Emmy 2022, il commento alle nomination: Succession in prima fila, boom per The White Lotus

Emmy Award 2022: Succession, Ted Lasso e Hacks fanno il pieno di nomination, mentre fra le novità si impongono The White Lotus, Only Murders in the Building, Scissione e Squid Game.

Emmy Uvvuexw
Le statuette degli Emmy Award

Sono state annunciate martedì pomeriggio (ora italiana) le nomination agli Emmy Award 2022, i massimi riconoscimenti della TV americana, e come previsto a darsi battaglia sono soprattutto i due colossi della serialità contemporanea: HBO e Netflix. Dopo il plebiscito riscosso agli Emmy 2021 (quarantaquattro premi su centoventinove candidature), quest'anno Netflix perde un po' di terreno in termini di nomination, centocinque in totale, ma può contare comunque su titoli acclamatissimi quali Ozark e Stranger Things e su un nuovo concorrente, quello Squid Game che ha registrato cifre record in tutto il mondo. Ben più ampio il bottino della HBO (inclusa la sua 'costola' HBO Max), ovvero centoquaranta candidature, con diversi show con ottime chance di fare la parte del leone alla cerimonia del 12 settembre.

Ozark 4 Parte 2 26 04 2022 Vesuvius
Ozaark 4: la famiglia Byrde al completo dopo un incidente stradale

Nel duello all'ultimo voto fra HBO e Netflix, possono comunque ritenersi soddisfatti altri due servizi di streaming che, di anno in anno, si sono guadagnati un posto sempre più ampio nelle attenzioni dell'Academy of Television Arts & Sciences: Hulu, che mette a segno ben cinquantotto nomination, e Apple TV+, che sale a quota cinquantadue; surclassata dunque Disney+, che scende invece a trentaquattro nomination (e sconta l'assenza di The Mandalorian), seguita a stretto giro di posta dalle trenta candidature di Amazon Prime Video. Ma al di là della contesa fra i vari network, andiamo ora ad analizzare i titoli che si preannunciano come i protagonisti dell'edizione numero 74 degli Emmy Award.

Emmy 2022: Succession e Ted Lasso dominano le nomination

Il grande ritorno di Succession ed Euphoria

Succession
Succession: un'immagine promozionale della stagione 3

Partiamo dal settore delle serie drammatiche, che vede in primissima fila la terza stagione di Succession, con venticinque nomination in tutto. Forte dei nove Emmy conquistati in precedenza, la cinica saga familiare del clan dei Roy è il titolo capofila di quest'anno, con Brian Cox e Jeremy Strong che tornano a competere fra gli attori e un consenso talmente trasversale da renderlo il grande favorito in numerose categorie. Succession, fra l'altro, stabilisce un record assoluto per numero di interpreti in lizza in un singolo anno (addirittura quattordici), superando il primato di Radici nel 1977. Oltre a Succession, nel campo delle serie drammatiche la HBO può vantare pure la seconda stagione del teen drama Euphoria, accolto dai giurati degli Emmy con ben sedici candidature e con la giovane star Zendaya lanciatissima per un bis come miglior attrice. Ritornano in competizione anche il crime drama Ozark (alla quarta e ultima stagione), con Jason Bateman e Laura Linney, e il popolarissimo Stranger Things, entrambi con tredici nomination.

Succession 3, la recensione: nessun riposo per i Roy

Le nuove serie drammatiche, da Squid Game a Scissione

Scissione 05
Scissione: Adam Scott in una foto della serie Apple

Ma il concorrente più temibile di Netflix, nel campo delle serie drammatiche, è probabilmente Squid Game, prima produzione in lingua non inglese ad essere candidata come miglior serie. Il thriller coreano che ha conquistato un numero gigantesco di fan in tutto il mondo si presenta ai nastri di partenza degli Emmy Award con quattordici nomination, stessa cifra raggiunta dal più complesso e sofisticato Scissione: dramma psicologico dai contorni fantascientifici proposto lo scorso inverno da Apple TV+, Scissione tenterà di sfidare gli altri contendenti, forte del solido sostegno della critica. A chiudere la categoria principale, con sette nomination a testa, sono infine la sesta stagione di Better Call Saul, serie finora mai premiata agli Emmy (neppure per l'ottimo Bob Odenkirk, di nuovo in gara), e una novità targata Showtime, Yellowjackets, con Melanie Lynskey candidata come miglior attrice. Ignorati del tutto o quasi, invece, due titoli molto seguiti dal grande pubblico quali This Is Us e Yellowstone.

