C'è un mix di emozioni che aleggiano durante la scrittura di questa recensione di Grey's Anatomy, episodi 17x01 e 17x02. C'è prima di tutto la gioia di essere tornati in compagnia di medici che sono per i fan ormai come delle persone di famiglia. C'è la sorpresa di una messa in onda italiana sul canale FOX di Sky, a soli 12 giorni dalla premiere USA, decisione abbastanza inusuale e inaspettata per la serie ideata da Shondaland. C'è un sentirsi uniti dalla stessa ansia, la stessa crisi, nel vedere quei protagonisti che tanto amiamo, alle prese con l'emergenza della pandemia, proprio come è successo qui in Italia, a noi tutti. Infine c'è il ritorno già ampiamente spoilerato di Patrick Dempsey che fa salire il coinvolgimento per la serie a livelli ingestibili.
Si intitolano Tutte le feste di domani e Il centro non regge, i primi due episodi della 17esima stagione del medical drama più longevo (ed amato) della TV e si pongono come obiettivo, fin dai primi minuti, di non farci perdere neanche un minuto di quel che avevamo lasciato nella stagione 16 ma di puntare i piedi nel presente e il modo in cui questo 2020 ha travolto tutte le esistenze, reali e di finzione. Questi primi due episodi sono anche parte di un attesissimo crossover con la prima puntata della quarta stagione della serie spin-off Station 19, molto amata oltreoceano e meno seguita qui da noi.
Prima e dopo
Non si limita al solito veloce recap del "dove eravamo rimasti", l'episodio 1 di Grey's Anatomy 17 ma punta subito sulla sua assoluta ed essenziale protagonista, Meredith Grey - Ellen Pompeo che, sulle sponde del mare in tempesta, da voce narrante a cui ci ha abituato in questi anni, parla di ciò che in medicina viene chiamata "etica del disastro", in cui i futuri chirurghi provano a immaginare cosa farebbero se succedesse, appunto, l'inimmaginabile.
Non c'è solo un prima e dopo pandemia per noi ma Grey's ci ricorda subito che c'è anche per i suoi personaggi e così con un montaggio dinamico a ricollegare i punti del dove li avevamo lasciati, ci risintonizziamo sui mesi che ci hanno tenuti lontani da loro.
Inutile dire che, se anche ci fossimo persi qualche filo di trama da una stagione all'altra, il passato e il presente sono scanditi da un ormai ovvio ed inevitabile dettaglio: la mascherina
Il primario di chirurgia, Miranda Bailey (Chandra Wilson), saluta da lontano il marito Ben Warren (Jason George), vigile del fuoco, paramedico e tra i protagonisti di Station 19, nel parcheggio del Grey Sloan Memorial mentre entrambi rimangono dediti al loro lavoro, più necessario che mai.
Scopriamo Jo (Camilla Luddington) stranamente vicina a Jackson (Jesse Williams) e lentamente capiremo il perché mentre Maggie (Kelly McCreary) sembra essersi liberata definitivamente dallo spettro della sua relazione precedente e dentro fino al collo, seppur distante, al suo nuovo amore con il bel dottore Winston Ndugu (Anthony Hill).
De Luca (Giacomo Gianniotti) cerca un modo di gestire la propria bipolarità e poter tornare ad essere il dottore eccellente che era.
E mentre Amelia (Caterina Scorsone) si districa in una maternità sentita ma quasi solitaria (a parte il compagno Link) durante la pandemia, l'epopea di felicità negata tra Owen (Kevin McKidd) e Teddy (Kim Raver) sembra non avere fine. Teddy è pentitissima del tradimento ma Owen non perdona.
E che dire di Meredith? Lei lavora lavora lavora, combatte la pandemia come se fosse l'ultimo dottore rimasto sulla faccia del pianeta.
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Vite in sospeso
Se non l'avessimo imparato dalla cronaca e dalle testimonianze di questi mesi tra lockdown, ripartenze e bollettini, i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari sono anche persone con una vita fuori dalle mura degli ospedali. Grey's Anatomy, su questo ci ha creato e costruisce un'epica da 17 stagioni e 15 anni di lavoro. Il convergere tra realtà e finzione di questa stagione lascia quindi sempre più spazio agli sceneggiatori per sottolineare le fragilità di questi uomini e queste donne, dietro il lavoro instancabile. Così Meredith, la dottoressa che un tempo deteneva il primato dei sopravvissuti sotto le sue mani e i suoi ferri da chirurgo, crolla per la rabbia in uno sgabuzzino all'ennesimo paziente deceduto, mentre, da sottofondo, le note di Surviving di Luca Fogale danno voce al suo dolore. Il dottor Koracick (Greg Germann) butta letteralmente tutto per l'aria quando le tanto attese mascherine non arrivano. La dottoressa Pierce e la Dottoressa Fox (Debbie Allen) per sostenersi, si urlano a vicenda, quanto odino il non poter curare tutti e fermare tutto. Le vite dei medici al Grey Sloan Memorial Hospital sono vite in sospeso mentre la gente attorno a loro muore nonostante gli sforzi senza sosta. Le lacrime di attualità e di vicinanza sono già inevitabili a metà di Tutte le feste di domani.
