Grey's Anatomy: perché continuiamo a vederlo?

Grey's Anatomy: in occasione del ritorno della serie medical più longeva della storia della TV, in piena stagione 16, indaghiamo sulle ragioni del suo successo.

Greys Anatomy Season 15 Episode 1
Grey's Anatomy: Kim Raver in una foto della quindicesima stagione

Con l'arrivo su Foxlife delle prime puntate della stagione numero 16, il medical drama più longevo e visto della TV mondiale, Grey's Anatomy, prodotto dal network ABC e da Shondaland, si prepara a fare un nuovo record di ascolti. Con i primi due episodi della serie tv non sono mancate le polemiche anche dei fan più accaniti, quasi increduli sull'ardire dell'ideatrice dello show, l'inarrestabile Shonda Rhimes e gli sceneggiatori tra cui Krista Vernoff, nell'inserire colpi di scena e situazioni al limite del credibile con stimabile nonchalance.

Ebbene, in attesa del terzo e quarto episodio della season 6 che ha già fatto scalpore in America (Meredith Grey non potrà più fare il medico? Amelia Shepard terrà il bambino?) è giunta l'ora di indagare sul perché continuiamo ad amare e guardare Grey's Anatomy e sul perché rimaniamo ancora incollati davanti allo schermo.

Il fattore soap-opera

Greys Anatomy S15
Grey's Anatomy: Ellen Pompeo in una foto della quindicesima stagione

Che sia stato Beautiful, Quando si ama (solo per pochi intenditori nati negli anni 80'), Un posto al sole o Il segreto, ammettiamolo, tutti noi almeno una volta abbiamo visto una soap-opera. E che cosa abbiamo scoperto? Gli intrecci, gli intrighi, i colpi di scena e le situazioni inverosimili alle volte sono un guilty pleasure, quasi come leggere un Harmony (sempre per i nativi anni 80') o guardare i reality. La cara Shonda Rhimes, ideatrice non solo di Grey's Anatomy ma anche di altri show di successo come Scandal o Le regole del delitto perfetto, il fattore soap-opera lo conosce bene e ne sfrutta solo i lati positivi, lasciando quelli negativi fuori dalla porta. Le sedici stagioni di Grey's Anatomy sono una danza in equilibrio tra realismo e un "ma che seriamente?..." ed ogni volta che i suoi personaggi sono letteralmente sull'orlo del precipizio pronti a cadere nel burrone dell'incredulità e della telenovelas più spinta, ecco che Shonda li riprende e a bilanciare ci mette un bell'episodio di attualità che inchioda alla sedia e commuove. Un esempio? L'episodio cardine della stagione 15, che ha fatto molto parlare di sé, è il numero 19 dal titolo In silenzio tutti questi anni, tutto incentrato sulla violenza sulle donne, lo stupro e soprattutto sul consenso. Un episodio indimenticabile che riesce a mescolare le vicende personali dei protagonisti dello show con un messaggio necessario agli spettatori, donne e uomini, in questo particolare momento storico.

Incursioni di attualità

Sandra Oh e Justin Chambers nell'episodio 'Here comes the flood' della serie tv Grey's Anatomy
Sandra Oh e Justin Chambers nell'episodio 'Here comes the flood' della serie tv Grey's Anatomy

Visto che si è parlato della capacità di Grey's di far trapelare l'attualità all'interno di situazioni ai limiti del credibile, bisogna sottolineare come questo sia uno dei fattori fondamentali a supporto della longevità della serie. L'episodio sul consenso è solo l'ultimo in ordine cronologico tra quelli ad alto carico di lacrime, immedesimazione e riflessione. In un periodo di paura crescente su possibili attacchi terroristici, durante la stagione 10 andata in onda a maggio 2014 (in Italia a luglio), nell'episodio finale, Paura dell'ignoto, un possibile attacco terroristico al centro commerciale di Seattle permette alle paure dei personaggi della serie ma anche a quelle degli spettatori di venir fuori.

