Eleganza. È questa la prima parola che ci viene in mente quando pensiamo a Giorgio Armani. Eleganza tout court, fatta di linee pulite, giacche destrutturate, di un nero che non è mai solo nero e di tagli che fanno respirare il corpo. Il dizionario Armani ha insegnato al mondo della moda e a quello dei red carpet che la vera modernità è la misura, raggiungendo in definitiva quel "giusto mezzo" tra l'eccesso e il difetto di cui parlava Aristotele.
La sua scomparsa segna la fine di un'era, ma la sua idea di stile resta lì, lucidissima. I suoi abiti sono gli alleati perfetti delle star, in grado di farle sentire potenti senza armature, affascinanti senza effetti speciali. Rendiamo omaggio, allora, a "Re Giorgio" con una carrellata di look on e off screen che rendono tangibile l'impatto dello stilista piacentino a Hollywood e nel mondo.
Giorgio Armani nel cinema: i look maschili più glamour del grande schermo
Fin dagli esordi Giorgio Armani ha "liberato" gli uomini (e le donne) imponendo una nuova estetica di eleganza rilassata. Le star hanno abbracciato questa rivoluzione, ma alcuni film sono stati fondamentali nel processo.
Richard Gere in American Gigolò e la nuova idea di maschio

Il film di Paul Schrader è il punto zero e lanciò non solo la carriera di Richard Gere, ma anche la fama internazionale di Giorgio Armani che curò l'intero guardaroba del protagonista, definendo sullo schermo l'estetica dell'uomo anni '80. Completi fluidi dal taglio perfetto, camice aperte sul petto, trench color cammello e un fascino disinvolto: sono questi gli ingredienti del successo.
Il Cavaliere Oscuro: il Bruce Wayne di Christian Bale veste Armani

Quando non indossa il costume di Batman, Bruce Wayne è la massima espressione dell'eleganza di Gotham City e chi, se non Giorgio Armani, poteva cucire gli abiti del rampollo della Wayne Enterprises?
Per Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro - Il ritorno lo stilista collaborato con la costumista Lindy Hamming per creare i completi su misura indossati da Christian Bale. Il più cool? Il raffinato completo doppiopetto gessato grigio, senza dubbio.
Lo smoking bianco di Brad Pitt in Bastardi senza gloria

Nessuno potrà mai dimenticare Brad Pitt in Bastardi senza gloria e il merito è anche dello smoking bianco che il tenente Aldo Raine sceglie per la premier nazista. Si tratta di un impeccabile dinner jacket anni '40 color avorio, con revers in raso e ampie spalle, realizzato su misura da Giorgio Armani.
Un completo candido, indossato con visibile spacconeria da Brad Pitt che comunica subito lo status del personaggio, in netto contrasto con il finto accento italiano maccheronico. Vedere alla parola: iconico.
Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street

Nell'epopea di Scorsese The Wolf of Wall Street il guardaroba del protagonista Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio) è praticamente un tributo vivente al look Armani dell'era "yuppie". Il regista e la costumista Sandy Powell si sono rivolti direttamente a colui che quello stile lo ha inventato, ottenendo accesso ai suoi archivi storici.
Il risultato sullo schermo è eloquente: DiCaprio passa da giacche a doppio petto con spalle larghe, a completi più sobri man mano che il decennio avanza. La trasformazione stilistica accompagna la sua ascesa e la sua caduta, ma soprattutto è un simbolo di quanto Armani fosse il vero "guru" di Wall Street in quegli anni.
Le star e gli indimenticabili look Armani visti sui red carpet
Fuori dallo schermo, lo stilista ha semplicemente riscritto il dress code di red carpet e premi internazionali: smoking essenziali, tailleur androgini e abiti dalle linee pure che hanno cambiato per sempre l'immaginario.
Diane Keaton, la prima a osare con Armani

Forse, se quella notte degli Oscar del 1978 Diane Keaton non avesse scelto Giorgio Armani, non sarebbe diventato un'icona. Per fortuna non lo sapremo mai e dobbiamo ringraziare l'attrice: fu lei la prima in assoluto a sfoggiare Armani sul red carpet degli Academy Awards. Per ritirare l'Oscar per Io e Annie scelse un completo dal taglio maschile con giacca doppiopetto oversize e cravatta e lanciò Armani nell'iperuranio.
Lo smoking oversize di Julia Roberts ai Golden Globes 1990

Ai Golden Globe del 1990 una giovane Julia Roberts stravolse tutto e ritirò il premio in completo maschile. Invece del tradizionale abito da sera, Roberts osò un ampio blazer grigio e cravatta, presi off-the-rack dal reparto uomo.
Il risultato? Un look androgino giocoso e straordinariamente elegante, che ribaltò le aspettative sul dress code femminile sul red carpet. E che ancora oggi è un cult.
Jodie Foster, l'amica più fedele di "Re Giorgio"

Tra le tante muse di Armani, Jodie Foster merita un posto speciale. L'attrice è stata vestita dalla maison in quasi tutte le sue apparizioni più importanti sin dai primi anni '90.
Il caso più famoso restano gli Oscar del 1992: Foster vinse come miglior attrice per Il silenzio degli innocenti e salì sul palco in un outfit spettacolare - giacca chiara di seta faille leggermente rosata, tempestata di perline argento, portata con pantaloni ampi coordinati - e dimostrò che si può essere ultra-glamour anche in pantaloni.
Glamour Armani alla Mostra del Cinema di Venezia 2025
Per finire non possiamo non citare la quasi conclusa Venezia 82: sono tantissime le star italiane e internazionali che hanno sfoggiato un Armani sul red carpet.
Cate Blanchett e l'abito nero "riciclato"
Alla serata di apertura, Cate Blanchett ha illuminato il red carpet con un re-wear di Armani Privé: un lungo abito nero in velluto, scollatura profonda e ricami gioiello tono su tono, già indossato ai SAG Awards 2022. Sul tappeto rosso veneziano l'abito a sirena ha catalizzato i flash: glamour senza tempo, sicurezza e grande sartorialità. Blanchett non delude mai (e nemmeno lo stilista).
Valeria Bruni Tedeschi: diva in abito d'archivio
Per la premiere di Duse, Valeria Bruni Tedeschi ha indossato un abito nude d'archivio Giorgio Armani, interamente ricamato tono su tono. Linea diritta, luce soffusa e suggestione da diva d'altri tempi: un omaggio, riuscitissimo, alla "Divina" che interpreta sullo schermo.
Christoph Waltz e l'eleganza classica per Frankenstein
Christoph Waltz ha invece sfoggiato uno smoking nero dal taglio rigoroso, revers satin e tessuto con micro‑riga tono su tono per la premiere di Frankenstein. Eleganza old‑school senza fronzoli, perfetto contrappunto ai look più estrosi della serata. La prova che la classe made in Armani resta una scelta sicura sul tappeto rosso.
Il tuxedo di Aaron Taylor-Johnson è già uno statement
Sempre Frankenstein, sempre Armani, ma questa volta in versione tuxedo: camicia e giacca bianca su pantalone nero, papillon classico e taglio impeccabile che scolpisce la silhouette. A renderlo ancora più iconico sul red carpet è Aaron Taylor-Johnson con barba e capelli spettinati bilanciati dalla sartorialità pulita. Che dire se non: wow.
"Creare abiti che celebrino l'individuo, scomparendo addosso per far emergere la personalità di chi li indossa" era l'obiettivo dello stilista. Questi look lo confermano: obiettivo raggiunto, maestro.