Glee - Stagione 2, ep. 8 e 9: Furt e Special Education

Due episodi non eccezionali ma, come spesso succede, lo show si fa perdonare la debolezza del plot con la forza dei numeri musicali: l'esibizione dei Sectionals è riuscita, anche e soprattutto grazie alle scelte 'alternative' di Will Schuester.

E' ormai giunto il momento dei Sectionals per i membri dei New Directions e per il loro coach Will Schuester, ma prima di questo importante banco di prova delle loro ambizioni, c'è il tempo, negli episodi Furt e Special Education, per momenti di grande intensità, sia in positivo che in negativo. Nel primo di questo tandem di episodi la mamma di Finn e il padre di Kurt annunciano le loro imminenti nozze, e ne nasce un'occasione per esplorare ancora una volta il rapporto tra i due ragazzi. Quando le fanciulle del Glee Club spronano i loro compagni a difendere Kurt dalle sempre più crudeli vessazioni del bullo Dave Karovsky, un pavido Finn, infatti, se ne chiama fuori per non mettere in pericolo la sua popolarità e il suo ruolo ritrovato di leader della squadra di football, che ha più bulli in seno che punti in classifica. Come spesso gli capita, Finn avrà modo di pentirsene e di farsi perdonare dedicando al "fratello" una sincera e plateale dichiarazione d'affetto (insieme al resto del Glee Club, che intona con lui Just the Way You Are di Bruno Mars), a cui segue, purtroppo, il temuto addio di Kurt, che, frustrato per il fatto che l'espulsione del suo tormentatore è stata revocata dal consiglio del McKinley High, ha deciso di trasferirsi alla Dalton Academy che gli è accessibile grazie al denaro che Burt e Carole avevano inizialmente destinato al loro viaggio di nozze.

Meno riuscita è la storyline di Furt dedicata a un altro matrimonio, quello di Sue Sylvester con Sue Sylvester. Sì, perché Sue ha rinunciato ai sogni d'amore, ha capito che è lei l'unico perfect match per sé stessa, e ha deciso di celebrare questa realizzazione: a festeggiare con lei arriva sua madre, la guest star di lusso Carol Burnett, verso la quale Sue prova un certo risentimento perché anni prima ha abbandonato lei e sua sorella Jean per andare a caccia di nazisti. Il discorso non è particolarmente fruttifero dal punto di vista narrativo e da quello musicale produce solo una pallida ed evitabile performance di Ohio, brano tratto dal musical Wonderful Town.

In Special Education arriva il momento in cui i New Directions devono affrontare ai Sectionals gli Warblers della Dalton e il loro nuovo membro Kurt Hummel. Questi, finalmente libero dall'angoscia che lo opprimeva per i corridoi della McKinley, fatica però un po' ad abituarsi all'uniforme e alla conseguente rinuncia alle sue eccentriche e sontuose mise, e anche all'atmosfera formale delle riunioni degli Warblers. Quando gli viene proposto di fare un'audizione per un solo (cosa che lo induce a chiedere aiuto a Rachel, così che i due hanno finalmente l'occasione di fare giustizia alla fissazione di lei per Evita intonando ovviamente Don't Cry for Me Argentina), Kurt ha la conferma inequivocabile che il gruppo non sa che farsene del suo gaio protagonismo, ma, per il momento, sembra propenso a cercare di adattarsi, cambiando tristemente il suo "piumaggio".

Intanto i New Directions superstiti vivono momenti altrettanto difficili; se Puck riesce in maniera rocambolesca ma senza troppe tribolazioni a trovare un dodicesimo membro del coro, i problemi arrivano dalle relazioni personali e dal fatto che Mr. Schue, spronato da Emma Pillsbury, decide di cambiare un po' le carte in tavola per i Sectionals e non puntare tutto sui solisti più navigati come Finn, Rachel e Mercedes. Così si decide che i pezzi forti dell'esibizione saranno un duetto tra Quinn e Sam, e un numero di danza di Brittany e Mark. Rachel ovviamente non gradisce il fatto di essere messa da parte, le sue proteste risvegliano il lato più malvagio di Santana che spiattella un segreto di Finn di cui sono a conoscenza tutti tranne la sua ambiziosa fidanzatina. Ma non sono solo Rachel e Finn ad avere qualche problema, perché altre due coppie, quelle formate da Artie e Brittany e da Tina e Mark, sembrano risentire del fatto che i due ballerini dedicano alle prove del loro duetto danzante più tempo di quanto non paia necessario alle rispettive dolci metà.
Il tutto esplode proprio al momento di entrare in gara, dopo aver applaudito l'ottima performance degli Warbler (che cantano Hey, Soul Sister dei Train) e il loro amico Kurt: e solo la sagacia e la grinta di Will Schuester riescono a salvare la situazione con un'opportuna pep talk.
Archiviati i Sectionals, dunque, si va avanti con almeno un paio di questioni irrisolte - la permanenza di Kurt alla Dalton, in primis - e un paio di cuori spezzati. Furt e Special Education non sono episodi eccezionali, in particolare il primo, e nel secondo non si sente nemmeno la mancanza di Sue Sylvester tanto era stata fiacca la sua parte in Furt. Ma lo show, come al solito, si fa perdonare la debolezza del plot con la forza dei numeri musicali: l'esibizione dei Sectionals (con The Time of My Life di Bill Medley e Jennifer Warnes e Valerie degli Zutons) è riuscita, anche e soprattutto grazie alle evoluzioni acrobatiche di Brittany e Mark, e assolutamente deliziosa è anche la chiusura di Special Education con Dogs Days Are Over di Florence and the Machine. Un po' meno incisive le produzioni di Furt, a parte la piacevole scena del matrimonio degli Hummel con un'allegra rendizione di Marry You di Bruno Mars.
Nel complesso, ci piange il cuore ad ammetterlo, c'è forse da denunciare uno sbilanciamento tematico a favore del personaggio di Kurt: la sua parabola è interessante e toccante, il personaggio funziona sempre bene e Chris Colfer è molto bravo, ma in uno show corale come questo una serie così lunga di episodi che vedono in primo piano un protagonista e le sue vicende rischia di lasciare in ombra altri nuclei narrativi importanti.
Naturalmente c'è tutto il tempo per rimediare, e anche Special Education dimostra che agli autori basta poco per includere nell'ordito numerosi dettagli mantenendo desta la curiosità. Insomma, in Glee We Trust.