Glee - Stagione 3, episodio 2: I Am Unicorn

Dopo un esordio di stagione un po' deludente, lo show di Ryan Murphy scalda i motori e ci regala un episodio divertente, appassionante e ricco di nuovo materiale narrativo.

Dopo gli alti e bassi dello scorso anno e una première di terza stagione stagione davvero poco brillante, era legittimo temere per il futuro di Glee: storyline ripetitive, una certa freddezza nelle esecuzione musicali, una generale mancanza di freschezza sembravano indicare tempi difficili in arrivo per i fan dello show di Ryan Murphy. E invece con la seconda prova di stagione arriva subito il modo di fugare tutti questi timori, perché non solo I Am Unicorn è un episodio divertente a appassionante, ma introduce anche nuovi spunti narrativi decisamente promettenti.

Perché il ritorno a Lima, Ohio, e alla McKinley High di Shelby Corcoran, aka Idina Menzel, non è una bella notizia solo dal punto di vista vocale: con lei riemergono storyline di grande impatto emotivo che non era plausibile restassero a lungo sopite. Shelby, infatti - ingaggiata dalla scuola per dare vita a un secondo Glee Club che possa ospitare la penosamente stonata Sugar, figlia del munifico mecenate Al Motta - è non solo la madre biologica di Rachel Berry, ma è anche quella legale della piccola Beth, la figlia di Quinn Fabray e Noah Puckerman.
Decisa a creare una sorta di rapporto con la star dei New Directions, Shelby la incoraggia a rinunciare ad I Feel Pretty e a prodursi nella più impegnativa Somewhere per la sua audizione per il ruolo di Maria nell'allestimento scolastico di West Side Story (che tra l'altro rappresenta l'esperienza extracurriculare che le serve per entrare alla New York Academy of Dramatic Arts), con risultati ovviamente spettacolari. A Quinn e a Noah Shelby offre la possibilità di fare parte della vita di Beth - una possibilità che lei non ha avuto con Rachel, cosa che ha sempre rimpianto. La ex capitana della Cheerios e l'aitante Puck dovranno però rimettersi in carreggiata per "meritarsi" Beth, ma, mentre lui è prontissimo a presentare esami che provano che ha smesso di prendere droghe e a dimostrare il suo investimento affettivo a Shelby, la ribelle Quinn è inizialmente refrattaria a lasciarsi dire cosa deve fare, per poi divenire bellicosa: il suo obiettivo non è passare del tempo con la bimba per gentile concessione di Shelby, ma ottenerne la custodia.
Parte su toni molto più lievi ma non è priva di risvolti dolenti la storyline di Kurt, che, sempre per ottenere la credibilità necessaria a ottenere un posto all'esclusiva NYADA, ambisce alla presidenza del consiglio studentesco e alla parte di Tony in West Side Story. Per l'una e l'altra cosa, però, Kurt ritiene che la sua gioiosa e spumeggiante effemminatezza possa essergli d'intralcio: così avversa le idee della sua campaign manager Brittany, che gli propone poster rosa caramella a con grafica a tema unicorni, e discute con suo padre della difficoltà di ottenere ruoli maschili di rilievo per un interprete palesemente gay: "Gli unici musical cui posso aspirare sono in La cage aux folles, Falsettos e Miss Saigon - nel ruolo di Miss Saigon". Al che il buon Burt Hummel replica: "Sei gay. Non gay come Rock Hudson, gay-gay. Canti come Diana Ross e ti vesti come il proprietario di una fabbrica di cioccolato magica". Le cose si complicano ulteriormente quando la dolce metà di Kurt, Blaine, partecipa a un'audizione per il ruolo di Bernardo (o dell'agente Krupke) intonando Something's Coming, e inducendo così i giudici Coach Beiste, Miss Pillsbury e Artie a chiedergli se non preferirebbe invece il ruolo di Tony. Il povero Kurt aveva sperato di non dover competere più con Blaine una volta che questi è passato dagli Warblers ai New DIrections, e adesso si ritrova accanto un rivale ricco non solo di talento, ma anche di quel sex appeal eterosessuale (o alla Rock Hudson...) di cui lui è completamente scevro.
Meno narrativamente produttiva è la parte di I Am Unicorn dedicata alle "ripetizioni" di danza che l'agguerrito Professor Schuester, con il supporto di Mike, impone ai suoi ballerini più deboli, lo "stoccafisso" Finn in primis: ma ogni scusa è buona, almeno per le signore, per rifarsi gli occhi ammirando le evoluzioni di Matthew Morrison e Harry Shum Jr..
Impagabile è anche Brittany in questo episodio, soprattutto quando, grazie all'incoraggiamento di Santana, scopre di essere speciale come un unicorno almeno quanto Kurt (anche se lei, giustamente, è un "bi-corno") e decide di competere alle elezioni scolastiche. E anche qui - almeno a giudicare dalle foto promozionali del prossimo episodio Asian F - Kurt rischia di trovarsi alle prese con un'avversaria davvero temibile.

Movieplayer.it

3.0/5