Come abbiamo già avuto modo di scrivere altrove, l'adattamento cinematografico della saga di Harry Potter ha avuto un processo creativo alquanto particolare, poiché l'autrice J.K. Rowling era attivamente coinvolta come consulente per far sì che i film non contraddicessero i libri che, all'epoca, non erano ancora stati dati alle stampe. Per questo motivo gli otto lungometraggi che compongono la storia principale sono piuttosto fedeli alla fonte, soprattutto per quanto concerne i primi tre episodi (dal quarto in poi, vista la lunghezza dei rispettivi tomi, fu necessario rimuovere sottotrame che non incidevano più di tanto sull'intreccio). Oggi, a quindici anni esatti dall'uscita americana del primo film e con lo spin-off/prequel Animali fantastici e dove trovarli che arriva nelle sale negli stessi giorni, abbiamo voluto tornare indietro e vedere un po' quali siano state le differenze maggiori tra la prosa della Rowling e le sceneggiature di Steve Kloves e Michael Goldenberg.
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Harry Potter e la pietra filosofale
Generalmente considerato l'adattamento più fedele in assoluto di tutta la saga, il primo lungometraggio contiene comunque delle piccole modifiche e/o omissioni. Una è presente già all'inizio, poiché manca la prima parte del capitolo inaugurale, dove la reazione della comunità magica alla sconfitta di Voldemort viene raccontata dal punto di vista di Vernon e Petunia Dursley. Il film si apre invece con la seconda metà, dove Albus Silente, aiutato da Minerva McGranitt e Rubeus Hagrid (la cui moto volante è un prestito da parte di Sirius Black, dettaglio omesso sullo schermo), consegna il piccolo Harry agli zii. Mancano completamente anche il professor Binns, il fantasma che insegna Storia della magia, e Pix, il poltergeist che infastidisce gli studenti di Hogwarts (doveva essere doppiato dal comico Rik Mayall, ma la scena in questione fu tagliata). Non viene neanche menzionata la vicina dei Dursley, Mrs. Figg, che avrà un ruolo breve ma importante nel quinto episodio. Un'altra modifica riguarda il drago di Hagrid, che nel romanzo viene affidato al fratello maggiore di Ron, Charlie (che appare nei libri successivi ma al cinema è visto solo di sfuggita nel terzo film), mentre nel film è Silente a occuparsi della sua partenza da Hogwarts (questo comporta anche un motivo diverso per cui Harry, Ron e Hermione si trovino fuori dal dormitorio in piena notte: anziché essere scoperti da Gazza mentre escono dalla torre di astronomia vengono scoperti da Malfoy mentre tengono compagnia a Hagrid). Per quanto concerne Severus Piton, ci sono due omissioni legate al suo personaggio: viene eliminata la trappola concepita da lui per accedere alla pietra filosofale, e non viene menzionato il suo astio nei confronti di James Potter, elemento fondamentale negli episodi successivi. Infine, un piccolo errore: Hermione dice il nome di Voldemort senza esitare, sebbene nei libri lei, come la maggior parte dei maghi, preferisca chiamarlo "Tu-sai-chi" o "Colui che non deve essere nominato".
