è però limitato ad un'unica frase: "I am Groot." Per quest'ultimo si decise di ricorrere alla voce di Vin Diesel, già in trattative con la Marvel per un altro ruolo - presumibilmente Freccia Nera nel film dedicato agli Inumani - e noto ai fan dell'animazione come voce inglese del protagonista, altrettanto "limitato", de Il gigante di ferro. Il risultato è una performance vocale la cui apparente semplicità nasconde una miriade di emozioni, come Hodor ne Il trono di spade. Fino ad arrivare alla scena più strappalacrime del film, dove i piagnistei del pubblico in sala sono interamente dovuti a Diesel (vedi sotto).
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8. Chris Evans
Non è facile portare al cinema Steve Rogers, personaggio inevitabilmente "antiquato", figlio di un'ideologia e un idealismo che al giorno d'oggi possono far sorridere, nel migliore dei casi. La scelta vincente della Marvel, già messa in pratica nei fumetti, è stata quella di problematizzare la "vetustà" caratteriale dell'eroe a stelle e strisce, abbinata all'idea altrettanto riuscita di farlo interpretare da Chris Evans, il cui carisma naturale rende credibile e a tratti anche toccante la bontà fondamentale di Rogers, senza scivolare in approssimazioni dovute all'età del personaggio. E lo dimostra al meglio proprio il recente Civil War, dove Captain America si scontra ideologicamente con il Tony Stark di Robert Downey Jr. e ne esce più o meno vincitore, anche e soprattutto grazie alla recitazione di Evans, ormai inscindibile da Steve.
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7. Hayley Atwell
Spiace ammetterlo, ma una delle pecche del Marvel Cinematic Universe è il suo uso della maggior parte dei personaggi femminili, spesso in ruoli ingrati o non definiti al meglio (ma va anche detto che molte delle donne più interessanti nell'universo fumettistico sono in mano alla Fox per quanto concerne il cinema). Tra le eccezioni notevoli spicca Hayley Atwell nei panni di Peggy Carter, alleata di Steve Rogers durante la Seconda Guerra Mondiale e successivamente co-fondatrice di S.H.I.E.L.D.. Inizialmente Peggy era solo un comprimario in Captain America: il primo vendicatore, ma la prova della Atwell nel cortometraggio Agent Carter, uscito nel 2013, è stata talmente ben accolta da convincere la ABC a dare il via ad una vera e propria serie televisiva incentrata su di lei. Questa purtroppo è giunta al capolinea dopo solo due stagioni, ma l'attrice si è già dichiarata disposta a continuare ad interpretare Peggy se e quando sarà possibile concluderne la storia. E noi aspettiamo, con ansia, insieme a lei.
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6. Chris Pratt
Lo ammettiamo: anche chi scrive, come prima reazione alla notizia che Chris Pratt sarebbe stato Star-Lord, ha pensato: "Il ciccione di Parks and Recreation?". Anche lo stesso attore, noto soprattutto per la suddetta sitcom pur avendo anche recitato in ruoli drammatici (e senza i chili di troppo) in film come L'arte di vincere - Moneyball e Zero Dark Thirty, pensava che gli avrebbero dato la parte di "un amico grasso" del protagonista, qualora esistesse un ruolo simile. Si presentò comunque al provino e, come ha ricordato il regista James Gunn in un'intervista, impiegò appena una ventina di secondi a diventare l'unica scelta logica per interpretare Peter Quill, il Tony Stark della parte cosmica del Marvel Cinematic Universe. E alla luce di quel paragone, usato dalla stessa Marvel, non vediamo l'ora di assistere allo scontro verbale fra Quill e Stark, che dovrebbe avere luogo tra un paio d'anni...
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5. Jon Bernthal
Dolph Lundgren, Thomas Jane, Ray Stevenson. Questi sono i nomi degli attori che, nel corso degli anni, hanno avuto l'onore/onere di interpretare al cinema Frank Castle, alias il Punitore, simbolo della parte più cupa e spietata dell'universo Marvel. In tutti e tre i casi i risultati sono stati discutibili (anche se Jane, traendo ispirazione da Taxi Driver, non era male nei panni di un Castle alle prime armi), ragion per cui il ritorno del personaggio ha avuto luogo in un contesto inedito, come antagonista/comprimario della seconda stagione di Daredevil. Una scelta propizia, dato che la narrazione a lunga gittata ha consentito a Jon Bernthal di esplorare tutte le sfaccettature della personalità del Punitore, dalla lealtà nei confronti della famiglia alla follia pura che lo spinge ad uccidere qualsiasi criminale gli capiti davanti. E il pubblico ha reagito con entusiasmo, al punto da convincere la Marvel e Netflix a puntare su Bernthal come protagonista assoluto di una serie interamente dedicata a Castle. Per citare un'altra nota macchina per uccidere, he'll be back...