La festa di compleanno
Diretti entrambi da Debbie Allen, Catherine Fox in Grey's, Tutte le feste di domani e Il centro non regge si reggono su due fili conduttori principali che servono anche a spiegare i fondamenti del dibattito degli ultimi mesi nella nostra nuova quotidianità. Una festa di compleanno che non doveva tenersi è ovviamente, lo suggerisce il titolo, il primo dei fili e ciò che tiene insieme Grey's e il suo spin-off Station 19 nel crossover annunciato sopra. Due adolescenti si ritrovano ospedalizzati per le conseguenza di un incidente avuto proprio perché avevano infranto ogni regola di prevenzione Covid. Con l'invadenza del fuoco e la giusta emotività, Grey's Anatomy si pone quelle domande che ci poniamo tutti: è giusto che i "nostri" ragazzi non stiano vivendo la propria adolescenza, la scuola, le feste, come andrebbero vissute a quell'età? La risposta di Grey's è quasi chiara: non è giusto ma non lo sono neanche la malattia e la morte. Il secondo filo conduttore è il ritorno di Richard Webber (James Pickens Jr.) nei corridoi del Grey's Sloan. Il dottore non è solo il più esperto e anziano in servizio ma anche il più maturo in termini di età e quindi soggetto, come sappiamo, più a rischio di complicazioni da virus. La lotta senza deroghe o accondiscendenza che fa Miranda a Richard per costringerlo a rispettare le nuove regole di sicurezza dell'ospedale e le procedure in atto, è simbolo di una serie di "incomprensioni" sulla presunta divisione tra vecchi e giovani in pandemia.
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Il ritorno di Derek
Non è più spoiler ormai perché lo sanno anche i sassi, che in maniera onirica o forse frutto di un delirio paradisiaco, Derek (Patrick Dempsey) in 'Il centro non regge" tornerà da Meredith, entrando a far parte del suo stato di incoscienza e incontrandola sulle rive dell'Oceano. Ciò che invece possiamo ancora fare è interpretare questo ritorno alla luce di quelle che son state le stagioni, dell'undicesima in poi, e la vita del personaggio di Meredith dalla violenta dipartita del marito in poi. Da tempo ormai si vocifera che Grey's Anatomy sia arrivato al capolinea, che Shonda Rhimes voglia chiudere i battenti alla sua serie più longeva e che Ellen Pompeo voglia imbarcarsi in nuove avventure professionali. Quale modo migliore se non con una stagione amarcord che pur affrontando l'attualità, riporta in auge il meglio del passato? Non è la presenza di "McDreamy" e il suo, a quanto pare dalle voci circolanti, ritorno ricorrente lungo la stagione 17, un indizio a supporto di questa presunta fine della serie? Resta da scoprire invece come riuscirà la serie creata da Shonda Rhimes e tutt'ora nelle mani della showrunner Krista Vernoff a gestire narrativamente questa inevitabile e rispettosa ma dolorosa combinazione tra la realtà della pandemia e la finzione. C'è solo una certezza: chi non ha pianto vedendo Derek chiamare Meredith e andarle incontro sulla spiaggia, ha un cuore di pietra, non adatto all'anatomia di Grey.
Conclusioni
Giungiamo a fine recensione di Grey’s Anatomy, episodi 17x01 e 17x02, con la stessa emotività ed emozione dell’inizio perché la serie ideata da Shonda Rhimes riesce, nei primi due capitoli di stagione, a creare un connubio perfetto tra realtà che stiamo vivendo e finzione. L’epica costruita in 15 anni di Grey’s Anatomy si ravviva in concetti che abbiamo imparato ad apprendere amaramente: dietro le mascherine ed i camici, ci sono persone vere che lottano, soffrono e vivono. Il ritorno, seppur onirico di un personaggio fondamentale per lo show, Derek Shepard (Patrick Dempsey) regala tante lacrime e grandi speranze per gli episodi successivi.
Perché ci piace
- Riesce a gestire l’equilibrio tra realtà e finzione.
- Adatta in maniera avvincente la sua epica e le sue storyline con l’attualità.
- Il ritorno di Derek colpisce al cuore.
Cosa non va
- La bolla di sospensione in cui viviamo, è presente anche qui.