Harry Potter e la camera dei segreti
Nel libro i Dursley scoprono che i maghi minorenni non possono usare i propri poteri fuori da Hogwarts, e rinchiudono Harry in camera sua per impedirgli di tornare a scuola (nel film manca la spiegazione). La sequenza ambientata a Diagon Alley è stata accorciata rispetto al romanzo, dove Harry scopre che Lucius Malfoy stava vendendo degli artefatti oscuri (e nel film si vede chiaramente che è lui a inserire il diario di Tom Riddle tra gli oggetti scolastici di Ginny, mentre nel libro non c'è la conferma), e Gilderoy Allock annuncia subito che sarà il nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure. Il fantasma di Grifondoro, Nick-quasi-senza-testa, ha un ruolo più sostanzioso, ed è alla sua festa del giorno in cui è morto che Harry fa la conoscenza di Mirtilla Malcontenta. Appare di più anche Percy Weasley, la cui relazione con Penelope Clearwater incide sul motivo per cui Harry non scopre subito che Ginny è stata manipolata da Tom Riddle. Siccome Binns è nuovamente assente, la spiegazione sull'origine della Camera dei segreti è affidata alla professoressa McGranitt, ed è stata rimossa del tutto la sottotrama di Harry che viene accusato di essere l'erede di Serpeverde, così come la rivelazione che Gazza è un Magonò (una persona che ha genitori maghi ma è privo di poteri). Viene semplificata la sequenza della preparazione della Pozione Polisucco (nel libro devono ottenere con l'inganno la firma di Allock su un modulo e sottrarre dei filtri dall'ufficio di Piton). Manca la spiegazione relativa alla morte dei galli di Hagrid: li ha uccisi Ginny sotto l'influenza di Riddle, poiché il canto del gallo è fatale per il basilisco che vive nella Camera dei segreti. Infine, il film contiene un indizio involontario sulla vera natura di Lucius Malfoy, il quale sembra voler uccidere Harry durante il loro ultimo incontro. Questo suggerirebbe che, come verrà svelato nel quarto episodio, Lucius sia un Mangiamorte, ossia un seguace di Voldemort (in realtà l'attore Jason Isaacs, che aveva letto solo il quarto libro, ha semplicemente detto il primo incantesimo che gli veniva in mente).
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Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Il terzo lungometraggio contiene quella che forse è l'omissione più clamorosa di tutta la saga: manca del tutto la spiegazione relativa alle origini della Mappa del malandrino e l'identità dei suoi autori, Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso. Questi signori sarebbero, in ordine, Remus Lupin, Peter Minus, Sirius Black e James Potter: il primo era un lupo mannaro, gli altri tre divennero clandestinamente degli Animagi (capaci di trasformarsi in animali) per tenergli compagnia nei momenti peggiori (James si trasformava in cervo, il che spiega anche perché il Patronus di suo figlio Harry ha le stesse sembianze). Un dettaglio di non poco conto, dato che nei film successivi Minus e Black vengono regolarmente chiamati Codaliscia e Felpato senza alcuna spiegazione. Viene omesso anche il modo in cui Sirius sia riuscito a fuggire da Azkaban, e perché l'abbia fatto: l'evasione è stata possibile perché, trasformandosi in cane, Sirius era effettivamente "invisibile" ai Dissennatori, mentre il motivo è legato a un articolo di giornale dove veniva mostrata la famiglia Weasley in vacanza, con il topo domestico Crosta (in realtà Minus sotto mentite spoglie). Manca anche del tutto la spiegazione dell'incantesimo Fidelius e come, di conseguenza, Minus abbia tradito i genitori di Harry e dato la colpa a Sirius. In aggiunta, è stato omesso un dettaglio importante del rapporto tra Sirius e Harry: nel libro, in quanto suo padrino e tutore, Sirius è in grado di firmare l'autorizzazione affinché Harry possa visitare il villaggio di Hogsmeade, cosa che il giovane mago fa nei film successivi. Per finire, mancano quasi tutte le lezioni e due delle tre partite di Quidditch, così come le prime fasi della cotta di Harry per Cho Chang, che non appare proprio in questo film.
Harry Potter e il calice di fuoco
Per motivi legati alla durata del film, vengono completamente omessi i Dursley (nel romanzo i Weasley vengono a Privet Drive per portare Harry al campionato di Quidditch), la partita iniziale e diversi personaggi secondari, tra cui Ludo Bagman, Charlie e Bill Weasley (il secondo appare negli ultimi due episodi) e soprattutto l'elfo Dobby, il cui ruolo viene parzialmente riassegnato a Neville Paciock. Di conseguenza manca anche l'iniziativa di Hermione per difendere i diritti degli elfi domestici, il cosiddetto CREPA (Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbrutiti). Il ruolo di Sirius è stato ridotto a un cameo, e i tre processi ai Mangiamorte, che Harry vede nel Pensatoio di Silente, diventano uno solo. Nel libro si scopre che la giornalista Rita Skeeter è un Animagus clandestino, in grado di trasformarsi in uno scarabeo per ottenere vari scoop (Hermione si serve di questa rivelazione per ricattarla nel quinto romanzo), e anziché tornare ad Azkaban Barty Crouch Jr. viene "ucciso" da un Dissennatore. Viene inoltre rimandato al film successivo lo scetticismo del Ministro della Magia, Cornelius Caramell, nei confronti del ritorno di Voldemort.
