Quattro famiglie e più linee temporali hanno una importante conseguenza: tanti interpreti e un casting complesso. È così Dark, la prima serie tedesca di Netflix dal 1 dicembre nel catalogo del servizio streaming, che parte dalla sparizione di due ragazzi per sviluppare i propri misteri come un grande rompicapo da risolvere. Una serie complessa, che richiede attenzione e dedizione oltre che "più di una visione" come ci spiega uno dei suoi giovani interpreti, Louis Hofmann nel nostro incontro berlinese, "con la consapevolezza che si acquisisce guardando la stagione," continua, "si percepiscono in modo diverso alcuni dettagli del primo episodio."
Hofmann è l'interprete di Jonas e lo abbiamo incontrato in una Berlino già fredda nonostante l'inverno ancora lontano qualche settimana. Insieme a lui c'è un'altra esponente della generazione più giovane di Dark, Lisa Vicari, che dà il volto a Martha Nielsen. Aperti, sorridenti, entusiasti di un lavoro che può dare una forte spinta alla loro carriera, i due ragazzi hanno raccontato se stessi ed i loro personaggi, ma anche dettagli di una lavorazione lunga 155 giorni che non è stata avara di difficoltà e sfide.
Leggi anche: Dark, la sorpresa di Netflix tra misteri ed enigmi
Jonas e Martha, i personaggi di Dark
Ci dite qualcosa sui vostri personaggi?
Louis Hofmann: Il mio personaggio fa parte della famiglia Kahnwald, si chiama Jonas ed è molto introverso. All'inizio della serie è un giovane ferito, suo padre si è ucciso tre mesi prima e lui è stato sotto cure psichiatriche. Al suo rientro deve affrontare il fatto che non è cambiato molto, vede suo padre in sogno e nelle sue fantasie, torna a scuola e cerca di comportarsi normalmente, ma si ritrova invischiato in questa vicenda misteriosa relativa alla cava e capisce di esser parte di un grosso segreto familiare. Tutto quello che desidera è di tornare alla normalità.
Lisa Vicari: Martha è una ragazza della cittadina, ha un fratello maggiore ed uno minore. Fa parte di una famiglia normale, ma ha un'anima creativa, le piace esprimere sé stessa attraverso il teatro, legge molto ed ha una relazione con Bartosz, il miglior amico di Jonas. Ma al ritorno di quest'ultimo i suoi sentimenti vengono messi alla prova.
Come avete avuto la parte? Ci sono stati dei provini?
Louis Hofmann: Ho letto che questa serie sarebbe stata fatta a febbraio 2016, ho letto che si sarebbe trattato della storia di quattro famiglie ed ho subito voluto farne parte. Ho ricevuto l'invito al casting il giorno del mio compleanno, a giugno, e dopo aver letto lo script dei primi episodi non ho avuto nessun dubbio.
Lisa Vicari: Anche io ho letto i primi due episodi dopo la chiamata per il casting e dovevo sapere come sarebbe andata avanti! E volevo farne parte, assolutamente. Inizialmente ero stata scelta per un ruolo diverso, ma alla mia terza chiamata mi è stato proposto il ruolo di Martha ed ho fatto il provino proprio con Louis.
Louis Hofmann: La cosa divertente è che dopo che provato la scena una volta, Bo ci ha detto "se dipendesse solo da me, avreste la parte".
Lisa Vicari: E non sapevamo se potevamo essere felici o meno!
Louis Hofmann: Questo perché deve arrivare anche l'ok da Netflix e ci sono volute un paio di settimane per ottenerlo.
Come vi siete preparati per la parte?
Lisa Vicari: Ho una scena in teatro che è molto emozionante e mi sono prepara con il cast e con un coach perché non avevo mai fatto teatro prima ed era una nuova esperienza trovarmi davanti a così tante persone.
Louis Hofmann: Abbiamo fatto molte prove, abbiamo letto tante volte le scene più importanti tutti insieme, in modo da essere pronti una volta arrivati sul set. In più in questo modo abbiamo imparato a conoscerci tutti prima di iniziare le riprese.
Lisa Vicari: Bo pensava che noi dei gruppo di adolescenti dovessimo conoscerci prima, così ha organizzato escursioni e altre attività per farci legare. Ed ha funzionato! Infatti abbiamo fatto così tante cose insieme, anche al di fuori del periodo delle riprese.
Leggi anche: Dark, parlano gli autori: "Ecco la nostra serie tra Lost e Twin Peaks"
Dark e la difficoltà del set
Che ricordi avete delle riprese? È stato un processo lungo, ma a parte le attività di team building, come è stato?
Louis Hofmann: È stato bagnato. Bagnato, scuro e freddo.
Lisa Vicari: Ma ho dei bei ricordi delle riprese, perché tra una scena e l'altra non facevamo altro che scherzare. Ci sono stati tanti momenti divertenti e penso che sia difficile immaginarlo, considerando il tono della serie, ma abbiamo passato momenti bellissimi e non volevo lasciare il set.
C'è un aneddoto divertente che ricorderete delle riprese di Dark?
Lisa Vicari: Stavamo girando le scene con la pioggia, correndo nella foresta, e l'abbiamo dovuta ripetere molte volte, avanti e indietro, sempre correndo, urlando e piangendo, ed eravamo così stanchi, bagnati e infreddoliti che non riuscivamo più a correre e uno di noi è scivolato ed è caduto facendo scoppiare tutti a ridere.