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4. Mark Ruffalo
Anche in questo caso l'ostacolo maggiore era costituito dalle precedenti versioni cinematografiche del personaggio, ivi compresa una all'interno dello stesso MCU (L'incredibile Hulk, dove Bruce Banner aveva le fattezze di Edward Norton). Eppure Mark Ruffalo si è imposto praticamente subito come l'interprete perfetto sia di Banner, genio tormentato dai sensi di colpa e dal suo alto oscuro, che di Hulk, grazie all'uso della performance capture che permette palesemente al lavoro dell'attore di manifestarsi sotto il volto digitale del Golia verde. Un connubio talmente riuscito che, al contrario delle versioni recenti, questa volta i fan reclamano un film con Ruffalo protagonista, anche se per una pellicola simile si dovrà ancora aspettare. Intanto, però, potremo rivederlo in azione in Thor: Ragnarok, descritto dallo stesso attore come "un buddy movie cosmico". Non vediamo l'ora...
3. Tom Hiddleston
La lamentela principale riguardo il Marvel Cinematic Universe, almeno per i film, è legata ai cattivi, il più delle volte poco memorabili. La grande eccezione è Loki, interpretato con grazia e furia dall'inglese Tom Hiddleston e avvantaggiato da un percorso narrativo molto shakespeariano, enfatizzato soprattutto da Kenneth Branagh nel primo Thor. Idolo delle folle (ricordate la sua apparizione al Comic-Con di San Diego nel 2013?), Hiddleston è riuscito a trasformare il dio dell'inganno in un personaggio a tutto tondo, complesso ed affascinante, in grado di rivaleggiare con i suoi avversari a livello di carisma e popolarità. Non per niente, stando ad un misto di informazioni ufficiali ed indiscrezioni, le riprese supplementari di Thor: The Dark World avevano come scopo principale quello di aumentare la sua presenza...
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2. Vincent D'Onofrio
Restando in zona cattivi, ad oggi solo uno è riuscito a spodestare Loki (aspettando, si spera, l'arrivo di Thanos). Non al cinema, ma su Netflix, nella serie Daredevil. Parliamo di Wilson Fisk, che nel corso di due stagioni si è trasformato gradualmente da uomo d'affari poco onesto a vero e proprio signore del crimine, guadagnandosi l'appellativo Kingpin. Un uomo brutale, intelligente e passionale, motivato non solo dalla sete di potere/vendetta ma anche dall'amore per Vanessa, il suo principale punto debole. Tutto questo è stato espresso perfettamente dall'interpretazione di Vincent D'Onofrio, che ha potuto esplorare diversi registri emotivi per regalarci un villain temibile ma anche molto, forse troppo, umano. Se aspettiamo la terza stagione di Daredevil, il merito è soprattutto suo.
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1. Robert Downey Jr.
Impossibile non mettere al primo posto colui al quale dobbiamo gran parte del successo del Marvel Cinematic Universe, l'interprete del personaggio più amato dal pubblico e, agli occhi di molti, assolutamente insostituibile. Eppure uno degli elementi che rendevano Robert Downey Jr. il candidato ideale per interpretare Tony Stark - un passato da bad boy - era anche il motivo per cui inizialmente la Marvel non volle assumerlo, dato il possibile rischio finanziario ed assicurativo. L'attore accettò di sostenere un provino nel tentativo di fargli cambiare idea, e fu il suo senso dell'umorismo - ispirato dall'Iron Man di David Michelinie e Bob Layton e poi elevato alla decima - a convincere la Casa delle Idee a scommettere su di lui. Sempre con la battuta pronta, meccanismo di difesa perfetto anche nelle situazioni più negative, il suo Tony Stark è amabilmente detestabile, capace di commettere errori colossali ma in fin dei conti una persona perbene. E noi speriamo di averlo come compagno d'avventure al cinema ancora a lungo, perché il mondo Marvel non sarà veramente lo stesso quando lui appenderà il sarcasmo al chiodo.
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