Grey's Anatomy: Joe Dinicol e Jessica Capshaw in Sledgehammer
Grey's Anatomy: Joe Dinicol e Jessica Capshaw in Sledgehammer

Più recentemente invece, nell'episodio 19 della stagione 14 andata in onda ad aprile del 2018, intitolato Beautiful Dreamer, Grey's attacca apertamente la politica trumpista di deportazione dei Dreamers - i figli di immigrati entrati illegalmente degli Stati Uniti che, essendo minori al momento dell'arrivo negli USA, erano stati tenuti in America con un permesso prolungato grazie al DACA, il decreto Deferred Action for Childhood Arrivals, istituito da Barack Obama e revocato da Donald Trump - con un episodio in cui la fidanzata del Dottor De Luca (Giacomo Gianniotti), originaria di El Salvador, rischia il rimpatrio nel suo paese, di cui non ricorda neanche la lingua. La dottoressa viene "salvata" da un permesso per lavorare in Europa ma è per questo costretta a lasciare affetti e vita negli Stati Uniti. Ogni stagione ha almeno un episodio come questo ed è così che si fidelizzano gli spettatori.

Ogni maledetto Cliffhanger

Ellen Pompeo in un momento drammatico dell'episodio 'As we Know it' della serie Grey's Anatomy
Ellen Pompeo in un momento drammatico dell'episodio 'As we Know it' della serie Grey's Anatomy

Dicesi cliffhanger, wikipedia docet, l'espediente narrativo in cui la narrazione si conclude con una interruzione brusca in corrispondenza di un colpo di scena. I fanatici del binge-watching e chi predilige il meccanismo del tutto e subito di Netflix e Amazon, non saprà neanche cosa sia ma un tempo il cliffhanger era il modo più efficace per fidelizzare gli spettatori di una serie Tv: lasciarli con il fiato sospeso per mesi, in attesa di sapere come andava a finire, nella stagione successiva. Ecco, Shonda Rhimes vive a pane e cliffhanger e tutti, ma proprio tutti, i finali di stagione di Grey's Anatomy hanno un colpo di scena a cui si rimane appesi fino all'inizio della stagione successiva. Come si svilupperanno le situazioni? Chi si salverà e chi no? Chi lascerà la serie? Non lo sanno neanche gli attori, neanche l'unica e sola detentrice del trono di Grey's, l'inamovibile protagonista della serie, colei che permane nel mutamento: Ellen Pompeo aka Meredith Grey.

Di narratori, brani malinconici e citazioni memorabili

Ellen Pompeo e Sandra Oh nell'episodio 'Time has come Today' della serie Grey's Anatomy
Ellen Pompeo e Sandra Oh nell'episodio 'Time has come Today' della serie Grey's Anatomy

Ancora non vi spiegate come si faccia a seguire una serie per 16 stagioni nonostante tragedie aeree, bombe in ospedale, attacchi terroristici, assassini a piede libero, black out, fitte nebbie e temporali apocalittici, personaggi morti molto male o eliminati dalla serie dopo mille mila stagioni con poche e non sempre sostenibili ragioni? Ogni episodio contiene in sé una riflessione, un messaggio portato avanti dalla voce di Ellen Pompeo (non sempre, altre volte sono gli altri protagonisti a "riflettere") che aiuta a far sì che ogni situazione vissuta dai protagonisti sia facilmente relazionabile alla vita dello spettatore, anche se non ci accingiamo ad operare qualcuno a cuore aperto. Se insieme a questo susseguirsi di epifanie su vita, morte, amore, figli, malattia, ambizioni, sogni e desideri ci aggiungete anche una colonna sonora da giornata uggiosa, cioccolata calda e divano, più, un tocco di citazioni memorabili, ecco che il gioco è fatto.

Anche chi non ha mai visto Grey's Anatomy conosce frasi del tipo "Sei la mia persona" , frase detta e ripetuta varie volte tra Meredith e Christina (Sandra Oh, storica co-protagonista della serie fino alla stagione 10) oppure "Prendi me, scegli me, ama me", parole con cui Meredith dichiara il suo amore a Derek Shepard (Patrick Dempsey), indeciso sul rimanere con la moglie o buttarsi a capofitto nella relazione con lei. Se anche questa sedicesima stagione continuerà a rispettare i fattori elencati sopra e Meredith Grey rimarrà a regnare sul Grey Sloan Memorial Hospital, lunga vita a Grey's Anatomy ed ai dottori che si baciano furtivamente negli sgabuzzini mentre fuori imperversa l'Apocalisse.