A parte sopravvivere alla pioggia, qual è stata la sfida più grande di Dark?
Louis Hofmann: Sicuramente la lunghezza delle riprese, perché è stato necessario sviluppare il personaggio per un periodo di tempo molto lungo. Io e Bo l'abbiamo definito sin dal principio, ma sapevamo che ci sarebbe stato molto altro da scoprire andando avanti. Jonas è un ruolo tragico che si trova in momenti molto intensi nel corso della serie che gli fanno ripensare e dubitare ciò in cui era solito credere. E questi momenti sono stati sempre delle grandi sfide.
Com'è stata l'interazione con la generazione più adulta di attori?
Lisa Vicari: Tra le attrici adulte quella con cui ho legato di più è Jördis Triebel, che interpreta mia madre. È stato bellissimo lavorare con lei, ho imparato sempre qualcosa di nuovo, anche solo guardandola lavorare. Avevamo un grosso litigio in una scena e mi ha aiutato tantissimo a renderla nel modo giusto.
Louis Hofmann: Ho avuto modo di lavorare con molti altri attori nel corso della serie ed è stata una buona opportunità sia per il mio personaggio che per me, perché ho potuto confrontarmi con tanti grandi attori ed attrici. A volte quando sei giovane è difficile guadagnarsi il rispetto, non essere trattato come un ragazzino, ma non è stato così in questo caso. Avevo girato in precedenza un film con Oliver Masucci e ci conoscevamo bene ed è stato bello ritrovarlo qui, anche se avevamo solo una scena insieme.
Leggi anche: Dark e il concetto di tempo: "Linee parallele che non possono influenzarsi"
Dark e la nostalgia degli anni '80
Che ne pensate del confronto con Stranger Things e di tutto il discorso sulla nostalgia degli anni '80?
Louis Hofmann: Ci sono delle ovvie similitudini, ma quando guardi la serie capisci che si tratta di qualcosa di molto diverso. Non ci preoccupa molto il confronto con Stranger Things, perché è una buona serie. Ci aiuta. Se la gente che ha guardato quella serie penserà di poter guardare Dark, sarà una cosa positiva. Quindi paragonateci pure!
Siete pronti a diventare i nuovi Stranger Things Kid che tutti vogliono in giro per il mondo?
Louis Hofmann: No, perché la nostra serie è più focalizzata sugli adulti, sulle famiglie, e i personaggi principali non sono i ragazzi. È una serie più corale, vista da una prospettiva multi-generazionale. Quindi no, non mi sono preparato per essere il nuovo Dustin, né lei per essere la nuova Eleven.
Cosa fareste se tornaste agli anni '80?
Louis Hofmann: Andare a concerti di artisti di quel periodo.
Lisa Vicari: Comprare i vestiti di quel periodo... ma sicuramente non mi farei acconciare i capelli. Mi piace molto la musica di quel periodo, anche io andrei a concerti.
Louis Hofmann: E poi mi preoccuperei di come tornare indietro!
Leggi anche: Stranger Things 2: oltre nostalgia, la conferma di uno dei pochi veri fenomeni di questo decennio
Giovani, ma esperti
Avete visto altre produzioni internazionali di Netflix, come le europee Marseille e Suburra?
Lisa Vicari: Ho guardato Narcos , che non è Europea ma ha molte parti non in inglese. L'ho apprezzata molto perché la storia è accessibile e coinvolgente anche per un pubblico internazionale.
Louis Hofmann: E spero che lo stesso accada con Dark, perché penso che l'unico ostacolo potrà essere quello del linguaggio. Ma credo e spero che una volta entrati nella storia, sia così coinvolgente da dimenticarsi della lingua e dei sottotitoli.
Non è la vostra prima esperienza, ci raccontate cosa avete fatto prima?
Lisa Vicari: Ho lavorato solo a progetti tedeschi prima. Al cinema ho lavorato nel 2012 a Hell, una storia apocalittica su tre persone che scalano una montagna per trovare l'acqua perché la Terra è ormai secca. Di recente invece sono stata in una classica serie tedesca, Tatort.
Louis Hofmann: Io ho debuttato nel 2011, un primo film e poi Tom Sawyer. La cosa divertente è che Lisa ha preso a 14 anni il New Faces Award per Hell lo stesso anno in cui io l'ho preso per questo film. Successivamente sono stato in un film chiamato Sanctuary, su un ragazzo mandato in una centro di recupero che è stato il mio primo film più adulto, prima di Land of Mine - Sotto la sabbia che è stato candidato all'Oscar quest'anno, il lavoro che mi ha dato più soddisfazione.
Pensate di avere più opportunità di una carriera internazionale ora?
Louis Hofmann: Ho fatto una piccola parte in Red Sparrow con Jennifer Lawrence, che credo uscirà a gennaio, e nel corso dell'estate ho girato The White Crow di Ralph Fiennes, che è stata un'esperienza entusiasmante. Ma il mio interesse è di lavorare sia a livello internazionale che nel cinema tedesco, perché non voglio limitarsi ad un unico ambito. Una serie come Dark è una grande opportunità di essere visto, un qualcosa che è molto importante, ma anche molto spaventoso.