Glee - Stagione 2, episodio 4: Duets

Tante peformance degne di nota per un episodio che utilizza i duetti per esplorare le alchimie, i desideri e i problemi dei giovani Glee Clubbers.

Do we love Glee, my oh my? River deep, mountain high!
La recente vincitrice di un Emmy Jane Lynch si prende una vacanza, Mark Salling pure, Matthew Morrison si fa da parte, ed ecco un episodio di Glee tutto dedicato ai giovani Glee Clubbers, il cuore pulsante e musicale di questo popolarissimo show. Duets sono i brani che caratterizzano questo episodio, per lo più cantati a due voci con l'eccezione degna di nota di quello affidato all'incredibile estensione vocale di Chris Colfer, ma duetti sono anche le storyline, che vedono i ragazzi appaiarsi in maniera spesso inedita, e con conseguenze decisamente interessanti.

Puck, dunque, viene lasciato fuori per "esigenze creative", almeno secondo la versione ufficiale, ovvero per dare modo alla recluta Sam Evans (Chord Overstreet) di debuttare nei New Directions. Will annuncia infatti che Puck è stato arrestato per aver distrutto con l'auto di sua madre la vetrata di un supermercato, portandosi via il bancomat, ma anche che intende approfittare dell'occasione per lanciare il nuovo membro del gruppo, che ha evidentemente cambiato idea sulla sua partecipazione al Glee Club rispetto a Audition. Ora, Kurt subodora qualcosa di gay in Sam, se non altro perché ha la chioma ossigenata, e quando Mr. Schuester assegna loro il progetto settimanale, quello di trovare un partner e intonare un duetto mettendo anche in palio una cena da Breadstix (ristorante molto in voga e amato dai giovani per i suoi grissini), decide di fare il primo passo. Finn, però, che è convinto che i New Directions abbiano bisogno di Sam per arrivare alla competizione nazionale, cerca di convincere l'amico a desistere, dicendogli di essersi sentito in grande imbarazzo quando era lui l'oggetto delle attenzioni di Kurt.

Allo stesso tempo, Finn e Rachel decidono di "truccare" la competizione dei duetti presentando una performance sgradevole e offensiva e facilitare una vittoria di Sam (il quale, per parte sua, smentisce Kurt dimostrando che farebbe molto volentieri un duetto con Quinn e i suoi begli occhioni), che gli dia fiducia e lo convinca a rimanere nel club. Gli altri non sono altrettanto pronti a rinunciare alle megaporzioni di Breadstix: Santana, ad esempio, maltratta la sua friend with benefits Brittany e l'abbandona per cercare di convincere Mercedes a cantare con lei. Di rimando, Brittany seduce Artie, a cui prima non aveva mai rivolto la parola ("Ero convinta che fossi un robot"), per fare ingelosire Santana, ottenere un partner per la gara e divertirsi a decorare la sua sedia a rotelle; lui coglie l'occasione per negarsi alla sua ex Tina, che ripiega sul suo attuale boyfriend Mike, azzeccando però la canzone perfetta per un ballerino che non sa cantare (Sing! dal musical A Chorus Line).
Il tutto genera una serie di performance variegate che sono anche il pretesto per dare spazio ai personaggi, ai loro problemi e alle loro alchimie (peccato solo che non si concretizzi il duetto tra Heather Morris e Kevin McHale, speriamo per il futuro...): a sfondare musicalmente sono soprattutto Amber Riley e Naya Rivera grazie a una versione entusiasmante di River Deep, Mountain High (portata alla fama nel 1966 da Ike & Tina Turner) accompagnata da una coreografia sexy e coinvolgente; a convincere sul piano emotivo è ancora Chris Colfer, che con il suo Kurt affronta prima Finn e poi discute con il padre convalescente sulle sue difficoltà di unico teenager dichiaratamente omosessuale della cittadina, e finisce per celebrare il proprio coraggio e la propria solitudine duettando con sé stesso in Le Jazz Hot!, da Victor/ Victoria - altro pezzo clou di Duets. Molto ben riuscita la performance di Jenna Ushkowitz in coppia col "debuttante" Harry Shum Jr., mentre c'è poco di nuovo sotto al sole con i due duetti tra Lea Michele e Cory Monteith (Don't Go Breaking My Heart, del tandem Elton John e Kiki Dee, e With You I'm Born Again di Billy Preston e Syreeta Wright), come d'altronde nella dolce ma un po' piatta Lucky (nota nella versione di Jason Mraz e Colbie Caillat) di Dianna Agron e Chord Overstreet.
Lea Michele si riscatta con il brano di chiusura, come del resto Rachel, che fa un gesto finalmente davvero altruistico e offre anche a Kurt la possibilità di duettare: il risultato è un medley targato Judy Garland e Barbra Streisand, la soave Get Happy/Happy Days Are Here Again.
Come commentare cotanta dovizia, se non sottolineando ancora una volta la bravura dei giovani artisti e della crew tecnica che gestisce i loro numeri - e che vede alla guida questa volta un regista d'eccezione come l'attore Eric Stoltz. Ma di Duets colpisce anche la verve di Heather Morris, ormai divenuta spalla comica a 360 gradi e protagonista di una splendida gag ispirata a Lilli e il vagabondo (solo una delle tante perle umoristiche di questo episodio), e la celebrazione non solo della sessualità o dell'omosessualità ma della pansessualità, abbracciata con gioia in armonia con i temi di tolleranza e integrazione tanto cari a Ryan Murphy & soci; con tanto di ringraziamenti a Fox per la libertà creativa che assicura agli autori di uno show che ha così modo di consegnare il suo messaggio a un pubblico (meritatamente) sempre più vasto.