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Harry Potter e l'ordine della Fenice
Per la prima volta viene rimosso del tutto il Quidditch, un dettaglio che non piacque all'attore Rupert Grint poiché nel libro Ron entra a far parte della squadra di Grifondoro. Il ricordo di Piton del suo pessimo rapporto con James Potter è ridotto al minimo indispensabile, così come gran parte dello scontro finale, e manca completamente la scena ambientata all'ospedale di St. Mungo, che avrebbe richiesto la costruzione di un nuovo set (per questo motivo nel film non c'è il cameo di Gilderoy Allock, ancora affetto da amnesia). Sono state eliminate anche varie sottotrame scolastiche, e con esse alcuni personaggi come Dobby e Rita Skeeter. L'omissione più importante riguarda il motivo per cui Harry è costretto a vivere dai Dursley durante l'estate: finché vive con dei consanguinei mentre è ancora minorenne, Voldemort non può attaccare il suo domicilio. Inoltre la profezia sul legame tra Harry e la sua nemesi ha un retroscena più approfondito: la previsione stessa poteva riguardare sia Harry che Neville, anch'egli nato nel medesimo periodo, ma fu Voldemort a decretarne irreversibilmente l'esito.
Harry Potter e il principe mezzosangue
Il sesto episodio cinematografico si apre con un apparente anacronismo, se si parte dal presupposto che i film, come i libri, siano ambientati negli anni Novanta (Harry è nato nel 1980): i Mangiamorte distruggono il Millennium Bridge (inaugurato nel 2000), un evento che nel libro viene solo menzionato, mentre l'inizio cartaceo, dove appare anche il Primo Ministro inglese, è stato eliminato. Mancano nuovamente all'appello i Dursley (nel romanzo Silente incontra Harry a Privet Drive e rimprovera Vernon e Petunia per il modo in cui hanno trattato il ragazzo per sedici anni). Il passato di Tom Riddle è incluso solo in parte, e la scena d'azione a casa Weasley è stata inventata appositamente per il film. È stato limato in parte il finale: uno scontro a Hogwarts è stato rimosso perché ne era previsto uno simile nell'episodio conclusivo, e il funerale di Silente è stato tolto dal film perché stonava con l'atmosfera generale della pellicola. E per finire, manca un dettaglio cruciale sul passato di Piton, il principe mezzosangue del titolo: in inglese tale appellativo va preso alla lettera, poiché suo padre era babbano e la madre di cognome faceva Prince.
Harry Potter e i doni della morte - parte 1 e parte 2
I due film seguono abbastanza fedelmente il libro, sebbene alcuni eventi siano spostati sul piano cronologico per motivi drammaturgici, incluso il cliffhanger della prima parte. Qualche episodio viene abbreviato/semplificato, come il matrimonio di Bill Weasley (manca il cameo di Viktor Krum) e una parte del viaggio di Harry, Ron e Hermione (la sequenza del ballo è invece stata inventata per il film). Cambia il destino della bacchetta speciale rubata da Voldemort: nel film Harry la distrugge dopo la battaglia finale, nel libro invece la lascia nella tomba di Silente. Viene inoltre suggerito nel film che Neville e Luna Lovegood finiscano insieme, ma nell'universo letterario questo non accade (stando alla Rowling).
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Animali fantastici e dove trovarli
Qui ci permettiamo di barare un po', poiché il nuovo film è tecnicamente una sceneggiatura originale e non un vero adattamento dell'omonimo libro. Una scelta obbligata, poiché non si tratta di un romanzo, bensì del facsimile di un libro scolastico di Harry, scritto da Newt Scamander (il quale sta proprio lavorando al testo durante la sua avventura newyorkese nel lungometraggio). Chissà che non ci ritroveremo a vederlo recitare dei passaggi in uno dei prossimi quattro sequel.