Come lascia intendere la nostra recensione di Dietro la notte, dal 28 aprile su Sky Cinema, se conoscessimo l'identità dell'autore, il toscano Daniele Falleri, potremmo pensare a un film scritto da donne. Dietro la notte è, infatti, un thriller al femminile che vede protagonista Stefania Rocca nei panni del capo della sicurezza di un importante opificio che ha il compito di scortare fino a Dubai un carico di preziosi diamanti. Fin dalla prima sequenza, il film esplicita la presenza di un conflitto tra sessi visto il modo in cui Marta Colombi - questo è il nome del personaggio della Rocca - viene trattata dal suo odioso capo. A riappacificare la grintosa Marta col mondo (maschile) interviene poco dopo Bruno (Fortunato Cerlino), il fidanzato illusionista che sfrutta le sue abilità magiche per rasserenare buona la compagna.
Dietro la notte si consuma nell'arco della notte precedente alla partenza di Marta per Dubai. Dopo che la donna ha messo al sicuro i diamanti in cassaforte e dopo che lei è Bruno sono andati a dormire, l'arrivo di un misterioso ladro trasformerà la nottata in un inferno. A complicare ulteriormente la situazione interverrà il ritorno inaspettato di Elena, figlia adolescente di Marta che avrebbe dovuto passare la notte a casa di un'amica. Con il fidanzato k.o. e la figlia da proteggere, Marta dovrà fare appello a tutta la sua forza, interiore e non, per tirarsi fuori da una situazione difficile. Ma le cose non sono come appaiono.
Un thriller fuori dai canoni
Cinema di genere all'italiana. La scommessa di Daniele Falleri, regista di lunga esperienza televisiva e teatrale qui al debutto nel lungometraggio, è realizzare un thriller originale sfruttando il talento di un cast variegato e pronto a mettersi in gioco con un lavoro anomalo. Un film che gioca costantemente d'anticipo, spiazzando lo spettatore e rimescolando le carte in tavola ogni volta che sembra di aver chiara la situazione. Sono tanti gli ingredienti di Dietro la notte, a volte perfino troppi, ma l'impressione è che il film voglia dichiarare le proprie intenzioni anche a costo di rinunciare alla sottigliezza.
Basta prendere ad esempio l'incipit, in cui facciamo la conoscenza di Marta Colombi, una bionda avvenente che si muove agile su tacco 12 rivendicando le proprie capacità nonostante l'ostruzionismo del proprietario dell'opificio. La grinta di Marta, necessaria per sopravvivere in un mondo governato da uomini, si contrappone alla leggerezza di Bruno, giocoso, remissivo, comprensivo. Capace di fare un passo indietro quando si trova a fianco della sua donna. Dietro la notte si gioca tutto su questi contrasti, sulle tinte forti (e non solo a livello cromatico). Da Giulia, la sorella di Marta arrabbiata col mondo, a Elena, che invece è arrabbiata solo con la madre, ogni personaggio sembra impegnato a ribadire con impazienza la sua natura e le sue intenzioni, come se nutrisse scarsa fiducia nel non detto cinematografico. O forse si tratta di un tentativo di gettar fumo negli occhi dello spettatore per impedirgli di intuire cosa c'è sotto?
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Voglia di divertire raccontando il presente
Al primo livello, Dietro la notte è un prodotto di intrattenimento. Daniele Falleri si preoccupa di costruire una trama spiazzante e imprevedibile. Sotto questo aspetto, la missione sembra compiuta. Gli eventi compressi nell'arco di una notte si susseguono veloci e i numerosi colpi di scena non risultano mai telefonati. In questo plot fitto di momenti action si incastona perfettamente l'interpretazione di Fortunato Cerlino il cui talento duttile gli permette di fare praticamente tutto, anche di lasciarsi andare a momenti di gigioneria, stavolta in perfetta coerenza col personaggio. Stefania Rocca dà profondità alla sua Marta che prova a essere una buona madre senza per questo rinunciare ai suoi desideri e alle sue ambizioni, mentre nei panni della sorella, Roberta Giarrusso costruisce una bad girl grintosa, in lite col mondo, ma capace di grande tenerezza nei confronti della nipote Elena (l'emergente Elisa Visari).
Tra sequenze d'azione, scontri, liti e qualche momento ironico, Dietro la notte corre veloce verso il finale. Il film, che strizza l'occhio a un genere molto frequentato come quello del thriller "tutto in una notte", non nasconde però l'ambizione di raccontare qualcosa sul mondo, sulle ingiustizie e sulla lotta per per l'emancipazione femminile. A tratti si percepisce qualche incertezza nei toni da adottare che si riflette sui personaggi, aggiungendosi a qualche macchinosità nel plot dell'intrigo e nell'incastro di alcuni personaggi secondari (il fidanzato di Elena e soprattutto il travestito Alfio). Sicura ed efficace la regia, a cui si aggiungono il bel lavoro di Davide Manca sulla fotografia, che infonde un'anima pop al film spaziando dalla cupezza delle sequenze notturne a un tripudio di colori vivaci, e le musiche di Vittorio Giannelli.
Conclusioni
Un thriller anomalo che risente di tante influenze diverse nello sforzo di realizzare un prodotto originale, come trapela dalla nostra recensione di Dietro la notte, film al femminile che vede due sorelle in lotta per l'affermazione in un mondo di uomini. Stefania Rocca e Fortunato Cerlino guidano un cast "pronto a tutto" in un film ricco di spunti a cui si perdona qualche macchinosità nello script.
Perché ci piace
- Lo sforzo per uscire dai canoni confezionando un prodotto originale, che attinge ai generi dando vita a un melting pot unico.
- Fortunato Cerlino ruba il cuore di Stefania Rocca e un po' anche il nostro nei panni di un illusionista pieno di sorprese.
- La capacità del regista Daniele Falleri di far sua l'istanza femminista in una storia di donne forti e pronte a tutto.
- La fotografia e il look del film lasciano il segno.
Cosa non va
- Qualche macchinosità nello script a tratti fa cigolare il complicato intreccio.
- Alcuni personaggi secondari si innestano con difficoltà nel plot.