Che cosa diavolo ci fa Nick Fury in braccio a Deadpool? Probabilmente davanti alla stramba locandina di Come ti ammazzo il bodyguard gli occhi più smaliziati avranno pensato questo. Poi, però, tralasciando i pensieri più nerd, è facile accorgersi di un'evidente citazione di uno dei più grandi tormentoni degli anni Novanta, di quel magico lasso di tempo in cui la presenza di Kevin Costner in un film equivaleva ad un magico tocco di Re Mida. Basterà guardare con più attenzione quella locandina bluastra e soprattutto ascoltare le soave voce di Whitney Houston che accompagna il trailer per cogliere la per niente velata parodia di Guardia del corpo, film del 1994 diretto da Mick Jackson. Dimenticate storie d'amore smielate e film patinati, perché Come ti ammazzo il bodyguard è una folle avventura a due che vede una guardia del corpo in affitto (Ryan Reynolds). declassato dopo l'omicidio di un cliente e costretto a proteggere uno dei sicari più ricercati del mondo, un uomo dal temperamento più che focoso (Samuel L. Jackson). Folle, sboccato e basato sulla convivenza impossibile di due personaggi incompatibili, il film di Patrick Hughes, già al timone de I mercenari 3 - The Expendables, ci offre l'occasione di ripercorrere le dieci coppie cinematografiche più folli e inconciliabili, costrette a stare insieme da missioni, lavoro, legami di sangue.
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Come ci hanno insegnato i mitici Stanlio e Ollio e poi Bud Spencer e Terence Hill, le coppie composte da personaggi opposti hanno sempre avuto una grande potenzialità comica, a partire dalla diversa fisicità, per poi sfociare nello scontro tra caratteri: l'impetuoso e il taciturno, il furbo e l'ingenuo, il burbero e il docile. Questa volta, però, ci soffermeremo sulle accoppiate tipiche da buddy movie, un sottogenere basato sul rapporto tra caratteri opposti quanto complementari. Entreremo dentro auto di polizia chiassose, folli missioni e strane famiglie. L'equilibrio e la moderazione non sono stati invitati.
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48 ore
Il film che non ha solo scoperto un volto destinato a segnare un genere, ma ha svelato anche un suono: quello contagioso della risata di Eddie Murphy. 48 ore, seguito otto anni dopo da Ancora 48 ore, vede il comico newyorkese al fianco del coriaceo Nick Nolte. Due giorni ad alto tasso di parlantina, dove un poliziotto scontroso e tradizionalista è costretto a collaborare con un criminale pur di arrestare gli altri membri di una banda. Tra perplessità e metodi opposti, Walter Hill gioca con ogni tipo di stereotipo per dare vita ad uno dei buddy movie più celebri e verbosi di sempre.
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Arma letale
Avremmo dovuto capirlo da quel folle salto dal tetto di un palazzo, oppure dalla facilità con cui si metteva una pistola in bocca. Era già stato il folle Max in una polverosa avventura post apocalittica, poi, riecco quella scintilla di lucida follia negli occhi del Martin Riggs. Forse Mel Gibson un po' pazzo lo è davvero. Noi gli saremo sempre grati per averci regalato uno dei suoi personaggi più indimenticabili grazie alla mitica saga di Arma Letale, una scorribanda lunga undici anni, resa memorabile dall'accoppiata con l'esasperato Roger Murtaugh di Danny Glover. La scalmanata scheggia impazzita e il quieto padre di famiglia, l'imprevedibile e il metodico. La convivenza forzata tra questi poliziotti agli antipodi, sfociata poi in una stima e un affetto reciproco, è segnata da battibecchi infiniti, da raffiche di parole più che di proiettili e da situazioni estreme entrate nell'immaginario collettivo dei cinefili (come dimenticare il salto dal gabinetto alla vasca da bagno?). Noi non smettiamo di venerarli, perché non saremo mai "troppo vecchi per certe stronzate".
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Un biglietto in due
Ecco tornare il classico affiancamento di due figure comiche opposte a partire dall'aspetto, personaggi che raccontano anche senza dire niente. Steve Martin è un impettito e algido pubblicitario di successo, che vorrebbe semplicemente tornare a casa per il Giorno del Ringraziamento. Peccato che il signor Destino non sia affatto d'accordo, mettendo sulla sua strada sia una serie di imprevisti (taxi persi, bufere, treni guasti) che un inaspettato compagno di viaggio, il loquace venditore di anelli per docce interpretato dal compianto John Candy. Un biglietto in due è uno sventurato e tribolato viaggio on the road in compagnia di due caratteri sulla carta incompatibili, che scopriranno il peso della diversità all'interno di una classica parabola di amicizia.
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Non guardarmi: non ti sento
Un omicidio, due testimoni. Uno non ci vede, l'altro non ci sente. Entrambi verranno braccati da una banda di criminali. La trama di non guardarmi è un semplice pretesto per mettere in scena il grande talento di Gene Wilder e Richard Pryor la cui mimica facciale e il cui talento comico sembrano davvero fuoriusciti dai più classici film muti. Nonostante i siparietti sopra le righe e le sequenze comiche diventate un piccolo cult, è incredibile il realismo con cui entrambi gli attori sembrano davvero ricreare le movenze di un cieco e di un sordo. Ricordiamo il titolo originale, che apre chiavi di lettura più interessanti del nostro: See No Evil, Hear No Evil.