Scissione, la recensione: All work and no play...

Secondo match fra Ted Lasso e Hacks

Ted Lasso Stagione 2
Ted Lasso: un'immagine della stagione 2

Dopo il trionfo di un anno fa (sette Emmy su venti nomination), si aggiudica un'altra ventina di candidature Ted Lasso, serie comica creata e interpretata da Jason Sudeikis nei panni del personaggio eponimo, allenatore di una squadra di calcio della Premier League. A sfidare Ted Lasso, titolo di punta nel catalogo di Apple TV+, sarà per il secondo anno consecutivo Hacks (diciassette nomination in tutto), con un'irresistibile Jean Smart nel ruolo di una diva della stand-up comedy. Oltre ad Hacks, forte dei successi del 2021, la HBO schiera in questa categoria altri due concorrenti già ben noti agli spettatori: l'undicesima stagione della storica sitcom Curb Your Enthusiasm e l'atteso ritorno del serial killer Bill Hader nella terza stagione della black comedy Barry (quattordici nomination).

Ted Lasso 2, la recensione: c'è un nuovo coach in città

Only Murders in the Building: il terzo incomodo fra le serie comiche?

Oms1 101 Cb 2588Rt 1
Only Murders in the Building: i protagonisti in una scena

In una categoria che propone altri 'ritorni' eccellenti, come La fantastica signora Maisel (dodici nomination) e What We Do in the Shadows, figurano però anche due importanti new entry: il mockumentary Abbott Elementary, ideato e interpretato da Quinta Brunson e trasmesso dalla ABC (l'unica rete generalista a piazzare una candidatura come miglior serie), e soprattutto Only Murders in the Building. Tra i fiori all'occhiello nel catalogo di Hulu, questo giallo dai toni farseschi - di cui è attualmente in corso la seconda stagione - totalizza ben diciassette nomination, incluse quelle per i co-protagonisti Steve Martin e Martin Short. A sorpresa, è invece esclusa dalla categoria principale la terza stagione di Atlanta, di e con Donald Glover, che sconta presumibilmente i quattro anni di assenza dagli schermi.

Only Murders in the Building 2, la recensione: Harder, Better, Faster, Murderer

Testa a testa fra The White Lotus e Dopesick

White Lotus
The White Lotus: un'immagine della serie

Passando infine al settore delle miniserie o serie antologiche, due titoli hanno catalizzato l'interesse dei membri dell'Academy: The White Lotus della HBO, satira a tinte noir di ambientazione vacanziera incentrata sugli ospiti di un lussuoso resort delle Hawaii (venti nomination in tutto), e Dopesick di Hulu, affresco corale sul dramma della dipendenza da oppioidi e sulle indagini legate a un controverso farmaco (quattordici nomination). Entrambe le miniserie hanno riscosso una valanga di candidature fra gli attori, confermando la discutibile tendenza degli Emmy a concentrare i propri favori su un ristretto numero di show a scapito di altre serie ignorate del tutto o quasi: ad esempio, fra i quattordici candidati come interpreti secondari (uomini e donne), otto provengono dal cast di The White Lotus e cinque da quello di Dopesick, che piazza inoltre Michael Keaton in prima fila fra i protagonisti.

The White Lotus, la recensione: crisi esistenziali tra satira, black comedy e dramma

Gli altri candidati, da Colin Firth ad Andrew Garfield

The Staircase Colin Firth Toni Collette
The Staircase: Colin Firth e Toni Collette guardano il soffitto

Oltre a Dopesick, nella cinquina per la miglior miniserie Hulu vanta anche Pam & Tommy (dieci nomination), con Lily James e Sebastian Stan in lizza per i ruoli di Pamela Anderson e Tommy Lee, e The Dropout, interpretato da Amanda Seyfried; Netflix deve accontentarsi invece di Inventing Anna, con protagonista Julia Garner. Fra gli interpreti di miniserie in gara per l'Emmy trovano posto anche nomi del calibro di Colin Firth e Toni Collette per The Staircase, Oscar Isaac per Scene da un matrimonio (che vede snobbata però Jessica Chastain), Andrew Garfield per In nome del cielo e Sarah Paulson per Impeachment - American Crime Story. Fra gli illustri esclusi, fumata nera per la Michelle Pfeiffer di The First Lady e la Julia Roberts di Gaslit, due biopic a sfondo politico che devono accontentarsi di un pugno di candidature tecniche.

Pam & Tommy, la recensione: cronaca di una storia d'amore... in vendita