È tempo di un doppio ritorno attesissimo su Star di Disney+. Stiamo parlando dell'oramai tradizionale crossover di mezza stagione di Grey's Anatomy e il suo spin-off Station 19, giunti rispettivamente alla diciottesima e quinta stagione e già rinnovati per un altro anno di drammi, che ora ritornano dopo la pausa invernale. Come da tradizione nell'universo medical e di vigili del fuoco, crossover e midseason premiere fa rima con dipartita, che sia vera e propria morte in maniera spesso eclatante oppure uscita di scena più pacata. In quale delle due categorie rientra quest'occasione? Scopritelo in questa nostra recensione del crossover di Grey's Anatomy 18x09 e Station 19 5x09, il 23 marzo su Star di Disney+.
Crossover dei miei stivali
Negli ultimi anni Krista Vernoff, la showrunner a capo del medical drama più longevo della tv e del suo spin-off pompieresco, sta sfoltendo il cast di entrambe le serie, spesso per volere degli stessi interpreti che iniziano ad accusare un po' di stanca, uscite di scena fisiologiche insomma, ed è così che un altro tassello importante del puzzle ci lascia in questo doppio episodio speciale (ricordatevi di guardare sempre prima l'episodio settimanale di Station 19 e poi quello della serie originale, per evitare spoiler). La puntata riprende dal cliffhanger in cui ci aveva lasciato prima delle festività: in Grey's Anatomy ben tre personaggi erano in pericolo di vita - Owen (Kevin McKidd), Hayes (Richard Flood) e Teddy (Kim Raver), il trapianto per Farouk era sul punto di saltare a causa di quello stesso incidente, e Levi (Jake Borelli) aveva ucciso accidentalmente un paziente rischiando di far saltare il Metodo Webber e confermando i dubbi di Miranda (Chandra Wilson). In Station 19 intanto c'era attesa di novità, non solo per la decisione di Maya (Danielle Savre) e Carina (Stefania Spampinato) di provare ad avere un figlio, del nuovo capo battaglione donna in arrivo in caserma, Natasha Ross (Merle Dandridge), che si dimostrerà autoritaria e allo stesso tempo dolce, con un passato legato a quello di Sullivan (Boris Kodjoe) e il nuovo progetto di Jack (Grey Damon) spinto dalle parole del compianto Dean, altra dipartita all'inizio della stagione.
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Raccogliere i cocci
"Partiti dal nulla", il nono episodio della quinta stagione di Station 19, e "Non è il momento di morire", la seconda parte del crossover nonché nono episodio della diciottesima stagione di Grey's Anatomy, strizzano l'occhio fin dal titolo al brano di Billie Eilish che ha accompagnato l'ultimo capitolo di 007 al cinema. Ciò che sembra accomunare i personaggi di entrambi gli show in questo doppio appuntamento speciale per ripartire, è il dover raccogliere i cocci di ciò che hanno seminato negli episodi precedenti. Il trio in pericolo di Grey's Anatomy dovrà vedersela con ciò che ha lasciato indietro, quindi in ospedale, ovvero Farouk e la madre (Abigail Spencer), la sorella di Owen, che aveva millantato idee suicide. Meredith (Ellen Pompeo) dovrà capire se riuscirà a recuperare l'intervento rivoluzionario contro l'Alzhaimer che potrebbe mettere un altro punto importante nella sua oramai florida carriera, Amelia dovrà fare ordine nei propri sentimenti verso Link e verso Kai (E.R. Fightmaster), che aveva baciato, e tutti gli specializzandi si stringeranno intorno a Levi. In Station 19 intanto la fanno da padrone la rabbia repressa di Ben (Jason George) per via dell'affidamento di Pru, l'allontanamento fra Hughes (Barrett Doss) e Ruiz (Carlos Miranda) e fra Travis (Jay Hayden) e Emmett (Lachlan Buchanan), insieme ai battibecchi fra Maya e Carina per il bambino.
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Ripartire
C'è anche gran voglia di ripartenza e ricostruzione in questi episodi, soprattutto in Station 19 dove il progetto di Jack e Carina su una sorta di pronto soccorso in caserma prende sempre più piede, mentre il nuovo capo battaglione vuole eliminare quanto fatto in precedenza da un'egemonia soprattutto maschile e maschilista, ribadendo la tematica del "mondo lavorativo di uomini", e dare nuova luce e nuovo lustro a tutto il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Seattle. Ancora una volta Grey's Anatomy intanto ha la capacità di mettere in discussione se stessa e il proprio storico: il Metodo Webber dà presto i primi segni di stanchezza e perplessità, viene messa sul tavolo operatorio l'etica di un certo tipo di metodologia chirurgica e d'insegnamento qual è quella del Grey Sloan Memorial Hospital. Parallelamente Vernoff fa uscire di scena un personaggio che fin dall'inizio aveva lasciato qualche perplessità e non era riuscito a fare presa sul pubblico e nemmeno sul personaggio con cui avrebbe dovuto iniziare un'importante relazione amorosa, quindi benché ci dispiaccia vederlo andar via ora che aveva iniziato a portare nello show qualche tematica interessante, non piangeremo troppe lacrime per la sua dipartita.
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Conclusioni
Chiudiamo questa nostra recensione del crossover di Grey’s Anatomy 18x09 e Station 19 5x09 confermando il ritorno al cardiopalma ma allo stesso tempo tiepido delle due serie: da un lato abbiamo davvero temuto per qualcuno dei protagonisti, come solo questo longevo serial sa fare, dall’altro abbiamo un po’ storto il naso per l’uscita di scena senza infamia e senza lode di un personaggio, nonostante sia in linea con il suo arrivo e il suo percorso.
Perché ci piace
- La risoluzione adrenalinica delle storie lasciate sospeso nel midseason finale
- La messa in discussione di ciò che ha fatto la fortuna della serie in precedenza
- Le nuove storyline proposte…
Cosa non va
- …nonostante siano un po’ ripetitive
- L’uscita di scena senza sapore di un personaggio, nonostante in linea con il suo percorso narrativo