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Tango & Cash
L'autoironia dei grandi eroi d'azione non è una dote nata con I mercenari - The Expendables. I tipo tosti del cinema action americano sapevano ridere di sé anche nel 1989. Sostituito nella parte finale della lavorazione proprio perché contrario alla piega troppo leggera voluta dalla produzione, Andrei Konchalovsky assembla un duo di icone composto da Sylvester Stallone e Kurt Russell, ovvero due agenti stimati ed efficaci, talmente odiati dal mondo criminale da essere incastrati e messi in cella ingiustamente. Buddy movie spensierato basato sulla stramba convivenza tra un uomo rude e istintivo (il "Gabe" Cash di Russell) e un altro più metodico e raffinato (il "Ray" Tango di Stallone) Tango & Cash è una spensierata divagazione nel cinema americano degli anni Ottanta pieni di eroi statuari e irreprensibili.
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I Gemelli
Uno spunto comico immediato e fulmineo. Basta guardare la locandina de I gemelli per scoppiare a ridere. Come possono essere gemelli due tizi così agli antipodi? Il possente Arnold Schwarzenegger e il decisamente meno prestante Danny DeVito danno vita ad una commedia brillante e scritta con brio, dove due fratelli scoprono l'uno l'esistenza dell'altro dopo oltre trent'anni. Da una parte l'ingenuo e colto Schwarzenegger, dall'altra il truffaldino De Vito, uniti da abiti vistosi e da un'alchimia invidiabile. Si vocifera di un possibile sequel con Eddie Murphy nei panni di un terzo fratello. Un altro gemello lampante, no?
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Scemo e più scemo
È stato lo stesso Jim Carrey ad inserirlo nella sua personalissima "trilogia della consacrazione". Ace Ventura - l'acchiappanimali, The Mask - da zero a mito e Scemo & più Scemo. Se i primi due sono fantastici assoli, irrefrenabili one man show da cui è emersa la maschera comica più gommosa e malleabile degli anni Novanta, Scemo & più scemo trova in Jeff Daniels una perfetta spalla comica per un concentrato di pura idiozia. Peter Farrelly, che gestisce la demenzialità con maestria, fa di Carrey e Daniel due irrecuperabili disgraziati, alle prese con situazioni che valicano di continuo ogni limite del ridicolo. Peccato per il prequel del 2003 e il sequel del 2014 di cui nessuno sentiva il bisogno.
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Men in Black
Siamo nella seconda metà degli anni Novanta. Fox Mulder e Dana Scully hanno preso molto sul serio la questione alieni, facendo di X-Files una delle serie più importanti della storia della tv. Invece, c'è chi ha deciso si prendere le cose più alla leggera e di sbeffeggiare non solo il tema UFO, ma anche una vecchia leggenda metropolitana molto cara agli amanti delle teorie del complotto made in USA. Gli uomini in nero prescelti sono Will Smith e Tommy Lee Jones, due personaggi ma soprattutto due attori assai divergenti. Il primo esplosivo, caotico, sopra le righe (nonché cantante del celebre singolo musicale che spopolò nel 1997), il secondo più trattenuto, posato e criptico. Sostenuto da un ritmo tachicardico e da effetti speciali sorprendenti per l'epoca, il film di Barry Sonnenfeld mette in scena il classico scontro tra l'esperto e il pivello. Una coppia alla quale è difficile non affezionarsi.
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21 Jump Street
Non è più tempo di "poliziotti alle elementari". È giunto il tempo di infiltrarsi tra i corridoi del liceo. È questa la stramba missione di Schmidt e Jenko, due vecchi compagni di scuola ora diventati agenti di polizia. Due ragazzoni dall'aspetto e dal carattere ancora così giovanile da confondersi a meraviglia in una scuola dove bisogna arginare un traffico di droga. Tratto dall'omonima serie tv andata in onda tra gli anni Ottanta e Novanta, 21 Jump Street si sintonizza sugli stereotipi scolastici affidandosi al nerd in sovrappeso di Jonah Hill e al bullo muscoloso di Channing Tatum, ma soprattutto sfociando nella parodia del buddy movie stesso. La regia di Phil Lord e Christopher Miller conferma la loro passione irrefrenabile per una comicità sguaiata e per la citazioni pop.
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The Nice Guys
Mischiate Arma Letale con un goccio di Miami Vice (ma con po' meno glamour), aggiungete un pizzico di agrodolce tanto caro ad alcuni buddy movie, e avrete The Nice Guys. Miscela esplosiva e sorpresa della scorsa stagione cinematografica, il film di Shane Black è una commedia che non perde mai smalto e che ubriaca il pubblico con pesanti sorsi di inettitudine e sketch comici spesso esilaranti per la loro immediatezza. Due investigatori, costretti a collaborare nell'agitata e caotica Los Angeles degli anni Settanta, hanno le fattezze dell'imbolsito e pragmatico Russell Crowe e del maldestro Ryan Gosling. L'alchimia tra la forzata seriosità dell'attore australiano e la totale inadeguatezza del collega candese è il segreto confessabile di un film con due protagonisti che avrebbero ancora tanto da dire.