Cosmic Sin, la recensione: Se Bruce Willis è… Lost in Space

La recensione di Cosmic Sin: il nuovo film con Bruce Willis è disponibile in streaming su Amazon Prime Video dal 15 aprile; è uno di quei B Movie orgogliosi di esserlo.

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Cosmic Sin: Bruce Willis in una scena

"Credi che gli alieni abbiano la musica? Credi che ballino? Credi che ti paghino da bere?" La recensione di Cosmic Sin, il nuovo film di Edward Darke con Bruce Willis disponibile in streaming su Prime Video dal 15 aprile inizia con questa battuta cult. Il che serve sia a dare la dimensione dei dialoghi del film, sia quella della trama. Cosmic Sin è uno di quei B Movie orgogliosi di esserlo, e, come tale, si basa su quelle battute laconiche e cameratesche tipiche di certi film di guerra o di certi western: sono alternate a incomprensibili spiegoni tecnologici, ma in pratica il film è tutto così. E la storia, come avrete capito, parla appunto di alieni. Siamo nel 2524, e, dopo centinaia di anni in cui l'uomo ha colonizzato pianeti lontani, e trovato una porta quantica per arrivare immediatamente - è come il teletrasporto, ma non è proprio quello - in ogni angolo dello spazio, all'improvviso due soldati (un uomo e una donna, che si erano appartati per fare sesso...) hanno un contatto con una razza aliena. E, nel dubbio tra provare a conoscerli e attaccarli, il comando dell'Alleanza - così si chiama il governo della Terra - decide di bombardarli. E, in mezz'ora o poco più, organizza un commando per andare in quel pianeta e sganciare una bomba Q, un'arma devastante. Cosmic Sin è una sorta di B Movie anni Ottanta trasportato ai nostri giorni e fotografato in maniera patinata, con quel qualcosa di blu che, come nelle spose, non deve mancare mai. Ha il pregio di scorrere veloce (90 minuti). E potrebbe averne un altro, quello di diventare un cult involontario.

Ma il 2524 è come il 2021?

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Cosmic Sin: Frank Grillo in un primo piano

Cosmic Sin è curioso sin dalle scritte in sovraimpressione su schermo a nero. Ci dicono che siamo nel 2524, 500 anni in là rispetto ai tempi che stiamo vivendo. Ora, capiamo che ad ambientare i film in un futuro troppo vicino nel tempo si rischia di vedersi smentiti dalla realtà (tipo di sentirsi dire che no, il 2019 non è stato come Blade Runner, ma non mi pare che nessuno abbiamo mosso questa critica al film). Ma, se si ambienta una storia molto avanti nel tempo (ma 500 anni, perché così tanto?), poi si dovrebbe avere una visione di quello che è il futuro, anche se è ovvio che immaginarci da qui a 500 anni è impossibile. Invece il mondo in cui avviene Cosmic Sin, al di là della fantomatica arma di fine del mondo che aleggia per tutto il film, è davvero uguale al nostro, fatta eccezzione per un barista robot. I protagonisti vestono con le camicie a quadri, bevono whisky in bar di quart'ordine, guidano le stesse jeep che guidiamo noi. Qua e là c'è solo qualche neon in più. Insomma, se non nel 2021 potremmo essere, al massimo, nel 2025. Ma allora, perché?

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Le armature

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Cosmic Sin: Bruce Willis in una sequenza

Legato a questo discorso c'è un elemento su cui il film sembra voglia puntare forte: le armature. A parte che, una volta superata la porta quantica, sono così indistruttibili e hanno una propulsione tale da far volare i nostri eroi direttamente nello spazio, senza alcuna astronave, ci sembrano, esteticamente, poco futuristiche, anzi decisamente rétro. Inoltre chi le indossa, non appena si trova sul campo di battaglia, pensa bene di utilizzarle senza un casco, lasciando testa e collo completamente scoperti, con il risultato di venire immediatamente colpito...

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Cosmic Sin: una scena del film

Bruce Willis e il suo aplomb

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Cosmic Sin: Bruce Willis in una scena del film di fantascienza

Dentro una di queste armature spicca un volto, quello di un attore in teoria sovradimensionato per un film di questo tipo. È Bruce Willis nel ruolo del generale Ford, conosciuto come il "generale sanguinario", e noto per un massacro di anni prima, per il quale era stato allontanato dall'esercito. Nel giro di pochi minuti, una volta deciso che gli alieni non sono amichevoli, viene raccattato dal bar dove stava tranquillamente bevendo e catapultato nello spazio, pronto a sganciare una bomba dagli effetti devastanti. Willis, fin dalla prima scena, attraversa il film con un aplomb che sta a metà tra quella sua tipica ironia, quella che ha dato vita a personaggi come John McClane di Die Hard o Butch di Pulp Fiction, e l'aria di chi si chiede che cosa stia facendo in questo film. Quello del Generale Ford, in teoria, sarebbe anche adatto a lui, un tipico personaggio alla Bruce Willis. Solo che è scritto in maniera un po' sbrigativa, puntando tutto su quelle battute secche di cui parlavamo in apertura pensando che siano sufficienti. E poi, ovviamente, è il contesto che stona. Insomma, è un Bruce Willis "lost in space", un po' perso in questa sarabanda spaziale che gli hanno costruito intorno. Una cosa che fa venire nostalgia di Armageddon. Al confronto, Michael Bay sembra Ėjzenštejn.

Siamo gli aztechi o Cortés?

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Cosmic Sin: Bruce Willis in un'immagine

Come dicevamo, molto dipende dallo script. In un film dal taglio militare le battute cameratesche ci possono pure stare, però bisogna anche saperle scrivere. Ricordate Aliens - Scontro finale? In quella situazione un certo tipo di dialoghi, opportunamente scritti, avevano un loro senso. Poi, però, c'era l'azione. E che azione. Qui invece si parla davvero tanto. E il risultato è che, per essere un film d'azione... c'è poca azione e in fondo non succede quasi niente fino a venti minuti dalla fine. C'è molta attesa, ma non quell'attesa che sa creare atmosfera e tensione. È attesa e basta. A conti fatti, Cosmic Sin è anche un film piuttosto guerrafondaio, un po' da America di George W. Bush, dove si parla di attaccare per primi piuttosto che essere attaccati, e quindi un po' fuori tempo massimo. A proposito di conquistatori e conquistati, vi lasciamo con un'altra battuta cult. "Gli aztechi stavano benissimo prima dell'arrivo di Cortés". "E noi siamo gli aztechi o Cortés?"

Conclusioni

Nella recensione di Cosmic Sin vi abbiamo raccontato quello che è una sorta di B Movie anni Ottanta girato oggi e fotografato in maniera patinata. Ha il pregio di scorrere veloce. E potrebbe averne un altro, quello di diventare un cult involontario, tra battute imbarazzanti e... poca azione, per essere un film d'azione.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
1.0/5

Perché ci piace

  • In fondo, scorre veloce.
  • Potrebbe diventare un cult involontario.
  • C'è Bruce Willis...

Cosa non va

  • ...ma l'attore attraversa il film con la faccia di chi si chiede che ci faccia qui.
  • La sceneggiatura è fatta di battute laconiche e involontariamente comiche.
  • La storia è ambientata nel 2524, ma tutto sembra essere come ai giorni nostri.
  • Per essere un film d'azione... c'è poca azione.