Pochi autori, nel cinema americano contemporaneo, si sono rivelati in grado, spaziando da un genere all'altro, di destreggiarsi fra elementi decisamente cupi e macabri e pennellate di infallibile umorismo con la stessa disinvoltura dei fratelli Coen. In molte occasioni, fra l'altro, Ethan e Joel Coen hanno saputo amalgamare tali elementi in maniera tanto azzardata quanto funzionale, dando vita a uno stile che non ha tardato a fare scuola (un esempio su tutti, la serie antologica Fargo) e a imporsi come un autentico "marchio di fabbrica" per i due registi del Minnesota.
È pur vero che alcuni tra i film più famosi e acclamati dei fratelli Coen sono opere inesorabilmente drammatiche, da cui a tratti trapela un nichilismo disperato: basti pensare a L'uomo che non c'era, Non è un paese per vecchi o Il Grinta. In altre occasioni, tuttavia, una materia narrativa decisamente cruda - come nel cult del 1996 Fargo - è stata rielaborata comunque attraverso un registro impregnato di caustica ironica. E poi ci sono le commedie vere e proprie: quelle pellicole in cui lo humor di Ethan e Joel ha modo di 'scatenarsi' in tutta la sua forza dirompente.
L'ultima di queste in ordine di tempo, e aspettando l'imminente presentazione di The Ballad of Buster Scruggs in concorso al Festival di Venezia, è Ave, Cesare!, esilarante parodia realizzata dai Coen due anni fa e da annoverare fra le perle della loro filmografia. E appunto in occasione dell'arrivo di Ave, Cesare! nel catalogo di Infinity TV, proviamo a ripercorrere, in ordine cronologico, le varie declinazioni della comicità coeniana esaminando cinque fra le più riuscite commedie firmate da Ethan e Joel nel corso di trent'anni di carriera.
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1. Arizona Junior (1987)
Opera seconda dei fratelli Coen, quando ancora Joel Coen era accreditato come l'unico regista, Arizona Junior è stato inserito dall'American Film Institute nella classifica delle cento migliori commedie di tutti i tempi. La rocambolesca vicenda del film è quella della strana coppia formata dal giovane ex galeotto Herbert McDunnough (Nicolas Cage) e dalla poliziotta Edwina (Holly Hunter), che pur di soddisfare il proprio desiderio di essere genitori decideranno di rapire un neonato, provocando una catena di conseguenze incontrollabili. In Arizona Junior, il tono lieve e scanzonato del racconto arriva a sconfinare nei territori della pura farsa, offrendo al pubblico un primo assaggio del peculiare umorismo dei Coen, nonché di quegli improbabili criminali (o aspiranti tali) di cui è popolato il loro cinema.
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2. Il grande Lebowski (1998)
Uscito a due anni di distanza dal successo da Oscar di Fargo e accolto inizialmente senza troppo entusiasmo da parte del pubblico, Il grande Lebowski è un film rivalutato con il tempo e diventato da allora un assoluto cult movie, tanto da essere ancora oggi uno dei titoli più amati nella produzione dei Coen. Come già in Fargo, la trama è imperniata su un canovaccio tipicamente noir, fra intrighi, sequestri, indagini e criminali: in questo caso, però, i Coen rovesciano totalmente i codici dell'hard boiled, costruendo un giallo bizzarro e paradossale, a partire dal suo protagonista. Jeffrey Lebowski, detto il Drugo ("the Dude" nella versione originale), bislacco e trasandato uomo di mezza età vittima di un caso di omonimia, è un perfetto antieroe coeniano, incarnato da un Jeff Bridges in stato di grazia. Attorno a lui, fra memorabili scambi di battute, una galleria di fantastici comprimari, fra cui vale la pena citare quantomeno l'irruento Walter Sobchak di John Goodman.
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3. Fratello, dove sei? (2000)
Girato subito dopo Il grande Lebowski, e in parte sulla stessa falsariga, Fratello, dove sei? segna l'inizio della collaborazione tra i fratelli Coen e il divo George Clooney, che proprio grazie al ruolo del galeotto Ulysses Everett McGill, in fuga da un carcere del Mississippi all'epoca della Grande Depressione, ha avuto modo di sfoderare il proprio talento di interprete brillante, ottenendo anche un Golden Globe. Al suo fianco, in questa vivace commedia on the road al ritmo della musica folk, troviamo John Turturro e Tim Blake Nelson nei panni degli stralunati compagni d'evasione di Ulysses, in un ricco cast che comprende altri volti simbolo del cinema dei Coen, da John Goodman a Holly Hunter. Da antologia le sequenze in cui il film mette alla berlina il Ku Klux Klan, i cui membri sono dipinti come ennesime varianti del modello del fool coeniano.
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4. Burn After Reading (2008)
Uscito ad appena un anno di distanza dal trionfo di Non è un paese per vecchi, Burn After Reading - A prova di spia si è rivelato un altro grande successo nella carriera dei fratelli Coen, autori di uno spassosissimo divertissement che rovescia in parodia i canoni dello spy thriller. Il MacGuffin che fa da motore alla trama è un CD con le memorie - potenzialmente pericolose? - di un ex analista della CIA, Osbourne Cox (John Malkovich): e quando il disco finisce nelle mani sbagliate, un goffo tentativo di ricatto scatenerà un'assurda serie di eventi e di equivoci. Accanto a un inedito Brad Pitt nella parte di un personal trainer non troppo sveglio, la folta schiera di comprimari comprende talenti del calibro di George Clooney, Tilda Swinton, Richard Jenkins e una strepitosa Frances McDormand, qui in una delle migliori prove della sua carriera nel ruolo dell'impacciata Linda Litzke.
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5. Ave, Cesare! (2016)
E arriviamo così al recente Ave, Cesare!, altro formidabile esempio di un meccanismo corale messo al servizio di una parodia trascinante e raffinatissima. In questo caso, il bersaglio dei fratelli Coen è rappresentato dalla Hollywood degli anni Cinquanta e dal suo sfavillante star system: il microcosmo in cui si aggira Eddie Mannix (Josh Brolin), solerte fixer con il compito di ritrovare l'attore Baird Whitlock (George Clooney), star di un kolossal storico che rischia di tramutarsi in un disastro finanziario. Fra reporter invadenti, starlette in cerca di fama e misteriose spie sovietiche, Ave, Cesare! ci regala un fuoco di fila di gag e di battute tali da renderlo il film forse più divertente firmato da Joel ed Ethan Coen. In un cast quanto mai ampio e variegato si distinguono Tilda Swinton, Channing Tatum e, in un magistrale 'duetto' ambientato su un set, Ralph Fiennes e Alden Ehrenreich.