In un volo l'avevamo conosciuta, e in volo la ritroviamo. Evangeline Lilly per molti di noi sarà sempre "Lentiggini", cioè la Kate di Lost. Grazie a quel volo è approdata sull'isola, l'abbiamo conosciuta, ce ne siamo innamorati. Ora, nel suo nuovo film Ant-Man and the Wasp, è ancora in volo: è the Wasp, la vespa, eroina in grado di diventare minuscola come il suo partner, l'uomo formica, ma anche con due ali potenti in grado di farla arrivare ovunque.
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14 anni da Lost...
Sono passati 14 anni da quella prima stagione di Lost. Era impossibile non innamorarsi di Evangeline Lilly e della sua Kate. La classica bellezza irlandese, i capelli castani, le lentiggini, gli occhi verdi. La carnagione e i capelli resi dorati da quel sole che sull'Isola non mancava mai. Kate era un personaggio che aveva di tutto per attrarre: bella, allo stesso tempo bisognosa di protezione ma indipendente, con un passato burrascoso alle spalle. Non a caso si trovava in mezzo ai due leader del gruppo, il dr. Jack Shepard e Sawyer: il suo opposto, e il suo complemento, il primo, il suo specchio l'altro. Mentre nella realtà è stato un altro naufrago a rubarle il cuore, quel Dominic Monaghan che in Lost tutti conoscevamo, e amavamo, come Charlie, il musicista rock.
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Quell'apparizione in The Hurt Locker...
Deve molto a quella serie tv e a quel personaggio con cui ha convissuto più di sei anni, Evangeline Lilly, canadese dell'Alberta, con origini inglesi e irlandesi. E dire che, da piccola, in casa non aveva nemmeno la tivù. Una volta tornata dall'Isola alla vita reale, la sua carriera non ha forse preso l'impennata che tutti ci aspettavamo. Una breve apparizione, ma di quelle che lasciano il segno, nel cinema che conta, è stata quella in The Hurt Locker in cui era tutto l'opposto della Kate di Lost: era il porto sicuro, la casa, l'approdo, il supermercato per fare la spesa del sergente William James (Jeremy Renner), l'artificiere per cui la guerra era una droga, qualcosa da cui era impossibile stare lontano. In quei pochi frame Evangeline Lilly era fondamentale, tutto il contrasto tra i due mondi era dentro di lei.
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Dall'Isola alla Terra di Mezzo: Lo Hobbit
Ma il ritorno dall'Isola è stato per Evangeline il perdersi in un altro mondo, o un mondo altro se preferite, un altro universo di fantasia separato dalla realtà che è quella Terra di Mezzo nata dalla mente geniale di J.R.R. Tolkien e che Peter Jackson ha trasformato nel suo universo filmico. Evangeline è stata una delle protagoniste della seconda trilogia, quella de Lo Hobbit, in due film: Lo Hobbit: la desolazione di Smaug e Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate . Con quei tratti così gentili, gli occhi verdi dal taglio affusolato, le orecchie piccole e allungate, la carnagione chiara, è stato quasi naturale sceglierla per il ruolo di Tauriel, una degli elfi. Il trucco per le orecchie elfiche e per i capelli rossi c'è. Ma avrebbe anche potuto non esserci.
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Ant-Man and the Wasp: la prima donna con il nome nel titolo
Finita l'avventura nella Terra di Mezzo, Lentiggini è stata di nuovo catapultata in un universo filmico, potremmo dire l'Universo per eccellenza, il Marvel Cinematic Universe. E con un ruolo non da poco: la sua Wasp è la prima eroina, il primo personaggio al femminile ad avere il suo nome in un film del MCU, Ant-Man and the Wasp. Il suo personaggio si chiama Hope, speranza, ed è la figlia di Hank Pym, il primo Ant-Man e l'artefice della tecnologia che permette ai due eroi di diventare minuscoli, come degli insetti. Con la Kate di Lost, Hope ha in comune il passato difficile, che nel caso di Hope è stato la perdita della madre. Il look delle due eroine è invece agli antipodi: tanto è solare, nel senso di un corpo baciato/bruciato dal sole, un jeans e una canottiera, quello di Kate, tanto è lunare quello di Hope. L'incarnato è pallido, i capelli sono scuri, molto scuri. Dal caschetto nero alla Louise Brooks del primo film si è passati a un taglio più lungo, ma la sostanza non cambia. I capelli spesso le coprono il volto, e anche gli abiti sono scuri, accollati, castigati. In tutta la prima parte del film Hope è ancora molto cupa, tesa, dolente per la scomparsa della madre, non ancora elaborata. Le sue labbra, sottili e disegnate alla perfezione, sono ancora spesso strette, increspate, la piega ai lati della bocca è evidente.
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Michelle Pfeiffer, gli Avengers e la speranza
Ma, come lascia presagire il suo nome, Hope, la speranza prende il sopravvento nella seconda parte del film. Hope diventa The Wasp. I suoi capelli sono raccolti in una coda di cavallo che lascia scoperti i perfetti tratti del viso. Ma, soprattutto, Evangeline Lilly indossa un'attillata tuta nera, ed è forse (anche se non possiamo dimenticare la Black Widow di Scarlett Johansson) l'eroina in tuta più sexy dai tempi della Catwoman di Michelle Pfeiffer. Che è anche lei nel cast di Ant-Man and the Wasp, e impersona la madre di Hope. Sembra passata di qua proprio per passarle il testimone, le movenze feline, la figura slanciata. Evangeline ha ancora il fisico di una ragazzina, minuto e atletico: come la Kate di Lost, ama davvero arrampicarsi sugli alberi, e forse deve la sua forma fisica anche a questo. "Devo ammettere che sono tornata principalmente per indossare la tuta di Wasp. Hope voleva disperatamente seguire le orme dei suoi incredibili ed eroici genitori: finalmente c'è riuscita e lo sta facendo molto bene" ha dichiarato nelle note di produzione del film. Evangeline Lilly sarà anche nel prossimo film degli Avengers. Perché la squadra di supereroi, mai come in questo momento, ha bisogno di Hope. Ha bisogno di speranza.
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