Dexter - Stagione 6, episodio 7: Nebraska

Dopo la morte di fratello Sam, Dexter si trova ad affrontare il 'ritorno' del fantasma del fratello Brian, che con tutte le sue forze tenta di spingerlo nuovamente verso l'oscurità dopo un periodo di titubanza. E poi il viaggio in Nebraska rincorrendo i sanguinosi strascichi della storia familiare di Trinity, le importanti novità sulle indagini dei killer del Giorno del Giudizio e Travis che si rifiuta di continuare il suo percorso di morte con Gellar.

Un episodio on the road per Dexter, in viaggio verso il Nebraska sulle tracce di Jonah, il figlio di Trinity, dopo la notizia del ritrovamento dei cadaveri della madre e della sorella. Nessuno sa che Trinity è morto, a parte Dexter che l'ha ucciso, ed è proprio per questo motivo che quest'ultimo decide di prendersi qualche giorno di vacanza dal lavoro per 'aggiustare' le cose. Insieme all'ingombrante presenza del fratello Brian, tornato dopo la morte di Sam per cercare di riportare Dexter ulla famosa cattiva strada, il nostro eroe si mette in marcia verso il Nebraska per evitare che un altro killer rimanga impunito.
Gli effetti devastanti della morte di Sam si fanno sentire in questo episodio nella testa di Dexter, alle prese con un contraccolpo psicologico non indifferente dopo le grandi speranze di cambiamento affogate in mare insieme al giovane assassino dell'amico.
Grazie a Brian c'è un ritorno all'anarchia, al libero arbitrio, alla piena libertà di uccidere senza sensi di colpa o interferenze, al libero sfogo della natura di assassino di Dexter. Lo dimostrano l'avventura sessuale con la ragazza dell'autogrill alla quale poi ruba la pistola (incurante delle possibili telecamere presenti nel negozio) che userà per sparare in libertà a tutti i cartelli stradali e sfogare così il suo egocentrismo represso.

A ruota libera, forse per la prima volta, Dexter si lascia andare, si convince di aver bisogno di tornare alle origini, riuscendo però anche a divertirsi ascoltando musica ad alto volume, uccidendo senza remore il titolare del motel che si era fatto un po' troppo minaccioso. E' un continuo fluttuare per Dexter, tra la sua coscienza, le responsabilità di padre e di fratello, le apparizioni positive e negative che si susseguono nel suo inconscio, in un turbinio di emozioni e di istinti primordiali da cui non riesce a divincolarsi. Ed è così, in preda all'impulsività, che Dexter entra in casa di Jonah cercando le prove della sua colpevolezza, lo affronta rivelandogli senza timori di aver ucciso il padre e di conseguenza di sapere che l'autore dei due omicidi è lui, per poi lasciarlo andare proprio nel momento decisivo, quando è completamente soggiogato sotto le sue mani, perchè il ragazzo in un ultimo atto di sincerità gli confessa di aver ucciso la madre solo per vendetta e per rabbia dopo il suicidio della sorella. La vita di Jonah è il prezzo che Dexter deve pagare in quel momento per riacquistare il suo equilibrio, perchè per la prima volta si trova di fronte a qualcuno che gli chiede di morire e la cosa lo spiazza. Dexter vuole che Jonah perdoni se stesso e riesca a capire che quel che ha fatto è sbagliato, ma non troppo. Agisce così perchè vuole dimostrare a Jonah che si può scegliere cosa diventare nella vita e per dimostrare a se stesso che il piccolo Harrison non ha un futuro criminale già segnato.
Dexter lascia così in vita l'unica persona che potrebbe svelare la sua vera identità e in contemporanea si libera di Brian e di tutte le sue titubanze, a conti fatti fa il contrario di quel che aveva sempre fatto fino a quel momento: uccide un innocente senza scrupoli e solo per un 'incidente' di percorso e risparmia un assassino che ha sì ucciso a sangue freddo la madre, ma lo ha fatto solo per vendetta e per rabbia. Un po' quel che fa lui quando uccide.

Una libertà di azione riconquistata da Dexter che è auspicata anche da Travis, piombato in una crisi sempre più profonda e deciso a rinunciare all'ultimo delirante capitolo della saga di morte programmata da Gellar.
Dal canto suo il professore ha iniziato a lavorare alla costruzione della bestia dalle sette teste che sarà protagonista, insieme all'ignota meretrice di Babilonia, del successivo tableau finale.
Quel che è sempre più chiaro è l'effettiva immaginarietà di Gellar, che compare sempre e solo quando non c'è nessuno a vederlo e che nei racconti della ragazza liberata da Travis nella puntata precedente è pressoché inesistente, eccezion fatta per i momenti in cui viene nominato da Travis. Esattamente quello che accade a Dexter con Brian. Emblematica a questo proposito la scena dell'uccisione del barbuto tuttofare del motel con il rastrello, dapprima impugnato da Brian e con il successivo stacco di camera su Dexter che prende il posto del fratello come autore materiale dell'omicidio. Come dice Dexter: "deve pur esserci una luce da qualche parte, l'oscurità da sola non può esistere". Che la luce nella vita di Travis sia proprio la presenza della sorella che lo accoglie in casa senza capire il vero motivo della sua visita? O che la famosa luce sia rappresentata da Dexter che lo aiuterà finalmente a liberarsi?

Il fantasma di Harry contro quello di Brian, Travis contro il suo alter-ego Gellar, Debra contro LaGuerta, Dexter contro Jonah e contro le sue stesse pulsioni. Presenze ancora da comprendere a fondo quella del nuovo assistente di Masuka, nonché ambiguo corteggiatore della baby-sitter di Harrison, autore di un inquietante videogame sulla Squadra Omicidi di Miami, e la presenza di Quinn che si scusa con Deb per i suoi recenti deliri e prova un riavvicinamento. Che uno tra Quinn e il mago dei videogiochi si accorga della strana assenza di Dexter e decida di indagare sulla destinazione della sua improvvisa e rigenerante vacanza? Che non sia la sorella di Travis la chiave della sua redenzione?