Glee - Stagione 3, episodio 3: Asian F

Ottimi numeri coreografici e momenti toccanti per un episodio che sperimenta nuove storyline, regalando spazio a una Mercedes Jones stanca di vivere all'ombra di Rachel Berry e - udite udite - a Mike Chang/ Harry Shum jr.

E' stato dichiarato sin dalle prime battute di questa terza stagione: questo è l'ultimo anno per molti dei personaggi dello show, e non può che essere memorabile. Non vogliamo dirlo troppo ad alta voce, ma ci sembra che, dopo l'apertura in sordina con una premiere non esaltante, Glee stia davvero ritrovando lo smalto degli esordi, grazie all'oculatezza nella scelta e nella cura dei numeri musicali ma soprattutto grazie a storyline fresche e orginali che si aprono anche a personaggi che non hanno mai avuto molto spazio in passato, e ritrovando temi di grande risonanza che reclamano di essere esplorati ulteriormente.

Così, le audizioni per il musical scolastico, West Side Story, diventano occasione per fare riemergere i conflitti e le motivazioni più profonde di alcuni dei più agguerriti membri dei New Directions: ad esempio Rachel, pur non avendo un minutaggio rilevante in Asian F, mostra ancora una volta la natura meno rosea della sua determinazione, la sua incapacità di tollerare un'autentica competizione, la sua tendenza a calpestare i sentimenti degli amici per ottenere ciò che vuole. Con un certo cinismo, Glee ci sta dicendo avere quello che serve per sfondare significa anche possedere un lato oscuro, e decisamente spiacevole; ma non è detto che ci debba stare bene. Certamente non sta bene a Kurt, che volta le spalle a Rachel dicendole che tra dieci anni, non ricorderà i suoi successi, ma "gli amici che ha avuto, e quelli che appena ha gettato via". E certamente non lo digerisce Mercedes, una Effie che vuole essere Deena (It's All Over, il numero in cui si ricrea la scena della "resa dei conti" di Dreamgirls, è uno dei momenti migliori di Glee, diciamolo) che, incoraggiata da un fidanzato adorante, è sempre più insofferente delle critiche e degli ammonimenti che deve subire dal professor Schuester, mentre Rachel è sempre protetta e coccolata. Così, quando dopo un brillante diva-off - o meglio, Maria-off - sulle note di Out Here On My Own (da Saranno famosi), Mercedes sente di aver meritato più della rivale, eppure si vede affidare la parte desiderata in tandem con Rachel, la sua frustrazione e il suo orgoglio esplodono, inducendola a un ammutinamento che minaccia di avere serie conseguenze per tutti.
Ma la passione per la musica e per l'arte non è solo una vocazione da perseguire senza esclusione di colpi: è anche un sogno di libertà, di espressione del proprio io e delle proprie aspirazioni più intime: il sogno di Mike Chang (Harry Shum jr.), studente modello, ottimo giocatore di football, ballerino per caso, e adesso anche cantante. Per il suo senior year, però, i genitori hanno altri piani, che possono essere riassunti in una parola: Harvard. Papà Chang, preoccupato per un "brutto" voto in chimica ("A minus is an Asian F", che si può tradurre "un 9 meno per un asiatico è come un 3"), interviene con durezza e impone al figlio di lasciare il Glee Club e di concentrarsi sui suoi studi. Dopo un certo dibattersi interiore - rappresentato visivamente con una scena che, tra piroette, glissade, deltoidi scolpiti bene in vista e dialoghi immaginari, è semplicemente adorabile - e un ballo con la sua mamma, Mike decide di scegliere per sé stesso e dimostra la sua stoffa partecipando all'audizione per il ruolo di Riff con una performance di Cool (da West Side Story) la cui coreografia se la gioca per efficacia e divertimento con il travolgente numero "elettorale" di Brittany su Run the World (Girls) di Beyoncé.
All'amarezza e alla rabbia della storyline di Mercedes e alla dolcezza di quella di Mike, si affianca un'altra linea narrativa di grande tenerezza che ha protagonisti (ed era ora!) Mr. Schue e la sua Emma. Se le buone intenzioni di Will ottengoni risultati disastrosi con Mercedes, le cose non vanno esattemente a bersaglio con l'amore della sua vita: lui e Emma parlano di matrimonio e di figli per un futuro non lontano, ma intanto non ha ancora incontrato i genitori dell'amata, e quindi pensa bene di forzarle la mano, invitandoli a cena lui stesso. Così scopriamo che l'origine del malessere di Emma e della sua sindrome ossessivo-compulsiva è nella sua famiglia: i Pillsbury sono razzisti e crudeli, e la serata con loro precipita la figlia in una grave crisi che però non spaventa il suo compagno, che, pur di starle vicino, s'inginocchia a pregare al suo fianco, e intona una dolcissima versione di Fix You dei Coldplay, dimostrando la profondità del suo affetto e la ferma volontà di aiutarla a vincere il suo problema.

Tra continuity e novità, risate ed emozioni, la corsa verso i Nationals per i New Directions e per lo show di Ryan Murphy si prepara a un piccolo pit stop: tornerà il 1 novembre con l'episodio Pot o' Gold. E stavolta sarà davvero dura aspettare.

Movieplayer.it

3.0/5